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Serie A, fatti e personaggi della 6ª giornata

Serie A, fatti e personaggi della 6ª giornata

Redazione

26.09.2016 ( Aggiornata il 26.09.2016 17:13 )

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La sesta giornata ha visto Juventus e Napoli guadagnare terreno sugli inseguitori. Pur senza brillare, Madama ha ottenuto i tre punti dall’insidiosa trasferta palermitana. Chiudendo la pratica già nel primo tempo, il Napoli ha condannato il Chievo alla seconda sconfitta in questo campionato. Dietro, non sono state al passo le concorrenti: l’Inter, dopo le fanfare dell’ultima settimana, ha pareggiato in casa contro il Bologna, facendo un passo indietro, se non nel gioco nei risultati (colpisce l’esclusione dal terreno di gioco del disastroso Kondogbia dopo soli 28’: guai a dire che De Boer non abbia polso); la Roma perde ancora lontano dal suo stadio, confermando quanto dicevamo in questa sede pochi giorni fa: colpisce la differenza di rendimento tra casa e trasferta della squadra di Spalletti e se si vuole lottare per il vertice, questa disparità di risultati andrà al più presto colmata; non sfrutta la possibilità di balzare al terzo posto solitario il Milan, che nel posticipo di Firenze coglie comunque un punteggio positivo: anzi, trova probabilmente il risultato per cui è sceso al Franchi, puntando prevalentemente sul contropiede e pensando più a gestire che non ad aggredire l'avversario La Juve è per ora l’unica squadra, di questo turno povero di reti (solo in Torino-Roma ci soono stati più di due gol), riuscita di vincere in trasferta. Allegri continua a mescolare le carte e al Barbera ha tenuto fuori Dybala, schierando la Juventus con due punte centrali purissime: Mandzukic e Higuain. Ne è uscita una partita non brillante, decisa da una conclusione deviata di Dani Alves. Più pimpante il Napoli nella serata di sabato: Gabbiadini ha sfruttato l’opportunità concessagli da Sarri segnando il primo gol in questa Serie A, Hamsik ha trovato il gol numero 100 con la casacca partenopea, e tanti saluti al Chievo dopo trentanove minuti di gioco. Riprende quota la Lazio, dopo lo stop di martedì col Milan, ma la squadra di Simone Inzaghi perde Biglia e rischia di non averlo per tre mesi. Non sono mancate le polemiche sull’utilizzo del centrocampista argentino, che contro i toscani rientrava da un altro infortunio e al 9’ ha dovuto abbandonare la partita. Fiorentina-Milan era una delle gare più attese della giornata, ma entrambe le compagini hanno ancora ben esposto il cartello dei lavori in corso e ne è uscito un pareggio tutto sommato deludente. Che, come detto, al Milan sta benissimo e alla Fiorentina un po’ meno, vuoi perché il Diavolo le ha lasciato l’iniziativa, vuoi perché i viola erano in casa. E soprattutto, perché pesa per la squadra di Paulo Sousa il primo errore dal dischetto di Ilicic da quando è in Italia. Troppo parziale la lettura della coda della classifica, con Crotone e Atalanta che devono ancora scendere in campo, e con il Cagliari atteso dalla sfida interna contro la Sampdoria. L’Empoli continua a stazionare tra le acque fangose e negli ultimi tre incontri ha totalizzato un solo punto: tuttavia, il k.o. dell’Olimpico ha lanciato segnali incoraggianti e lo 0-2 è un risultato troppo pesante. Così come è severa la sconfitta dell’Udinese, fermata due volte dai legni contro il Sassuolo, ma probabilmente anche svegliatasi con colpevole ritardo. Cresce il Palermo di De Zerbi: dopo la vittoria corsara raggiunta in extremis mercoledì, per poco non imbriglia sul pareggio la Juventus, forse con la testa più al fondamentale impegno di Champions contro la Dinamo Zagabria. E pareggia ancora una volta il Pescara, che in undici contro nove per la seconda gara consecutiva, è riuscita a strppare un pareggio al Genoa. Per la seconda volta consecutiva, Oddo si è ritrovato con la doppia superiorità numerica e in entrambi i casi ha chiuso con un pareggio. Ma se quello col Torino fu deludente, questo col Genoa è da salutare con sosddisfazione, perché la squadra è riuscita a rimediare a una situazione di svantaggio. Quanto ai singoli giocatori, è stata la giornata di Belotti e Iago Falque, imprendibili per la retroguardia giallorossa: il Gallo ha segnato il quinto gol del suo campionato e si è procurato un rigore; lo spagnolo, senza pietà per i suoi vecchi compagni, ha segnato dagli undici metri e ha chiuso la partita, dopo aver colpito un palo nel primo tempo (sua l’unica doppietta di giornata). Il Toro rappresenta ancora un’incognita (due vittorie, due pareggi, due sconfitte), ma sta migliorando e la performance di ieri è stata la migliore della gestione-Mihajlovic, anche rispetto al 5-1 rifilato al Bologna. Altro ex letale di giornata è stato Mattia Destro: il gol all’Inter, su illuminante giocata di Verdi, ha costretto la squadra di De Boer a rincorrere per l’ennesima volta in questa stagione. Nell’incontro di San Siro, l’attenta difesa felsinea è riuscita a reggere bene il campo quando l'Inter si è tolta di dosso il torpore iniziale, capitolando solo sul magnifico tiro al volo di Perisic, probabilmente il gol più bello di giornata. Settimo centro in stagione e quarto in campionato per Gregoire Defrel: l’attaccante del Sassuolo sta buttando dentro qualunque pallone gli capiti a tiro ed è l’ennesimo successo di Di Francesco, che ha avuto il merito di aspettarlo. L’anno scorso il francese venne preso dai neroverdi per sostituire Zaza e il bilancio è stato comunque discreto. Quest’anno può diventare uno degli uomini del campionato e a settembre ha già segnato come in tutta la scorsa stagione. Giovanni Del Bianco

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