Cristiano Ronaldo è il primo giocatore della storia a segnare 100 gol in Champions League e ha raggiunto questo traguardo sotto gli occhi di un suo grande ammiratore come Carlo Ancelotti, uno che mai è stato invidioso dei suoi campioni. Real Madrid-Bayern sarà ricordata a lungo per i clamorosi errori arbitrali, che del resto non sono mancati nemmeno nell'andata, ma in Italia ci hanno insegnato a dire che torti e favori alla fine si compensano, che la squadra più forte ha legittimato, che ci sono stadi con una magia particolare, che i campioni alla fine decidono sempre, eccetera, quindi usiamo lo stesso metro anche in Europa. La curiosità è che CR7 non ha da subito avuto un grande feeling con la Champions e, a dirla tutta, nemmeno con il gol. Il suo primo è stato segnato al tentativo numero 27, il 10 aprile 2007 in un memorabile (7-1) quarto di finale Manchester United-Roma, un destro a battere Doni. Dei 100 non è stato certo il gol più bello e nemmeno il più importante. Nel primo girone lui ricorda un tiro da quasi 40 metri contro il Porto, noi fra i tanti ne voteremmo uno al volo contro il Liverpool tre anni fa. Nel secondo invece possiamo dire che quello della finale di Mosca 2008, un colpo di testa su cross di Wes Brown (poi per il Chelsea avrebbe pareggiato Lampard, con finale ai rigori: Cristiano Ronaldo sbagliò il suo, ma lo United vinse lo stesso grazie anche alla scivolata di Terry), prendendo magnificamente il tempo ad Essien, sia stato per lui una svolta. È il primo a superare quota 100, ma non sarà l'unico visto che Messi, più giovane di due anni, è a quota 94 in 114 partite (CR7 100 in 137), mentre tutti gli altri sono ritirati (Raul a 71) o lontanissimi (Benzema a 51). Di certo nessuno nella storia ha avuto la sua varietà di soluzioni: destro, sinistro, testa, da fuori su azione o punizione, accentrandosi, in contropiede, di opportunismo. L'asterisco che molti mettono sulle sue prestazioni è che la forza del Real Madrid gonfia tante statistiche, ma questo può valere nella Liga e non certo nella Champions dove agli ottavi-quarti si qualificano sempre più o meno le stesse. Semmai l'asterisco va messo confrontandolo ai grandi del passato, che anche arrivando alla finale avevano a disposizione al massimo 9 partite a stagione. Quanto avrebbero segnato Puskas, Gerd Müller o Van Basten nella Champions e con il metro arbitrale di oggi?