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La mezza retrocessione di Benitez

La mezza retrocessione di Benitez

Redazione

12.05.2016 ( Aggiornata il 12.05.2016 07:43 )

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La Premier League è il campionato dei record, ma anche il Championship non scherza: oltre ad essere l'undicesimo torneo nazionale calcistico del mondo per media spettatori (davanti ha solo massimi campionati, fatta eccezione per la Bundesliga 2), la serie B inglese dall'anno prossimo potrebbe avere fra i suoi allenatori il più pagato di tutta la storia delle seconde divisioni con circa 5,5 milioni di euro lordi a stagione. Parliamo ovviamente di Rafa Benitez, che ieri sera ha avuto la certezza della retrocessione con il suo Newcastle, dopo la vittoria del Sunderland sull'Everton che ha portato a più 4 il vantaggio della squadra di Allardyce con una sola partita ancora da giocare. Dire che questo sia un fallimento di Benitez è però sbagliato, visto che l'allenatore spagnolo gestisce il Newcastle soltanto dall'11 marzo scorso, a situazione già compromessa, al posto di Steve McClaren. Tatticamente Benitez ha cambiato pochissimo, confermando in sostanza il 4-2-3-1 del suo predecessore, però ha indubbiamente portato un entusiasmo nuovo e dopo un inizio tragico (3 sconfitte e un pareggio) la squadra nonostante i tanti infortuni ha ingranato, giocando anche due splendide partite contro Manchester City e Liverpool e buttando però via tutto sabato scorso contro l'Aston Villa, un pareggio che ha messo la sua sorte nelle mani di altri. Il Newcastle ha una rosa abbastanza giovane con alcuni elementi da prima fascia europea (Wijnaldum, Mitrovic, Moussa Sissoko, Shelvey, Mbemba) e fa pienamente parte di quel gruppo di club che potrebbero indifferentemente essere subito dopo le grandi in Premier League o a metà classifica in Championship, con i risultati legati soltanto a dettagli e situazioni particolari: la sua retrocessione è quindi una sorpresa relativa. Fa di sicuro più titolo il fatto che sia legata al nome di Benitez, che aveva iniziato la stagione sulla panchina del Real Madrid che fra due settimane si giocherà a Milano la Champions League contro l'Atletico. Non è la prima retrocessione di una comunque grande carriera, anche se bisogna risalire ai tempi dell'Extremadura per trovare la precedente, ma fanno comunque impressione le sliding doors nella carriera degli allenatori, ancora più che dei giocatori che possono sempre dare la colpa a qualcun altro. Comunque è significativo che uno che meno di un anno fa è stato giudicato all'altezza di guidare il club più famoso e titolato al mondo la prossima stagione, se rispetterà il contratto fino al 2018 (ha una clausola di uscita in caso di retrocessione, ma pare orientato a rimanere), potrebbe allenare in B inglese. Le dimensioni e l'appeal internazionale di un movimento si giudicano anche da questi particolari.

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