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Russia 2018, il punto su Africa, Asia, Americhe e Oceania

Russia 2018, il punto su Africa, Asia, Americhe e Oceania

Redazione

16.11.2016 ( Aggiornata il 16.11.2016 22:10 )

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SUDAMERICA BRASILE SUL VELLUTO Girone unico (Brasile 27, Uruguay 23, Ecuador e Cile 20, Argentina 19, Colombia 18, Paraguay 15, Perù 14, Bolivia 7, Venezuela 5) Il Brasile non si ferma più: sei vittorie consecutive con il nuovo allenatore Tite, un calcio spettacolare, una difesa imbattuta da quattro incontri. La Seleçao si sta ritrovando e nel girone sudamericano sembra destinata a chiudere in carrozza (se a marzo supererà indenne la trasferta in Uruguay è praticamente fatta). Chi si trovava in difficoltà, almeno fino alla scorsa notte, è l’Argentina, uscita con le ossa rotte dalla gara contro i verdeoro (0-3) e con un attacco in difficoltà. La partita della scorsa notte contro la Colombia ha fatto ritrovare il sorriso a Messi (un gol e due assist) e compagni: 3-0, questa volta a favore e annesso ritrovamento di un posto tra le prime cinque, a scapito degli stessi Cafeteros, in serie negativa da tre turni. Oggi come oggi la Colombia sarebbe eliminata, ma la classifica è talmente compressa da lasciare poco spazio a letture approfondite (l’Ecuador terzo, ad esempio, ha appena due punti in più). Sta perdendo terreno la nazionale paraguaiana, sconfitta in questi giorni dedicati al calcio internazionale da Perù e Bolivia, ovvero da due delle tre squadre che le stanno dietro. Aveva provato a rifarsi sotto il Perù, vincendo per l’appunto 4-1 in casa del Paraguay, ma la sconfitta interna col Brasile e le contemporanee vittorie di Argentina e Cile (3-1 all’Uruguay) ed Ecuador (3-0 al Venezuela), hanno riportato la Blanquirroja - terza nelle Coppe America del 2011 e del 2015 - parecchio indietro.   AFRICA GIÀ NEI GUAI GHANA E CAMERUN  Gruppo A (Rep. dem. del Congo e Tunisia 6, Guinea e Libia 0) Lotta a due per Repubblica democratica del Congo e Tunisia, entrambe reduci da tre punti in trasferta (la prima ha vinto 2-1 in Guinea rimontando lo svantaggio iniziale, la seconda 1-0 contro i vicini di casa della Libia). Le due capoliste si daranno appuntamento nel primo scontro diretto, in programma in Tunisia il prossimo agosto. Dalle sfide dirette si capirà se in Russia andrà una debuttante (escludendo il periodo-Zaire, quindi) o se assisteremo al ritorno delle Aquile di Cartagine, assenti da Germania 2006. Gruppo B (Nigeria 6, Camerun 2, Zambia e Algeria 1) Sulla carta è il girone di ferro (tre su quattro hanno partecipato a Brasile 2014 e lo Zambia ha vinto la Coppa d’Africa appena quattro anni fa), ma numeri alla mano è al momento quello più brutto, con la Nigeria a +4 sulla seconda e +5 sulle altre due squadre del girone. Dopo aver vinto in Zambia ad ottobre, le Super Aquile hanno superato per 3-1 anche l’Algeria e hanno messo un bel margine nei confronti delle inseguitrici. Alla prossima gara, in programma ad agosto 2017, una vittoria col Camerun potrebbe quasi chiudere il girone. Gruppo C (Costa d’Avorio 4, Marocco e Gabon 2, Mali 1) Nulla di fatto in questo raggruppamento, con i due 0-0 che hanno reso in pratica identica a prima la classifica. Sorride la Costa d’Avorio, non tanto per aver mantenuto la leadership, quanto per aver superato indenne la difficile trasferta marocchina. Gruppo D (Burkina Faso e Sudafrica 4, Senegal 3, Capo Verde 0) Coppia in testa composta da Burkina Faso e Sudafrica, con quest’ultima ancora col “bonus Capo Verde” da giocare. Ad appena un punto di distanza, il Senegal, uscito sconfitto sabato proprio dal Sudafrica. Morale: è ancora troppo presto per azzardare un pronostico. Gruppo E (Egitto 6, Uganda 4, Ghana 1, Congo 0) Aveva pareggiato in casa con l’Uganda e ora ha perso in Egitto: le possibilità per il Ghana di partecipare al quarto Mondiale consecutivo sono già drammaticamente ridotte. Cinque punti dalla testa del girone sono un gap notevole e le Stelle Nere dovranno sperare ora in un passo falso degli egiziani, che si ritrovano in testa con sei punti, a +2 sull’Uganda. Ancora a segno Salah, questa volta su rigore: i Faraoni possono tornare ad un Mondiale, dopo tanto tempo lontano dalle scene. L’ultima presenza è datata 1990: nello stesso lasso di tempo si è laureato campione d’Africa quattro volte, deludendo però sempre al momento delle qualificazioni mondiali. Chissà che il vento non sia cambiato. NORDAMERICA STATI UNITI IN DIFFICOLTÀ  Girone unico (Costa Rica 6, Messico e Panama 4, Honduras 3, Trinidad&Tobago e Stati Uniti 0) Due partite, due sconfitte: per gli Stati Uniti il girone finale della zona Concacaf non poteva cominciare in modo peggiore. Per la nazionale di Klinsmann, prima è arrivato l’1-2 in casa contro il Messico, poi lo 0-4 subito in Costa Rica. Risultati pesanti, anche se con otto partite ancora da giocare resta ancora difficile credere che gli Usa non riescano ad arrivare tra le prime tre, o al limite quarti (piazzamento che darebbe diritto allo spareggio contro una compagine oceaniana). A punteggio pieno, solo la Costa Rica rivelazione dello scorso Mondiale: prima del largo successo contro gli States, avevano vinto 2-0 contro il Trinidad&Tobago. Tutto ok per il Messico: la prestigiosa vittoria di Columbus ha reso meno amaro lo 0-0 contro Panama.   ASIA LIPPI QUASI FUORI  Gruppo A (Iran 11, Corea del Sud 10, Uzbekistan 9, Siria 5, Qatar 4, Cina 2) L’esordio di Lippi sulla panchina della Cina è stato deludente: uno 0-0 in casa col Qatar, penultimo nel girone. Se la situazione per la Cina era già grigia, ora si fa davvero disperata, con la nazionale guidata dal tecnico viareggino ultima con due punti, a -8 dalla Corea del Sud, al momento qualificata, e a -7 dall’Uzbekistan, che oggi come oggi andrebbe allo spareggio. In alto, si registra il deludente 0-0 dell’Iran contro la Siria, mentre la Corea ha battuto l’Uzbekistan, scavalcandolo. Gruppo B (Arabia Saudita e Giappone 10, Australia ed Emirati Arabi Uniti 9, Iraq 3, Thailandia 1) Perde la capolista Arabia Saudita in casa del Giappone: alla luce del 2-1 di Saitama, i giapponesi hanno raggiunto al comando i sauditi e scavalcato l’Australia, clamorosamente stoppata dalla Thailandia (un 2-2 pescato dai “Socceroos” grazie a due calci di rigore di cui uno molto dubbio). Per gli australiani, i due punti persi contro l'ultima della classe potrebbero pesare sulla classifica finale. L’undici di Postecoglou è ancora imbattuto (due vittorie e tre pareggi), ma si è visto raggiungere anche dagli Emirati Arabi (2-0 all'Iraq), che sognano un ritorno al Mondiale 28 anni dopo Italia ’90.   OCEANIA TUTTO IN DIVENIRE Gruppo A (Nuova Zelanda 4, Nuova Caledonia 1, Figi 0) Gruppo B (Tahiti e Isole Salomone 3, Papua Nuova Guinea 0) Poco da dire sulla zona dell’Oceania, dalla quale uscirà la sfidante contro la quarta nordamericana. Nel girone A, la Nuova Zelanda ha vinto 2-0 contro la Nuova Caledonia, salvo impattare 0-0 in trasferta pochi giorni più tardi. Nel girone B Tahiti ha battuto in casa per 1-0 le Isole Salomone, salvo perdere l’incontro di ritorno in trasferta con il medesimo punteggio cinque giorni dopo. Isole Figi e Papua Nuova Guinea non sono ancora scese in campo e dunque non ha senso considerare il loro “0” in classifica. Giovanni Del Bianco

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