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Serie A, fatti e personaggi dell'11ª giornata

Serie A, fatti e personaggi dell'11ª giornata

Redazione

1 novembre 2016

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Il capolinea di De Boer, il nuovo allungo della Juve, uscita vincitrice dal confronto diretto col Napoli, l’Atalanta sempre più nei piani alti. Questi, i temi principali dell’undicesima giornata. La sconfitta di Marassi è stata fatale al tecnico olandese De Boer, il cui mandato sulla panchina dell’Inter è durato poco più di due mesi. Il suo destino era ormai segnato, visto che la precedente conferma, maturata dopo il successo sul Torino nel turno infrasettimanale era comunque a tempo determinato e che un nuovo ko, arrivato puntualmente domenica, l'avrebbe rimessa subito in discussione. Come a dire: non ti cacciamo subito, perché hai appena vinto, ma al primo passo falso sei fuori. Certo è che un periodo di ambientamento e un po’ di pazienza sarebbero stati necessari per un allenatore alla prima esperienza in Serie A, con problemi di comunicazione dovuti alla lingua e soprattutto subentrato a preparazione ormai finita e con l’inizio dei giochi imminente. Fattore, quest’ultimo, che avrebbe dovuto far optare sin da subito per una scelta più prudente a monte. Ad ogni modo, al Ferraris i nerazzurri hanno mostrato i loro limiti e le loro fragilità: la difesa è stata più volte affettata dalle accelerazioni dei sampdoriani Muriel e Bruno Fernandes e dai tagli di Quagliarella, al terzo sigillo stagionale. E anche a centrocampo, il confronto è stato vinto dalla formazione di Giampaolo, meglio schierata e più grintosa. A parte Brozovic, che è sembrato in palla, né Banega né João Mario hanno mostrato qualcosa di buono, naufragando di fronte ai giovani Linetty (davvero un bel giocatore) e Torreira e di fronte all’esperienza di Barreto, un altro rispetto all’opaca stagione scorsa. Con la vittoria sul Napoli e in seguito al pari tra Empoli e Roma, la Juventus ha riguadagnato punti sulle rivali: la forza mostrata in questi anni dalla squadra di Conte prima e di Allegri piu è anche nelle costanti vittorie delle gare in bilico. Gli scudetti passano da qui: contro i partenopei, Madama non ha offerto la sua prova migliore, ma alla fine ha fatto pesare la sua legge, avendo la meglio su un Napoli bravo a reagire al primo schiaffo, quello di Bonucci, replicando con Callejon, sempre più uomo-gol di Sarri. Ma subita la mazzata dell’1-2, realizzato crudelmente proprio da Higuain, gli azzurri non si sono più rialzati. E così, la Signora dal doppio centravanti vince di nuovo, dopo il 4-1 alla Samp di mercoledì. La sconfitta di San Siro pare già lontana. Più quattro sulla Roma, più cinque sul Milan, più sei sulla Lazio, più sette sul Napoli. Si cerca spesso di capire chi sia l’anti-Juve, quando forse non c'è neppure. La stessa Roma, che rimane in questo ruolo la candidata più autorevole assieme al Napoli, cade ogni tanto in qualche amnesia come quella di Empoli. Lo 0-0 di Spalletti contro la sua vecchia squadra era inatteso: provenendo dalle vendemmie con Napoli, Palermo e Sassuolo, era difficilmente prevedibile che i giallorossi rimanessero a secco al Castellani. L'avvio poi è stato incoraggiante con Dzeko e Salah che nelle prime battute di gioco avevano messo i brividi a Skorupski, dando l'idea di offrire ancora spettacolo e reti. Non è stato così e sono punti persi che pesano, considerando poi che sarebbe bastato il minimo sindacale, vista l’ormai leggendaria carenza di reti dell’Empoli, giunta alla decima partita su undici senza gol all'attivo. Poi c’è il Milan, che dimentica l’amarezza dell’infrasettimanale, regolando un pur buon Pescara, grazie alla punizione rasoterra di Bonaventura (tocco geniale o errore della barriera?). Con un Bacca nervoso e un Niang fermo al palo, è servita l’infido rasoterra del centrocampista per dare l’ennesimo dispiacere di questo campionato a Massimo Oddo, ancora senza vittorie sul campo. A proposito, è il settimo gol da fuori del Diavolo, record della Serie A. E ai piani alti  troviamo anche l’Atalanta, da qualche settimana capace di sprigionare grande calcio e di conseguenza, di scalare la classifica. Il maestro Gasperini ha travolto l’allievo Juric e il suo vecchio Genoa, grazie alla prima doppietta in Serie A di Kurtic e al gol di Gomez, autocandidatosi per un posto in nazionale. Un 3-0 secco. Terza vittoria consecutiva. Sedici punti sugli ultimi diciotto disponibili. Gli orobici sono la rivelazione principale di questo primo scorcio di campionato e sono davvero piacevoli da vedere. Quanto ai volti di giornata, oltre ai citati Higuain, Kurtic e Linetty,  mettiamo tra gli “in” il cagliaritano Dessena (due reti nel posticipo di ieri sera), il crotonese Falcinelli (al netto della litigata con Trotta, è giunto a tre gol nelle ultime quattro partite ed è stato determinante nella prima storica vittoria del Crotone in Serie A), il laziale Felipe Anderson (una spina nel fianco per il Sassuolo e assieme a Immobile stella di una Lazio arrivata a sei risultati utili consecutivi) e l’empolese Skorupski (decisivo nel mantenere lo 0-0 contro la Roma). Tra gli “out”, Icardi (ha sbagliato un gol da due passi), Joao Mario (fuori ruolo e parso smarrito), Gastaldello (secondo cartellino rosso in poche giornate) e Ghoulam (doppio assist agli avversari, prima svirgola nel gol di Bonucci, poi mette la palla nei piedi di Higuain). Giovanni Del Bianco

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