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Barcellona-Roma ancora nel segno di Florenzi

Barcellona-Roma ancora nel segno di Florenzi

Redazione

24.11.2015 ( Aggiornata il 24.11.2015 09:55 )

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Rieccoli. Di nuovo insieme, dal primo minuto. Messi, Suarez e Neymar. Se non è la perfezione, poco ci manca. I più forti di oggi e i più forti di ieri, da quando fecero il loro debutto in contemporanea in occasione del Clásico dello scorso anno poi vinto dal Real per 3-1. Il balbettante inizio di stagione del Barcellona (la Supercoppa Europea strappata non senza difficoltà al Siviglia, la Supercoppa spagnola regalata all'Athletic dopo l'imbarcata al San Mamés e le due sconfitte nelle prime tre di Liga) ha portato molti a sentenziare sull'ennesima fine del ciclo, aiutati anche dal prepensionamento di Xavi - finito a spiegare il proprio credo calcistico ai qatarioti - e in maniera molto più ridotta dalla partenza di Pedro, asse importante ma non portante dell'ultima epopea blaugrana. A tutto ciò bisogna pure aggiungere il blocco del mercato imposto dalla FIFA, che ha privato Luis Enrique della possibilità di poter disporre sin da subito di nuovi nomi altisonanti. I prossimi, già in lista dal prossimo gennaio, saranno Arda Turan e Aleix Vidal. Poteva andare molto peggio. Al 24 di novembre la squadra è identica a quella che a giugno s'è impadronita della quinta Champions, si trova al primo posto nelle due competizioni, viaggia a una media gol tutt'altro che indifferente e favorisce sempre più, in virtù di quanto detto prima, il processo di inserimento dei giovani, vedi Sergi Roberto o Munir che hanno già superato per minutaggio l'impiego dell'anno passato. Alla faccia di chi si basa interamente sulla mancanza di stimoli e motivazioni. L'unica pecca - e qui può approfittarne la Roma - sembra essere la difesa, in Liga le reti subite sono 12 in altrettante partite. C'è un però. A Garcia, durante l'andata di settembre, era permesso - a buon ragione - preparare l'impegno senza troppi vincoli legati alla conquista dei tre punti. Squadra corta, spazi chiusi, il solo Dzeko a sostare davanti alla linea del pallone e testa alle ripartenze di Salah e Iago Falque. È andata bene, anche se - senza troppi giri di parole - bisogna dire ancora grazie al folle gesto di Florenzi. Due sono le possibilità che si aprono ai giallorossi: o ripetere il match dell'Olimpico - ipotesi più probabile - o lasciarsi andare a un tipo di gioco più aperto - ipotesi meno probabile oltreché rischiosa -, che allevierebbe le preoccupazioni di Luis Enrique. Il Barcellona è anche una delle tante realtà che si sono accorte di Florenzi. Tranne noi, dato che continuiamo a privarlo della titolarità che gli spetta in Nazionale. Al di là del mancato Mondiale brasiliano, nonostante ci sfugga ancora il motivo dell'esclusione, il fatto di vederlo continuamente in ballottaggio - vinti gli ultimi tre, fortunatamente - provoca un po' di orticaria. Si parla in modo assillante e ripetitivo della nuova Nazionale, del bisogno di trovare una quadratura per risollevare le sorti del nostro calcio. E allora, chi meglio di Florenzi? Alla Roma, tra l'altro, lo fanno giocare. @damorirne

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