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Leggende di provincia / Oscar Massei

Leggende di provincia / Oscar Massei

Redazione

27.01.2016 ( Aggiornata il 27.01.2016 09:00 )

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Un Protagonista con la P maiuscola di un'epoca irripetibile per Ferrara, quando le maglie bianco-azzurre della Spal vendevano cara la pelle in tutti gli stadi della Serie A. Un signor giocatore, che probabilmente avrebbe meritato maggior gloria in Italia. Stiamo parlando di Oscar Alberto Massei, nato a Pergamino (Argentina) il 29 settembre 1934 ma di origini maceratesi. Interno dai piedi buoni e con un ottimo tiro, Massei si forma nel piccolo Centro Cultural Alverdi per poi entrare nei ranghi del Rosario Centrál. Quando ha 21 anni, Oscar diventa addirittura capocannoniere del campionato argentino con 21 reti: un traguardo notevole per chi non è avvezzo a giocare da attaccante puro. In un'era in cui l'Italia si specializza nel saccheggiare quasi tutti i migliori talenti d'Argentina, Massei viene ingaggiato dall'Inter. L'inizio della sua nuova avventura è su alti livelli, sia per rendimento che per reti segnate. Riconosciuto come oriundo e sfruttando il fatto che la sua Nazionale non lo ha mai schierato, Massei viene convocato dall'Italia per la gara di fine 1956 contro l'Austria, in cui però non scende in campo: a causa di un grave infortunio ad un ginocchio occorsogli di lì a breve (che di fatto frena la sua ascesa), non riuscirà più a riavvicinarsi alla maglia azzurra. L'Inter lo scarica nel 1958 alla Triestina, dove peraltro non riesce a far riprendere quota alla sua carriera. Per fortuna, si trasferisce alla Spal: qui, nella tranquilla provincia ferrarese, Massei risorge. E la Spal coglie il miglior risultato della sua storia, piazzandosi al 5°posto, avvalendosi del grande stato di forma dell'italo-argentino che nel tempo si afferma anche come preciso rigorista. Gioca fino al termine dell'agonismo con i bianco-azzurri, stabilendone i record di presenze (210) e di reti (47) in massima serie. C'è chi ha provato a portarlo via da Ferrara, come alcuni squadroni del nord: ma l'infortunio ne ha condizionato la dinamicità e ha preferito rimanere fedele al sodalizio spallino, in una realtà dalle pretese minori. Resta nel mondo del calcio come allenatore attraversando tutti gli anni '70 e '80, senza andare oltre la Serie C1 e lasciando i ricordi più vincenti nel Lecco (vince una Coppa Italia Semiprofessionisti e quella Anglo-Italiana nel 1977). Nel 2007, in occasione del centenario della Spal, gli viene conferita la cittadinanza onoraria di Ferrara. Nel 2012, il suo nome è tornato in auge in occasione dello scandalo Sanità alla regione Lombardia, in cui è rimasta coinvolta la figlia Alessandra. Fabio Ornano

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