Turno infrasettimanale favorevole a Juventus, Roma e Napoli, uscite tutte vincitrici dagli incontri del mercoledì. Attese da sfide di diversa difficoltà, sono riuscite tutte a far loro le tenzoni a cui erano sottoposte. L’impegno più difficile era quello della Roma, tornata dall’Emilia con tre punti in saccoccia, grazie a un Dzeko ormai implacabile e giunto già a dieci reti in altrettante partite.
Più agevoli gli impegni casalinghi di Juventus e Napoli. Madama, pur senza Dybala e Buffon, ha passeggiato su una Sampdoria arrendevole e salita a Torino per il secondo anno consecutivo con l’idea di recarsi ad gita di piacere, infarcendo la formazione di seconde linee: lo scorso anno fu 0-5 (era l’ultima giornata e anche allora capitò dopo il derby), questa volta è terminata 1-4, con la pratica archiviata dopo nove minuti. Per la Signora, una vittoria ampia alla vigilia del big match contro il Napoli, che ha regolato con Mertens e Chiriches l’Empoli, pur senza brillare troppo. Il belga, in versione prima punta, si è mosso bene e fa sospirare di sollievo il suo tecnico Sarri - che ha superato il suo ex vice allenatore Martusciello - alla continua ricerca di soluzioni, per colmare il gap lasciato dal crac di Milik.
Al vertice, dunque, hanno vinto tutte tranne il Milan, tornato alla realtà dei fatti dopo l'exploit con la Juventus. Il k.o. di Genova - eccessivo nelle proporzioni - non ha permesso a Montella di prendersi la vetta per una notte, e abbinato ai risultati del mercoledì, ha riportato il Diavolo a cinque punti dalla testa della classifica.
Torna a vincere l’Inter, grazie alla doppietta di Mauro Icardi: il 2-1 sul Torino fa respirare De Boer (che ai microfoni ha dichiarato: «La gara più difficile della mia carriera») e interrompe la serie di sconfitte che aveva fatto scivolare i nerazzurri lontano dalle posizioni di vertice. La vittoria - maturata in extremis contro un Toro per nulla piaciuto a Mihajlovic, critico con la sua squadra per la svogliatezza mostrata dai suoi - non salva ancora la panchina del tecnico, ma di certo una mancata vittoria sarebbe probabilmente coincisa con il precoce esonero dell’olandese.
In coda, detto di un Empoli sconfitto e ancora a secco di reti, va segnalato il buon punto del Crotone a Firenze: l’undici calabrese ha persino sfiorato la prima vittoria in Serie A al cospetto di una Fiorentina che in casa non riesce più a vincere. Solo un gol di Astori a pochi minuti dal termine ha evitato la sconfitta interna a Paulo Sousa, a pochi giorni dalla goleada di Cagliari, che aveva illuso i toscani di essere usciti dai loro problemi. E a proposito di Cagliari, i sardi non riscattano la prova opaca contro i viola, ma al contrario incassano altre quattro reti, per un totale di nove nelle ultime due partite. Urge trovare rimedio ai meccanismi difensivi improvvisamente inceppati. La Lazio, con un Immobile e un Felipe Anderson in stato di grazia, sta bene e lo ha mostrato, umiliando i rossoblù di Rastelli: per Inzaghi, quinto posto solitario e secondo miglior attacco alle spalle della Roma.
In una serata nella quale si sono rincorsi i continui aggiornamenti su quanto avveniva nel Centro Italia, è andata in scena anche la gara irreale di Pescara, col match sospeso per tre minuti dopo una scossa di terremoto e poi ripartito, dopo la paura, sotto il diluvio: lo ha fatto suo l’Atalanta, rivelazione di queste prime dieci giornate di campionato. Per Gasperini, ora sesto, quattro vittorie e un pareggio nelle ultime cinque partite.
Intanto il calcio italiano saluta il ritorno di Marchisio, tornato in campo 192 giorni dopo l’infortunio e schierato titolare da Allegri. Purtroppo, per un giocatore che rientra, ce n’è uno che dovrà stare lontano dai campi a lungo: auguri a Florenzi - rottura del crociato - per il quale si prospetta uno stop di quattro mesi.
Giovanni Del Bianco