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Il gol olimpico da Palanca a Neville

Il gol olimpico da Palanca a Neville

Redazione

03.03.2016 ( Aggiornata il 03.03.2016 12:00 )

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In Spagna si sta parlando molto di una prodezza compiuta da James Neville, tredicenne nipote (figlio del fratello Phil) del più famoso Gary, indimenticato laterale destro del Manchester United di Ferguson e adesso allenatore del Valencia nelle cui giovanili milita James. Che in pratica ha segnato il cosiddetto gol olimpico, quello direttamente da calcio d'angolo, prodezza comunque non rarissima e nel calcio giovanile anche più frequente, considerata la statura dei portieri e dei difensori collocati sul primo palo. Un bieco pretesto, quello del piccolo Neville, per ricordare l'origine della definizione di gol olimpico. Non si tratta di un tipo di gol visto per la prima volta ai Giochi Olimpici, come si potrebbe pensare, ma di un gol fatto alla nazionale fresca vincitrice della medaglia d'oro: autore il 2 ottobre l'ala sinistra argentina Cesareo Onzari, che in una partita contro l'Uruguay reduce dai Giochi di Parigi segnò in questo modo. Non si può escludere che qualcun altro prima di lui ci sia riuscito (in Scozia sicuramente Billy Alston, in una partita di seconda divisione, come confermato dagli statistici della FIFA), ma si tratta di partite nemmeno paragonabili come importanza mediatica a quella in cui segnò Onzari. Da sottolineare, fra l'altro, che fino a pochi mesi prima questo tipo di gol era espressamente proibito dal regolamento e solo una delibera dell'International Board prima di Parigi diede il via libera. E così sul campo dello Sportivo Barracas (oggi decaduto, all'epoca una grande di Buenos Aires), in una partita di violenza assurda che indusse gli uruguaiani, non esattamente dei codardi, a lasciare il campo in anticipo di 5 minuti sul 90', Onzari beffò il grande Mazali. Da questa amichevole l'argentino Celli ebbe in regalo una frattura a tibia e perone, l'uruguaiano Scarone ore poco simpatiche in un commissariato argentino dopo che aveva tirato una sberla a un pliziotto a bordo campo, ma nella storia è rimasto Onzari. Imitato però da tanti altri. Solo per citare i più famosi e a noi più vicini: Roberto Baggio, Diamanti, Mancini, Maradona, Recoba, Beckham, Ronaldinho... mentre nella storia del Mondiale il numero è riuscito soltanto al cilena Marcus Coll nel 1962, contro l'Unione Sovietica. Anche se in questa specialissima categoria il numero uno all time è probabilmente Massimo Palanca.

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