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L'ultimo urrah di Belinelli© LAPRESSE

L'ultimo urrah di Belinelli

Le motivazioni di una Virtus anziana, un pubblico di Serie A, l'azzurro di Della Valle e la stagione di Fontecchio

18 ore fa

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I playoff scudetto sono già entrati nel vivo senza enormi sorprese, nemmeno l'1-1 fra Brescia e Trieste lo è, con in più una certezza assoluta: chi perderà la semifinale fra Virtus Bologna e Olimpia Milano (ci portiamo avanti, con tutto il rispetto per Trento e Venezia) potrà definire disastrosa la sua stagione dopo un’Eurolega molto al di sotto del rispettivo potenziale. Se la squadra di Messina può guardare al futuro con moderato ottimismo, in attesa dei soliti ribaltoni estivi finanziati da Armani e spacciati per ‘progetto’, ben diversa è la situazione della Virtus che al di là del futuro della proprietà fra Zanetti, Gherardi e presunti uomini della Provvidenza, ha quasi tutti i giocatori in uscita. A partire ovviamente da uno Shengelia ultimamente triste e involuto, che andrà al Barcellona, e da Cordinier verso il Paris, con tutti gli altri tranne Pajola molto in là con l’età e con ingaggi troppo pesanti per il futuro, da Clyburn a Belinelli a Hackett a Polonara. Un futuro con gli italiani purtroppo meno centrali e che si preannuncia pieno di mestieranti come Brandon Taylor, l’ultimo innesto, con l’incognita di un’Eurolega non ancora sicura (situazione incredibile, che porta quasi a tifare per la fantomatica NBA Europe) e che comunque sarebbe giocata da comprimaria. Per questo il gruppo a cui Ivanovic ha dato una direzione e un senso è all’ultimo urrah, situazione che spesso dà qualcosa in più.

Lo scudetto già certo dell'Olimpia Milano è quello del pubblico, dopo che la LBA ha comunicato i dati ufficiali per la stagione 2024-25 relativi alla stagione regolare: vince Milano con 8.302 spettatori di media, davanti alla Virtus con 6.071 e alla Pallacanestro Trieste con 5.363. Oltre quota 4.000 anche Brescia, Varese, Treviso e Trapani, in una serie A che globalmente ha 3.964 spettatori di media. Come ai bei tempi (e per Milano quasi il doppio rispetto a sue versioni vincenti in Europa), quando nemmeno c'era la possibilità di vedere tutte le partite in televisione e il livello tecnico del campionato era molto più alto, per non parlare della fama di chi ci giocava. Incredibile e quasi commovente, almeno per noi che la amiamo, il radicamento della pallacanestro a prescindere dalla qualità di ciò che si vede.

Il ritorno delle nazionali sulla RAI in chiaro, già a partire dai prossimi Europei femminili e maschili, è stato annunciato da Petrucci con giusta soddisfazione. Impensabile un confronto con i trionfi della pallavolo, che peraltro ha un livello decente soltanto in pochi paesi del mondo, ma essere visti è meglio che essere invisibili. Rimane quindi da spiegare il perché la Nazionale sia stata venduta a Sky e a DAZN per anni, facendola sparire dai radar del pubblico generalista se non nei rari exploit. A proposito di nazionali, Amedeo Della Valle torna in azzurro ma lo farà nel 3x3 che ha come obbiettivo la partecipazione alle Olimpiadi. Più probabile che a Los Angeles si veda Della Valle invece di Pozzecco, ma il commissario tecnico dato sulle panchine di troppi club (Trapani e Reyer su tutte) si sta muovendo come se dopo gli Europei avesse ancora un futuro federale.

Estate azzurra, ma anche di riflessioni, per Simone Fontecchio che ha visto dalla panchina la serie che i Detroit Pistons hanno perso contro gli attuali Knicks in missione. A 30 anni il miglior giocatore italiano ha chiuso in calando la sua terza stagione NBA, paradossalmente penalizzato dal fatto che i Pistons si siano ritrovati a lottare per qualcosa, oltre che dal non essere considerabile un progetto da Bickerstaff. Il prossimo anno da 8 milioni di dollari rischia di essere da merce di scambio, per un giocatore diventato troppo completo per essere uno specialista (come poteva essere il Fontecchio di 10 anni fa, che saltava e tirava) ma non abbastanza forte per diventare un riferimento in quella metà di NBA in cui si gioca per vincere. Nel suo futuro l'Europa che conta, a prescindere dalle sigle.

stefano@indiscreto.net

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