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Toko Shengelia è stato l’eroe di una gara 5 quasi drammatica, che ha portato la Virtus Bologna alla semifinale contro l’Olimpia Milano. Con tutto il rispetto per Trapani e Brescia è una finale scudetto anticipata, una finale a cui sicuramente la squadra di Messina arriva meglio, anche se il fattore campo conta, meno che nei playoff di A2 dove è quasi una scienza esatta ma conta. In pochi minuti il georgiano ha evitato il clamoroso colpo, ottava della stagione regolare contro prima, di una Reyer che ha giocato benissimo e alla fine con Kabengele ha avuto il tiro da tre della vittoria. Rimandato quindi l’ultimo urrah di una squadra che al di là dei programmi di Zanetti e dell’inclusione nella prossima Eurolega sarà quasi totalmente ribaltata, a partire proprio da Shengelia che andrà al Barcellona, in contrasto con la politica degli ultimi anni, quella di un gruppo relativamente stabile con molti italiani importanti.
Nell’Eurolega vinta dal Fenerbahce ad Abu Dhabi, scelta finanziaria e politica (l’idea è che soltanto i soldi arabi argineranno il blocco NBA-FIBA), c’è tanta Italia ed ex Italia. A partire da Maurizio Gherardini, miglior dirigente della pallacanestro europea per distacco, e da Nicolò Melli, tornato in giallonero dopo 5 anni con l’idea fissa di alzare un grande trofeo internazionale. Lo ha fatto da protagonista, soprattutto nei giri fatti da centro undersized (come in Nazionale), e non da supergregario quale sembrava ormai diventato. Ex Serie A, per non dire ex Olimpia come Melli, nella finale anche il vincitore Devon Hall e il vinto Mike James. Fra tutti il principale indiziato per il ritorno in Italia sarebbe Gherardini, da molti dato come costruttore di una Virtus Bologna ridimensionata ma pur sempre in Eurolega, ma anche della fantomatica franchigia NBA Europe a Roma. In realtà sarebbe un perfetto presidente di federazione e soprattutto di una Lega che senza un vero perché riconfermerà Gandini.
Che vantaggio hanno i club nel lavorare bene, scoprire o quantomeno lanciare talenti? Nessuno, come dimostra il caso dell’Aquila Trento costretta a reinventarsi dopo un’annata meravigliosa, chiusa con la vittoria in Coppa Italia e un’onorevole uscita nei quarti di finale nei playoff scudetto contro l’Olimpia Milano, in mezzo a una sfiancante (18 partite) stagione di Eurocup. Coach Galbiati se ne va, così come Ellis (Milano), Niang (Virtus Bologna), ed è fin troppo facile pensare che l’Aquila non potrà pareggiare le offerte di club di Eurolega per i vari Ford, Lamb e Cale. Certo per qualcuno si incasserà un buyout, comunque cifre appena sufficienti per ricominciare tutto da capo. Fra le entrate anche il premio della FIP per i minutaggi degli italiani Under 23 e per quello degli Under 26, una cifra che in totale è sui 200.000 euro. Già il fatto di parlare di ‘Under 26’ rasenta la follia, ancora di più lo è premiare chi è di formazione italiana pur non potendo giocare con la Nazionale, come Ellis e Bayehe.
stefano@indiscreto.net
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