Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Champions League, c'era una volta l'Ajax

Champions League, c'era una volta l'Ajax

Redazione

05.08.2015 ( Aggiornata il 05.08.2015 16:22 )

  • Link copiato

Si sta parlando tanto del primo e bellissimo gol di Stefan El Shaarawy con la maglia del Monaco (segnato agli svizzeri dello Young Boys) e in effetti è una delle notizie del  terzo turno preliminare di Champions League, ma probabilmente non quella principale. In attesa delle gare di stasera che completeranno il turno, è l’eliminazione dell’Ajax, avvenuta in casa contro il Rapid Vienna a fare più rumore. Rocambolesco il modo in cui essa è venuta. All’andata, i biancorossi conducevano 2-0 e si sono fatti recuperare fino al 2-2. Al ritorno, all’Amsterdam Arena, i ragazzi di Frank De Boer si sono trovati sotto di due reti, hanno trovato a loro volta la forza di recuperare, prima di incassare il gol a tredici minuti dalla fine che ha mandato avanti gli austriaci e retrocesso i vicecampioni della Eredivisie in Europa League. È un peccato vedere un club storico come quello olandese, che in passato ha scritto meravigliosi capitoli legati a questo torneo, non riuscire più a imporsi. È ovvio che oggidì gli aiacidi non abbiano la forza economica per competere con le squadre più forti d’Europa. Ripetere le gesta degli anni Settanta, quando, allenati da Rinus Michels prima e Stefan Kovacs poi, misero in fila tre Coppe dei Campioni (1971, 1972, 1973) sembra impossibile, anche se il vivaio dovesse far venir fuori come in passato giocatori interessanti. E nemmeno il ciclo degli anni Novanta sembra rivivibile, quando, diretti da Van Gaal, giocarono due finali contro le squadre italiane, vincendo la prima (sul Milan, 1995) e perdendo la seconda (con la Juventus, 1996). L’ultima vera campagna significativa fu quella del 2002-03: l’Ajax di Ibrahimovic, Van der Vaart, Van der Meyde, Chivu, Maxwell e Litmanen arrivò ai quarti, con un gioco divertente e spensierato, e fu eliminato dal Milan, con un gol all’ultimo secondo di Pippo Inzaghi che chiuse le porte della semifinale. D’altro canto, il passaggio del turno del Rapid Vienna, permette alla Lazio di sognare un posto da testa di serie nei play-off. I biancocelesti devono ora gufare Cska Mosca e Shakhtar Donetsk, impegnate stasera rispettivamente a Praga contro lo Sparta e in casa contro il Fenerbahce, dopo i pareggi delle gare d’andata: l’eventuale uscita di scena di entrambe permetterebbe a Stefano Pioli di evitare i pericoli Manchester United, Valencia e Bayer Leverkusen in fase di sorteggio. E non sarebbe proprio una cattiva notizia... Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi