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Redazione

10.11.2015 ( Aggiornata il 10.11.2015 08:46 )

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Una lettura superficiale rivolta alle convocazioni di Antonio Conte per le amichevoli contro Belgio e Romania potrebbe portare a una falsa pista, quella della diatriba tra il CT della Nazionale e la qualità in mezzo al campo. A questo giro rimangono fuori Insigne e Berardi, rimandano il loro esordio Jorginho, Baselli e Saponara e perde la maglia (fino al prossimo Europeo?) Vazquez. Ma, conoscendone il carattere, si fa fatica a pensare che l'esclusione dei primi due possa essere di natura esclusivamente tecnica. Giocare a vestire i panni del sergente di ferro va benissimo, fare i permalosi a poche partite da un torneo così importante un po' meno. Il ritorno di Giaccherini, in questo senso, non è da considerare come un monito all'evasione dei talenti di Napoli e Sassuolo: Conte lo ha sempre adorato, non se ne sarebbe privato neanche ai tempi della Juve, ritenendolo un esempio per tutti. E allora perché non cominciare a provare insieme i papabili di Euro 2016? Al giorno d'oggi, il solo pensiero di poter lasciare a casa uno come Insigne rischierebbe di favorire le condizioni per l'insurrezione popolare, quasi come avvenne con Prandelli e Pepito Rossi all'ultimo Mondiale anche se lì i motivi erano parecchio differenti. Tuttavia non riteniamo che il mancino di Cerci sia più meritevole di quello di Berardi, al di là delle questioni comportamentali. Come, del resto, potremmo prendere almeno due o tre portieri che non hanno nulla da invidiare a Padelli, ma queste sono scelte personali oltreché discutibili. Di una cosa, però, va dato atto a Conte: l'aver portato il milanista giusto, Bonaventura. Un mese fa era soltanto un buon ripiego - prese proprio il posto di Lorenzo Insigne dopo il ritorno a Napoli -, stavolta uno dei 28 di partenza, fortunatamente. Le doti e le competenze del jolly appaiono cristalline anche quando non si mette in gioco, temiamo che basti andare a rivedere lo sciatto 0-0 contro l'Atalanta. In lista anche Gabbiadini e Zaza, riserve nei rispettivi club e quindi in controtendenza con quanto affermato da Conte, ma queste son cose che si risolvono col tempo e non in maniera biunivoca perché spetta soprattutto a loro. Piccola provocazione: meglio convocare chi gioca (male) da titolare nel proprio club o chi gioca (bene) alzandosi dalla panchina? Ogni riferimento non è puramente casuale. @damorirne

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