Il Napoli e l'arma a doppio taglio dei diritti d'immagine

Si è conclusa con il lieto fine  la trattativa Hysaj. L’albanese ha firmato un quinquiennale con il Napoli, raggiungendo il tecnico Maurizio Sarri, che l’anno scorso lo ha allenato ad Empoli. L’operazione d’acquisto del laterale destro stava subendo un brusco rallentamento a causa dei diritti d’immagine, ma grazie alla mediazione dell’agente Marco Piccioli e all’incontro con il direttore sportivo Giuntoli, la vicenda si è conclusa e i partenopei hanno versato cinque milioni di euro nelle casse del club toscano. Il tutto proprio quando l’affare stava rischiando di sfumare a causa della volontà del Napoli di curare in prima persona sponsor e attività di marketing dei propri tesserati. Una prerogativa della società campana da quando è guidata da De Laurentiis e che rappresenta un caso unico nel panorama mondiale. Imporre ai propri calciatori di cedere in toto i diritti d’immagine al club è ovviamente un’arma a doppio taglio: se da una parte la società riesce a guadagnarci, dall’altra rischia di perdere quei giocatori che non sposano una simile politica, specialmente tra i nomi più caldi, i quali non accettano di buon grado di perdere la titolarità dei propri diritti d’immagine in cambio di un compenso forfettario che viene loro garantito. Lo stesso Elsed Hysaj ha incontrato delle difficoltà a rescindere il proprio contratto con la Puma, l’azienda d’abbigliamento tedesca a cui è legato anche l’ex romanista Davide Astori, per usare un esempio recente di un trasferimento saltato. Sette giorni fa il difensore del Cagliari era a un passo dalla firma e ormai nel ritiro di Dimaro si attendeva il suo arrivo. Alla fine non se ne è fatto nulla. Ma la lista si può allungare con altri nomi, da Rolando Bianchi a Victor Obinna, per citare due elementi in procinto di passare al Napoli agli anni scorsi e poi non approdati. O gli stessi Higuain e De Sanctis, affari conclusi bene, ma al termine di un lungo tira e molla. Giovanni Del Bianco @g_delbianco