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Il pagellone dell'Italia a Euro 2016

Il pagellone dell'Italia a Euro 2016

Redazione

06.07.2016 ( Aggiornata il 06.07.2016 09:49 )

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Gianluigi BUFFON: 9 Il Gigi Nazionale ha sempre trasmesso grande tranquillità e sicurezza, mostrando a 38 anni di essere tutt'altro che sul viale del tramonto. Ha subito una sola rete nel torneo, quella di Özil, disseminando il suo Europeo di interventi decisivi. Arrivato a quota 161 presenze azzurre, a -6 dal record europeo di Casillas e Astafjevs.
Mattia DE SCIGLIO: 7 Il laterale milanista, reduce da una stagione con molte ombre, si è decisamente riscattato in Francia dopo aver preso il posto di Darmian. Un altro giocatore rispetto al De Sciglio appannato degli ultimi mesi, soprattutto dal punto di vista della corsa e della qualità negli inserimenti. Bentornato. Giorgio CHIELLINI: 8 Il più costante del trio centrale di fronte a Buffon. La sua presenza in area di rigore ha reso difficile la vita a tutti gli avversari. Preziosissima la rete dell' 1-0 contro la Spagna, con un inserimento tempestivo. Uscito esausto al 120' prima della lotteria dei rigori con i tedeschi, per lasciare il posto a Zaza. Chissà se...
Matteo DARMIAN: 5 Un brusco stop in quest'ultimo triennio molto buono, che lo aveva portato ad essere titolare in un top club europeo e tra le poche certezze dell'Italia. Irriconoscibile, ha steccato l'esordio con il Belgio, cedendo il posto a De Sciglio e poi sbagliando il penalty contro la Germania. Assolutamente da recuperare. Angelo OGBONNA: 6 Il suo Europeo è durato 90 minuti, quelli della terza gara contro l'Irlanda in cui Conte ha rivoluzionato la squadra. Preferito nelle convocazioni ai vari Rugani, Astori e Acerbi, non ha brillato ma neppure demeritato. Sufficiente. Antonio CANDREVA: 7,5 Forse il più grande rimpianto di quest'avventura azzurra. Uno dei migliori nelle prime due gare, in cui aveva dimostrato di essere l'arma offensiva più affilata, si è infortunato all'adduttore destro e ha dovuto saltare Svezia, Spagna e Germania. Un vero peccato, perché avrebbe potuto essere ancora decisivo. Simone ZAZA: 5,5 Schierato come titolare nella gara contro l'Irlanda, si è dannato l'anima per 90 minuti con grande sacrificio e ha poi servito a Éder il pallone del gol con la Svezia. Sceneggiata inopportuna sul rigore sbagliato contro la Germania: quella bizzarra rincorsa ha gettato su di lui un velo di ridicolo, che lo accompagnerà a lungo.
Alessandro FLORENZI: 6,5 A parte la prima partita vista dalla panchina, sempre titolare per tutto il resto del torneo. Il solito grande contributo in termini di dinamismo ed impegno, ma è parso troppo imbrigliato dal punto di vista tattico e sacrificato oltre modo. Sostituito nel finale dei 90' dei quarti, aveva dato veramente tutto. Graziano PELLÈ: 6,5 Si sapeva dall'inizio in quale modo sarebbe potuto essere utile alla squadra e ha rispettato le attese. Lottare a sportellate con gli avversari, far salire la squadra facendo valere stazza e gioco aereo. Due reti in fotocopia per lui contro Belgio e Spagna. Ma anche la figuraccia contro Neuer che lo ha marchiato come sbruffone.
Thiago MOTTA: 5 L'ironia nei suoi confronti era iniziata già alla vigilia del torneo, quando finì sulle sue spalle quel numero 10 suggeritore di inopportuni paragoni. Non ha fatto granché per aiutare la squadra, mostrando lentezza e smarrimento quasi imbarazzanti. Spiace dirlo, ma è stato il peggiore della spedizione. Ciro IMMOBILE: 6 Reattivo nell'ultimo quarto d'ora di Belgio-Italia, poi 74 minuti dal primo minuto contro l'Irlanda al fianco di Zaza, con tanta corsa ma poco costrutto. Tutto sommato, pur non riuscendo ad incidere, non gli si può rimproverare granché. Salvatore SIRIGU: 6,5 Ha sostituito Buffon nella terza gara contro gli irlandesi. Attento e sicuro, ha sbagliato solo un'uscita alta per fortuna senza conseguenze. Non aiutato da Bonucci in occasione del gol di Brady, in cui ha avuto un attimo di ritardo.
Federico MARCHETTI: n.g. Terzo portiere mai impiegato. Stefano STURARO: 5,5 Inserito in lista da Conte tra polemiche e stupore, ha giocato da titolare tutti i 90 minuti contro l'Irlanda e i 120 opposto ai tedeschi. Si è impegnato con determinazione e buona volontà, pur palesando di avere scarsa esperienza internazionale e mestiere per reggere certi livelli. Almeno per ora. Andrea BARZAGLI: 7 Uno dei tre reduci di Germania 2006 con Buffon e De Rossi, non ha iniziato bene l'Europeo. Ha via via assestato il suo rendimento recuperando solidità ed attenzione. Le sue lacrime nel dopo partita contro la Germania rimarranno una delle istantanee più significative dell'avventura italiana in Francia. Daniele DE ROSSI: 6 Subito dopo le convocazioni, ha dichiarato di aver avuto paura di non essere chiamato. La sua aura di insostituibilità nella Roma e in Nazionale è purtroppo svanita da un po'. La sua esperienza è stata comunque un valore aggiunto fino alla gara con la Spagna. Al probabile passo d'addio in azzurro. ÉDER Citadin Martins: 7 Titolare al fianco di Pellè, ha fatto spesso e volentieri il "lavoraccio" macinando chilometri, soprattutto in ripiegamento. Splendido il suo assolo per il gol che ha deciso Italia-Svezia: è diventato il primo oriundo ad andare a segno per l'Italia agli Europei. Encomiabile, con un rendimento che in pochi avrebbero ipotizzato.
Marco PAROLO: 6,5 La sequela di assenze illustri nel reparto di centrocampo lo ha catapultato tra i titolari, dove non ha demeritato pur crescendo lentamente. Non ci si poteva attendere da lui intuizioni geniali, e si sapeva. Però ha dimostrato di poter stare sulla scena internazionale senza deludere. Leonardo BONUCCI: 7,5 Monumentale contro il Belgio, con una partita perfetta e lanci millimetrici. Poi è calato un pochino. Responsabile sul gol di Brady contro l'Irlanda, ha realizzato il rigore pesantissimo dell'1-1 contro la Germania sciupando tuttavia nella serie finale. Irrinunciabile, comunque. Lorenzo INSIGNE: 6 L'Europeo lo ha visto protagonista per soli 36 minuti, troppo pochi per il miglior talento italiano dell'ultima Serie A. Entra contro la Spagna e fa quel che può, poi realizza con freddezza il primo rigore azzurro contro i tedeschi.
Federico BERNARDESCHI: 5,5 Il giovane esterno offensivo della Fiorentina ha giocato 60 minuti contro l'Irlanda, riuscendo a giocare la palla in pochissime occasioni anche per i falli subiti. Il fatto che sia ancora acerbo per questi palcoscenici salta all'occhio, ma è assolutamente normale. Ora dovrà confermarsi e crescere. Stephan EL SHAARAWY: n.g. Dopo la meritata chiamata tra i 23 per una seconda parte di stagione ad alti livelli, è stato l'azzurro meno utilizzato della rosa (escludendo Marchetti): 8 miseri minuti in Italia-Irlanda, e niente più. Peccato. Emanuele GIACCHERINI: 7 Un altro titolarissimo dell'Europeo, ha giocato ogni minuto ad eccezione della terza gara in cui il C.T. ha effettuato un massiccio turnover. Primo marcatore dell'Italia, con la pregevole rete a Courtois dopo un bellissimo controllo di palla. Anche lui calato alla distanza, ma senza dubbio tra i migliori della spedizione.
Il C.T. Antonio CONTE: 8 In questo Euro 2016 che ha chiuso la sua avventura sulla panchina italiana, ha fronteggiato forfait importanti e ristrettezza nelle scelte nell'unico modo che conosce: creando un gruppo coeso e temibile attraverso lavoro e mentalità vincente, affidandosi a fedeli guerrieri. L'essere riusciti a contendere la semifinale ai rigori alla Germania campione del mondo, dopo aver sconfitto Belgio, Svezia e Spagna, porta soprattutto la sua firma. Non sarà stato il C.T. più simpatico: ma gli va dato atto di aver risollevato la Nazionale - anche tra la gente - ed accorciato un gap notevole con le altre grandi, tutto ciò disponendo di un serbatoio risicato per la tradizione azzurra.
Fabio Ornano @fabio_ornano

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