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La musica di Wagner

La musica di Wagner

La Germania campione del mondo in carica ha conquistato Eurobasket 2025 battendo in finale a Riga la Turchia di Sengun. L'Italia guarda, ma per l'edizione 2029 potrebbe presentare una squadra da corsa...

14 ore fa

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La regina di Eurobasket 2025 è la Germania campione del mondo in carica, ma la vittoria di Riga è stata tutt’altro che scontata in un torneo bellissimo e pieno di sorprese: la Spagna dell’ultimo Scariolo c.t. fuori nella prima fase, negli ottavi la Finlandia che batte la strafavorita Serbia e la Georgia che supera la Francia, in semifinali le proporzioni della vittoria della Turchia sulla Grecia.

Troppo completa la squadra guidata da Alex Mumbru dopo la fine dell’era Herbert, nonostante le assenze di Moritz Wagner e Voigtmann: Franz Wagner la stella assoluta, anche se l’MVP della finale è stato Bonga, giustamente per i momenti in cui è stato decisivo, e quello del torneo Schroeder, però di puro nome anche se è stato molto più sotto controllo rispetto al solito. Germania più a suo agio in un basket a tutta velocità che in una quella gabbia tipo Eurolega in cui Ataman quasi ribaltava il pronostico della finale, ma sempre con la capacità di trovare protagonisti diversi in diversi punti delle partite.

Quasi un'eccezione in un Europeo che ha mostrato tante squadre con leader assoluto, a fare e disfare: la Slovenia di Doncic, ovviamente, la Grecia di Antetokounmpo, la Finlandia di Markkanen, la stessa Turchia di Sengun (la stella dei Rockets il nostro MVP) che pure ha avuto Larkin e Osman a grandi livelli, la Serbia di Jokic che ha salutato Pesic, allenatore proprio della incredibile Germania campione 1993, con una squadra in cui forse nessuno, forse giusto lo sfortunato Chris Welp, sarebbe entrato nei 12 di quella attuale.

Quello un autentico miracolo sportivo, con l’aiuto del fattore campo, questo il grande risultato di un movimento che da tanti anni sta lavorando bene, anche se qualche risultato figlio della classe immensa di Nowitzki c’era stato anche prima, e che nell’ultimo quadriennio ha avuto una nazionale da urlo: bronzo agli Europei 2022, oro mondiale 2023, quarto posto olimpico, adesso campione. Ha i campioni come Wagner e Schroeder, i supegregari come Tristan Da Silva, Thiemann e lo stesso Bonga, i giocatori di situazione come Maodo Lo e Obst, il fuoco di Theis. Una squadra molto equilibrata, ma con tutti al 100%, motivati e ben disposti senz'altro inferiore alla Serbia e alla Francia.  

Tutti questi discorsi non devono portare all’esaltazione acritica di un presunto ‘modello tedesco’, perché l’Italia di qualche anno fa, quella della generazione NBA, aveva giocatori di riferimento e seconde linee con uno status paragonabile a quello dei tedeschi. E quella dei prossimi, con i gioielli delle Under maturati in alcuni casi nella NCAA, promette bene, chiunque la alleni. Sinceramente pensiamo che Sarr, Suigo, Perez, Lonati, Garavaglia, Ferrari, Torresani, Assui, eccetera, più dall’attuale gruppo azzurro Niang e Diouf, possano diventare una squadra molto interessante in mano a Banchi o ad altri allenatori di prima fascia. Ma in questo momento sembra un futuro lontano, come lontano è il prossimo Europeo, nel 2029 con la solita organizzazione congiunta che fra i tanti difetti ha almeno il pregio di creare ambiente vista la presenza della squadra di casa nei gironi.

stefano@indiscreto.net

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