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Euro 2025, storico bronzo dell'Italia

Euro 2025, storico bronzo dell'Italia

Le azzurre di Capobianco, trascinate da Zandalasini, Verona e Fassina, hanno compiuto un'altra impresa battendo la fortissima Francia nella finale per il terzo posto. La prima gioia dopo trent'anni...

1 giorno fa

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Non ci sono parole per esaltare il bronzo europeo dell’Italia femminile, a trent’anni dall’ultima medaglia, l'argento di Brno in piena era Catarina Pollini, con la finale sfuggita di niente venerdì scorso contro un Belgio più forte e il terzo posto ottenuto ad Atene triturando una Francia sulla carta (e anche in pratica, come si è visto l'anno scorso a Parigi) da oro olimpico. Una partita in cui l'Italia ha difeso benissimo, sporcando ogni passaggio pigro della squadra di Toupane e mettendosi a zona quando la tensione delle tiratrici avversarie è salita, e attaccato in più modi: gli isolamenti della Zandalasini, i tiri dalla media della Verona, i tagli continui delle lunghe, il fuoco agonistico della Fassina e della Cubaj.

La clamorosa intensità difensiva, che ha tenuto la Francia 30 punti sotto il suo punteggio medio (una cosa pazzesca anche questa), ha generato entusiasmo azione dopo azione, benzina per ribaltare un pronostico che voleva le azzurre asfaltate dalla presunta rabbia delle francesi, suicidatesi in semifinale contro la Spagna. In realtà solo Migna Touré aveva qualcosa dentro e fra chi ha deluso va citata la Salaun, nell'ultima stagione a Schio, nella prossima a Praga ma anche compagna della Zandalasini a Golden State, nella folle attività femminile dove le più brave giocano 12 mesi su 12.

Dopo l’impresa delle azzurre anche nel momento della commozione va ribadito quanto scritto dal Guerino dopo il quarto di finale con la Turchia e anche in altri sport, a partire dal calcio: mai confondere una Nazionale, sia pure fantastica, con il movimento che rappresenta. L’Italia di Capobianco ha alcune giocatrici di valore assoluto come Zandalasini e Lorela Cubaj, non a caso entrambe con passato e futuro nella WNBA, e alcune altre di prima fascia come Verona, Fassina, Pan e Keys, senza contare chi mancava per infortunio come Matilde Villa. In più ha alcune lunghe con caratteristiche e muscolature diverse, il pacchetto Cubaj-Madera e quello delle più leggere Keys-Andrè, che consentono una pallacanestro equilibrata, che non dipenda soltanto dal tiro da fuori.

Questo non spiega totalmente l’assurdo 69-54 inflitto alle francesi, così come non lo spiegano le zone di Capobianco, in realtà una 2-3 d’altri tempi, che hanno mandato in tilt le avversarie. Forse questa squadra, di fatto nata agli Europei del 2023 quando la guidava Lino Lardo al di là di storie particolari come quella della Zandalasini (già protagonista nel 2017, primo Europeo con Capobianco c.t.) ha una chimica giusta e un nucleo di ragazze maturate quasi tutte nello stesso periodo, ma la generazione NBA dei maschi ha insegnato che parlare di cicli non ha molto senso: si vive e si gioca oggi. E oggi questa Italia ha fatto una cosa enorme, che può cambiare la percezione della pallacanestro femminile da parte di tanti genitori e anche di tante ragazze che non la conoscono, che la vedono come la parente povera e brutta della pallavolo. Bravissime.  

Una squadra che per composizione ed età ha un futuro, che concretamente è quello del torneo Mondiale 2026 in Germania, con la partecipazione che passerà dal torneo di qualificazione a marzo. Un bel premio anche per Capobianco, così anti-personaggio da essere personaggio, Capobianco che 15 anni fa poco dopo essere stato l'artefice del miracolo Teramo (insieme a Jaycee Carroll, Moss, Poeta, Amoroso, un giovanissimo Polonara, eccetera) fece la scelta federale, cambiando più volte ruolo (anche il 3x3...), non proprio quella più logica per uno che nel 2009 era stato allenatore dell'anno. Intanto una volta ogni trent'anni possiamo goderci il presente e dimenticare una Serie A con partite che si giocano di fronte e poche centinaia di persone.  

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