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Neymar, cento per cento censura

Neymar, cento per cento censura

Redazione

18.01.2016 ( Aggiornata il 18.01.2016 17:05 )

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Non si ricordano molte arrabbiature pubbliche di Josef Blatter, fra le poche fece epoca quella del 2002 contro la federazione brasiliana per la preghiera al centro del campo dei giocatori della Selecão tutti in cerchio tenendosi per mano dopo la vittoriosa, doppietta di Ronaldo, finale mondiale con la Germania. La linea ufficiale della FIFA, in mezzo a scandali e malversazioni, è sempre stata questa: il calcio deve essere soltanto sport, senza lanciare messaggi politici o religiosi diversi diversi dall'aria fritta 'condivisa' tipo generici appelli alla pace e alla fratellanza fra i popoli. Per questo la censura nei confronti della fascia '100% Jesus' sulla fronte di Neymar rientra in una politica ben precisa, anche se Blatter formalmente è squalificato e a fine febbraio inizierà formalmente un'altra era. Una censura di tipo strettamente televisivo, perché durante la premiazione per il Pallone d'Oro 2015 ad essere ritoccato è stato il Neymar di Berlino, mentre festeggiava la Champions League vinta da Barcellona in finale sulla Juventus. Un banale e grezzo ritocco, roba che qualunque quindicenne di oggi esegue senza problemi, ma con dietro un'idea forte e vile al tempo stesso: del genere 'stiamo lontani dalle grane'. La stessa goffa giustificazione ufficiosa del ritocco, cioè il non voler urtare le sensibilità di altre religioni, è stata peggiore dell'accaduto visto che negli ultimi anni migliaia di squadre e di calciatori in tutto il mondo hanno festeggiato gol e vittorie facendo gesti e mostrando scritte di ogni tipo. E poi quali mai saranno queste altre religioni così sensibili? Il buddismo, lo zoroastrismo, lo shintoismo? I soliti sospetti... Come al solito, si mostrano i muscoli con chi sai che tanto non ti aspetta sotto casa. Indignazione del cosiddetto Occidente, di fronte a questo nuovo episodio di sottomissione? Non pervenuta. Lo scandalo è il duopolio Messi-CR7. L'augurio a Neymar, ma anche a a tutti noi, è che possa mostrare questa bandana anche a Qatar 2022. Twitter @StefanoOlivari

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