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Ultimo urrah per Pozzecco

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L'Eurobasket di Jokic, l'Italia dei trentenni e un commissario tecnico ai saluti

6 giorni fa

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Il pronostico per gli Europei appena iniziati è scontato: la Serbia di Jokic e Jovic può soltanto perderli. Questo non toglie che la Germania campione del mondo di Schroder e Wagner (ma senza l'allenatore che l'ha portata in alto, cioè Herbert) e la Francia post Collet pur senza Wembanyama e Fournier siano quasi dello stesso livello, al di là del fatto che in una partita secca i serbi possano in teoria essere battuti anche dalla Grecia dei tre fratelli Antetokounmpo, da Turchia e Spagna in ricostruzione (con Scariolo ai saluti, prima di andare al Real Madrid), dalla Slovenia di Doncic ma non di Nebo e Cancar. e, perché no, anche da Lettonia e Italia in missione. Questo gruppo azzurro, con Sacchetti ma anche con Pozzecco, pur nell’inferiorità tecnica ha dimostrato di non soffrire psicologicamente gli slavi come capitava a versioni dell’Italia senz’altro più forti. Ma Jokic-Jovic, più Guduric, Micic, Bogdanovic, eccetera, sembrano centratissimi: inutile fare gli originali dando per favoriti altri.

Ecco, l’Italia. Dopo il taglio di Rossato i 12 azzurri per Eurobasket 2025 sono diventati ufficiali facendo terminare le tante congetture sulla freddezza del commissario tecnico (anche lui ai saluti, soltanto un’impresa eviterà l’avvicendamento con Banchi) nei confronti di Gallinari e Thompson, peraltro evidente. È ovvio che l’Italia non potesse rinunciare a due campioni simili, che alla fine rendono i dodici sulla carta forse la miglior Nazionale dallo sciagurato preolimpico 2016 ad oggi, con una netta divisione, più che tra ruoli, fra generazioni. I trentenni e oltre (ben sei: Gallinari, Melli, Ricci, Spissu, Fontecchio, Thompson), gli emergenti (Spagnolo, Procida, Niang, Diouf), e pochissima generazione di mezzo, di fatto solo Pajola perché Akele il campo dovrebbe vederlo poco. Una squadra comunque equilibrata, con Diouf che eviterà a Melli e allo stesso Gallinari troppi minuti da finto centro, e con pochi tiratori di livello top, forse soltanto Gallinari e Spissu se on fire. Non sarà un problema essere fra le prime quattro in un girone con Cipro e un Georgia con mezzo Shengelia, considerando più che battibile anche la Bosnia. Alla fine, come ha detto Pozzecco, la partita più difficile sarà quella d’esordio contro la Grecia, giovedì 28 agosto alle 20:30, con molta curiosità per quella contro una Spagna relativamente giovane. A dirla tutta, con un Pozzecco sicuro di rimanere l’Italia sarebbe stata senz’altro più giovane, magari facendo respirare l’aria come undicesimo o dodicesimo a un campione europeo Under 20 o a qualcuno della straordinaria generazione Under 18.  

Cosa significano questi Europei per l’Italia? L’ultima presenza nelle prime quattro risale all’eroico bronzo in Svezia nel 2003, risultato mai nemmeno sfiorato in seguito da un nucleo di giocatori di livello superiore a quelli di Recalcati. Però la pallacanestro in Italia è andata avanti lo stesso, il suo radicamento nel territorio e nella cultura sportiva va al di là dei risultati della Nazionale, dello share in prima serata e di quel festival degli sconosciuti chiamato Serie A. Certo un bell’Europeo catturerebbe il pubblico generalista, quello del bar su Sinner, che alla nostra pallacanestro indubbiamente manca. Non è l’unico motivo per guardare con simpatia all’ultimo urrah azzurro di Pozzecco, Gallinari e Melli, ma non di Petrucci.

stefano@indiscreto.net

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