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Calcioscommesse 2015, il capolinea di Tavecchio

Calcioscommesse 2015, il capolinea di Tavecchio

Redazione

19.05.2015 ( Aggiornata il 19.05.2015 20:36 )

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Non ci può essere estate senza calcioscommesse, difficile prevedere adesso gli sviluppi dell'edizione 2015 ma fin da subito si può dire che rappresenta la morte politica di Carlo Tavecchio, oltre che una botta non da poco per i suoi grandi elettori Galliani e Latito sulla cui salvezza però... scommetteremmo. Anche se lo scandalo rimarrà circoscritto alla Lega Pro e ai Dilettanti, come i nomi dei fermati (50) e degli indagati (80) dalla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Catanzaro potrebbero suggerire, per Tavecchio e anche Macalli è davvero finita: non si tratta più di battute ingigantite ad arte, ma di interi campionati che si giocano per finta. Associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, questa l'accusa. Le squadre indagate sono una trentina, quasi tutte di Lega Pro, mentre molte di più sono ovviamente le partite nel mirino. A dirigenti, allenatori e dirigenti si è arrivati partendo da un'inchiesta su una cosca mafiosa calabrese, quindi non stiamo parlando della prosecuzione dell'inchiesta di Cremona anche se in certi casi personaggi e squadre sono gli stessi. Considerazioni a caldo, visto che si scrive sempre nel presente. La prima: a chi non si intende di scommesse bisogna ricordare che quasi nessuna agenzia, legale o illegale che sia, accetta giocate di 100mila euro su una partita di LegaPro e a maggior ragione di dilettanti. Stiamo quindi parlando di piccole cifre e di risultati aggiustati magari anche per finalità diverse dal puntare su un risultato sicuro. Diverso sarebbe se ci fosse qualche nome di livello più alto, ma al momento non c'è se non citato da terzi in conversazioni telefoniche. La seconda: come all'Associazione Calciatori sanno benissimo, a volte non c'è alcuna differenza finanziaria reale fra il cosiddetto professionismo della LegaPro e il cosiddetto dilettantismo dei Dilettanti e anche di categorie inferiori.  La terza: molte proprietà di club sono fittizie, o per lo meno sono uno schermo per i veri proprietari. La quarta: il calcio è un'arma di distrazione di massa, come hanno già detto in un miliardo di persone, con una logica che vale anche per il calcioscommesse. Twitter @StefanoOlivari

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