Da Zola a Binotto, la settimana dei tecnici italiani all'estero

In Qatar, l’Al Arabi di Gianfranco Zola dopo la seconda di campionato, è a punteggio pieno, avendo vinto con l’Al Khor per 1-0, goal di Jusuf Ahmed. La dirigenza dell’Al Arabi quest’anno ha deciso di fare le cose in grande per vincere il suo primo scudetto nella Stars League e oltre ad una sontuosa campagna acquisti, si è assicurata un allenatore di tutto prestigio come Zola, alla sua prima esperienza nel Golfo. Giovanni Tedesco con il suo Birkirkara si porta a tre punti dalla vetta, Hibernians, nella quarta giornata di Premier League maltese, sconfiggendo il Pembroke Athleta con un sonoro 4-1 con doppietta di Vito Plut e ben due splendidi assist di un Fabrizio Miccoli in forma smagliante che ha anche vinto il titolo in palio di Player of the Match. Lo Stade Lausanne Ouchy di Andrea Binotto, dopo la brillante stagione scorsa che l’ha visto disputare i play-off promozione, mancata di un soffio, aveva cominciato in modo incerto il campionato di Prima Lega svizzera, giunto alla sua settima giornata, ora, tutto si sta mettendo per il meglio dopo una serie positiva di cinque giornate consecutive e l’ultima vittoria sul Signal Bernex che proietta la squadra a due soli punti dalla prima, La Chaux-de-Fonds. In Coppa di Svizzera, Giovanni Gargiulo con il Red Star Zurigo è riuscito nella piccola impresa di qualificarsi per gli ottavi di finale sconfiggendo Azzurri ’90 ai rigori. Notizia degli ultimi giorni è quella dell’allenatore romano Fabio Lopez, nominato Ct del Bangladesh con un contratto valido solo per quattro mesi, rinnovabili, il tempo necessario per terminare il girone di qualificazione ai mondiali di Russia 2018. Per la qualificazione, il Bangladesh, numero 173 del ranking Fifa, dovrà vedersela nel gruppo B asiatico, con Australia, Giordania, Kyrghizistan e Tajikistan. Fresca anche la notizia data per certa dai media romeni, ma si sa, in queste cose senza l’ufficialità si parla di aria fritta, della nomina di Cristiano Bergodi ad allenatore del Targu Mures, dopo il licenziamento, questo sì, ufficiale, di Vasile Miriuta. Saverio Capozzi