Nessuna competizione ufficiale, solo qualche amichevole, stagione ancora tutta da vivere e già piena di malumori e neanche troppo taciti. Il procuratore di Manolo Gabbiadini, Silvio Pagliari, ha espresso tutta la propria insoddisfazione nel vedere il proprio assistito partecipare alle rotazioni in attacco nelle gare precampionato, cosa che a norma dovrebbe essere la più normale delle decisioni. «Forse sarebbe meglio togliere il disturbo» ha proseguito. Posto il fatto che ci si trova davanti a un nuovo allenatore, Maurizio Sarri, che non può avere al 5 di agosto l'11 titolare in testa, posto il fatto che le scelte di un allenatore non appaiono mai rigide e fisse fino alla metà di maggio, c'è da dire che le parole dell'agente dell'attaccante non sembrano essere così adatte al periodo storico corrente, anzi, assumono una connotazione ruffianesca perché mettono le mani avanti e tentano di avvisare la società già prima del dovuto. Ed è parimenti fuorviante il confronto con il Gabbiadini dello scorso anno, che spesso e volentieri partiva dalla panchina. Rafa Benitez non è Maurizio Sarri. Il caso non esiste e lo pseudocaso che qualcuno tenta di montare è ridicolo. L'unica motivazione plausibile della "noia" dell'ex Samp potrebbe essere quella di voler avere il posto fisso in squadra, soltanto per giocarsi tutte le carte in vista dei prossimi Europei. Fino a oggi, Gabbiadini, ha timbrato soltanto 4 presenze con la Nazionale italiana, ma facendo il confronto con l'esile attacco di Conte non è assolutamente inferiore a nessuno, anzi. Del suo mancino e del suo ottimo valore non se ne parla abbastanza, probabile che Pagliari lo abbia voluto lanciare nel circo mediatico, sbagliando, perché ormai gli addetti ai lavori sanno tutti che tipo di giocatore sia Manolo.
@damorirne