Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Giustizia per Mwepu

Giustizia per Mwepu

Redazione

11.05.2015 ( Aggiornata il 11.05.2015 18:11 )

  • Link copiato

Uno dei gesti più derisi della storia del calcio è la punizione che al Mondiale 1974 Joseph Ilunga Mwepu tirò lontanissimo dalla porta. Niente di strano, a dirla così, soltanto che la punizione era a favore del Brasile e la porta era quella della squadra di Mwepu, lo Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo). Per le risate di Rivelino e compagni, increduli nel vedere un avversario uscire dalla barriera in quel modo, ma anche della totalità dei media del pianeta, che senza mezzi termini parlarono di una squadra che si era qualificata al Mondiale (l'ultimo dell'era Rous, prima dell'elezione di Havelange) senza conoscere le regole del gioco. La morte di Mwepu, nei giorni scorsi a Kinshasa, è un'occasione in più per ricordare una verità già da tempo chiarita: quel gesto fu il frutto di un clima di terrore instaurato dai dirigenti federali zairesi, a loro volta terrorizzati da Mobutu, che aveva spedito nel ritiro della squadra diversi personaggi della sua guardia personale (non esattamente sinceri democratici). Dopo la onorevole sconfitta con la Scozia e i 9 gol presi dalla Jugoslavia, l'imperativo era quello di evitare di prendere una goleada dai campioni del mondo in carica. A 5 minuti dalla fine, sotto di 3 gol e nel panico più totale, Mwepu fece quel gesto sconsiderato ma in fin dei conti con una sua logica. Lui si prese un cartellino giallo, il Brasile si deconcentrò e negli ultimi minuti si riuscì a mentenere quel risultato accettabile. Mobutu proseguì con altri mezzi (Alì-Foreman) la ripulitura sportiva della sua immagine e il difensore poté così terminare con relativa tranquillità la sua carriera nel Mazembe. Solo dopo la morte di Mobutu, avvenuta nel 1997, poté raccontare la verità e fino all'ultimo (lavorava per la federazione) gli avrebbero fatto domande su quell'episodio. Verità che tutto sommato sarebbe stata intuibile anche senza 'rivelazioni': uno che aveva già vinto Coppa dei Campioni africana e Coppa d'Africa non poteva non conoscere le regole del gioco. Però in fondo veder confermati certi luoghi comuni diverte sempre, valeva in tempi pre-web ma anche in quest'era di viralità demente dove il filmato di quell'episodio gode di un successo incredibile su You Tube. Mwepu non era un campione, ma nemmeno un cretino.
Twitter @StefanoOlivari

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi