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Achille Polonara è in cura per una leucemia mieloide, al cui annuncio, dopo un iniziale sgomento, è seguita una ondata di messaggi di partecipazione e di affetto da parte di colleghi, addetti ai lavori, tifosi, ma soprattutto appassionati di pallacanestro. Al momento il giocatore è sotto chemio, in attesa e nella speranza di trovare un donatore di midollo compatibile per un trapianto. E fino a poche ore fa era anche senza contratto. Polonara difatti nei giorni scorsi ha rifiutato un’offerta della Virtus, che lo avrebbe voluto nella propria area scouting, per una mansione da ex giocatore, un modo (probabilmente) per mantenerlo all’interno della società e non lasciarlo solo. Come per non lasciarlo solo, Spissu aveva annunciato che giocherà gli Europei con il numero 33, che precedentemente aveva vestito proprio il giocatore anconetano in azzurro. Ma il futuro? Ad accendere una luce sul futuro del giocatore ci ha pensato la Dinamo Sassari di Sardara, che la mattina del 22 agosto ha annunciato di aver contrattualizzato Polonara e che lo attenderà e che gli permetterà di giocare quando potrà tornare a farlo. Futuro, una cosa di cui si parla sempre quando si sta male, ma che si vede solo come una speranza. Non come una firma su un contratto, per tornare a giocare tra i giganti, appena ce ne sarà modo.
Tonut ha lasciato la nazionale per infortunio: distrazione muscolare al gemello mediale della gamba destra (leggi 'strappo alla parte interna del polpaccio'), Europei chiusi ancora prima di cominciarli. Un guaio per Pozzecco che d’altra parte ha sciolto le riserve sul roster che porterà a Cipro che verosimilmente (dopo il taglio di Riccardo Rossato) potrebbe essere composto da: Darius Thompson, Marco Spissu, Danilo Gallinari, Simone Fontecchio, Nicolo Melli, Giampaolo Ricci, Matteo Spagnolo, Gabriele Procida, Saliou Niang, Momo Diouf, Nikola Akele, Alessandro Pajola. Con buona pace di Amedeo Della Valle, che anche questa volta non ha trovato posto in un gruppo che può fare a meno del miglior realizzatore italiano del campionato di Serie A (ma non è una noività).
Il contenzioso tra il comune di Trapani e gli Shark è finito in Prefettura. La vicenda che ha coinvolto il Comune di Trapani e il presidente della squadra di basket Trapani Shark, Valerio Antonini, si è accesa intorno alla questione del Palazzetto dello Sport "Ettore Daidone". Tutto ha avuto origine dal cambio di ragione sociale della società sportiva. Quando nel 2023 fu firmata la convenzione trentennale per la gestione del palazzetto, la Trapani Shark era una Società Sportiva Dilettantistica (SSD). Con la promozione in Serie A, la società si è trasformata in una S.r.l., un passaggio obbligatorio per i regolamenti di Lega. Il Comune di Trapani ha ritenuto che questa trasformazione avesse fatto decadere la convenzione originaria, chiedendo una nuova gara di appalto. Il Comune, guidato dal sindaco Giacomo Tranchida, ha sostenuto che la convenzione non era più valida e ha reclamato il pagamento di debiti pregressi relativi all'utilizzo della struttura. Antonini ha replicato con forza, citando precedenti giuridici e sostenendo che la trasformazione societaria non comportasse alcuna estinzione del rapporto concessorio. Il presidente ha inoltre rivendicato di aver investito oltre 2,5 milioni di euro in lavori di riqualificazione del Palasport e ha riferito di aver firmato accordi con “un’altra città”, per giocare altrove fino a che Tranchida sarà Sindaco qualora il Comune avesse ritirato unilateralmente la convenzione.
Data la crescente tensione e il timore di problemi di ordine pubblico, specialmente tra i tifosi, il Prefetto di Trapani, Daniela Lupo, ha convocato un vertice per mediare la situazione. L'incontro ha visto la presenza del sindaco Tranchida, del presidente Antonini e dei vertici delle forze dell'ordine. L'obiettivo era affrontare la questione non da un punto di vista tecnico-sportivo, ma come un problema di ordine pubblico. Nel vertice, il Comune ha ribadito la propria posizione ma ha fornito una conferma scritta che consentirà alla Trapani Shark di utilizzare il Palazzetto per la stagione sportiva 2025/2026. L'accordo, tuttavia, non è definitivo. Il Comune ha infatti specificato che l'utilizzo è "in attesa di procedere ai necessari approfondimenti e precisazioni funzionali, tanto per la composizione anche transattiva entro e non oltre il 31/10/2025". Nonostante la parziale apertura del Comune, l'incontro in Prefettura non ha risolto la querelle in modo definitivo. Valerio Antonini, dopo l'incontro, ha dichiarato di aver già un "accordo con un altro Comune", alimentando le speculazioni sul futuro della squadra. La vicenda rimane quindi ancora in bilico, con il Palasport che resta a disposizione della squadra, ma con una situazione legale ed economica che dovrà essere risolta entro la fine di ottobre, e una pistola carica sul tavolo della trattativa, cioè di portare via la squadra a città e tifosi grazie a un accordo (millantato o reale che sia) con un altro comune. Una situazione di cui non si sentiva il bisogno e che ancora di più mostra la precarietà della situazione impianti in Italia.
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