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Settembre, lo scudetto delle false certezze

Settembre, lo scudetto delle false certezze

Redazione

29.09.2015 ( Aggiornata il 29.09.2015 13:35 )

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Se fino a 48 ore fa la strada per lo scudetto era percorribile unicamente dall'Inter, il clamoroso ko interno con la Fiorentina ha destabilizzato ogni piano, con l'impennata delle quotazioni dei viola. Era da un po' di anni che la Serie A non si travestiva da mercato finanziario. C'è chi sale e c'è chi scende nell'arco dei novanta minuti. La confusione che governa il campionato si evince dai risultati del sondaggio pubblicato dal Guerino che decretava la Juventus come campione d'Italia per la quinta volta consecutiva. Guardando la classifica odierna, si fa un po' di fatica a riconfermare lo scenario come ammesso senza troppi giri di parole da Buffon. La Roma è partita benissimo - tolto il pari col Verona ha trionfato nello scontro diretto con i bianconeri -, salvo poi fermarsi a un pari casalingo con il Sassuolo e alla sconfitta di Marassi con la Samp. E subito le prime critiche, i primi interrogativi: «È colpa di Garcia?», «Totti deve giocare?». Stessa situazione, anche se in ordine inverso, capitata al Napoli e a Sarri, che adesso appare come il salvatore della patria ma prima del proverbiale cambio di modulo appariva come uno dei tanti passati per caso ad allenare una grande. Al Milan e a Mihajlovic è bastata una prodezza di Balotelli per surriscaldare un ambiente ormai troppo influenzabile, visto l'ultimo trascorso da dimenticare con Inzaghi. Allarme prontamente rientrato dopo l'orrenda punizione - con deviazione - di Dzemaili. La Lazio, invece, meriterebbe un discorso a parte. Otto giorni fa la contestazione a Formello, il silenzio domestico dei tifosi e oggi a soli tre punti dalla vetta, che mostra il suo lato fragile se si lancia un'occhiata al calendario di Inter e Fiorentina dopo la sosta. Senza poi considerare l'assenza di Biglia, che dei biancocelesti è la pedina più importante. I prossimi tre punti del Torino daranno adito a discussioni filosofiche che poggeranno sui motivi della maturità della squadra di Ventura e sul fastidiosissimo binomio sogno-realtà. Un conto, a settembre, è giocare e un altro sentenziare delle fughe scudetto basandosi su risultati a breve termine. Piuttosto, preoccupiamoci di indovinare il prossimo capocannoniere del campionato. Vedere Toni in cima alla lista sembra un po' difficile, anche a causa dell'infortunio. Di nuovo Icardi? @damorirne

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