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Minnesota Timberwolves v Dallas Mavericks

ABU DHABI, UNITED ARAB EMIRATES - OCTOBER 07: Luka Doncic #77 of the Dallas Mavericks controls the ball during the first half of the preseason NBA game between the Minnesota Timberwolves and Dallas Mavericks at Etihad Arena on October 07, 2023 in Abu Dhabi, United Arab Emirates. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. (Photo by Christopher Pike/Getty Images)© Getty Images

I Lakers di Luka Doncic

L'operazione di mercato più sorprendente nella storia della NBA ha portato il fuoriclasse sloveno dai Dallas Mavericks alla squadra di LeBron James, in cambio di Anthiony Davis e poco altro. Per tutti una scommessa...

2 febbraio

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Luka Doncic ai Los Angeles Lakers. Lo riscriviamo: Luka Doncic ai Los Angeles Lakers. A poche ore dall’operazione che ha portato il fuoriclasse sloveno a lasciare Dallas per giocare insieme a LeBron James possiamo già parlare della mossa di mercato più sorprendente nella storia della NBA. Magari avrà meno impatto di altre, perché forse (e sottolineiamo ‘forse’) i Mavericks hanno fatto bene i loro calcoli sulla tenuta fisica di Doncic, ma vista nel suo presente, cioè oggi, Doncic ai Lakers in cambio di una stella in declino come Anthony Davis, di Max Christie e di una prima scelta nel 2029 (ai Lakers vanno invece anche Kleber e Markieff Morris), sembra una follia di Dallas e una buona scommessa dei Lakers per vincere il titolo adesso ma soprattutto per il futuro: stiamo parlando di una squadra che ha il quinto record della Western Conference e che non sembrava da corsa, almeno non a livello dei Thunder.

La sorpresa è anche del quarantenne LeBron James, che a suo dire (ma ci crediamo poco) nulla sapeva di uno scambio che modifica gli scenari anche per lui: con una stella di 26 anni per il loro marketing, al di là del campo, i Lakers non sono più condizionati dalle lune del quarantenne LeBron, al di là del tristissimo ingaggio del figlio Bronny (adesso ai South Bay Lakers in G-League, comunque troppo). Notevole è che i Mavericks, attraverso il loro gm Nico Harrison, abbiano spiegato di avere fatto l’operazione per motivi tecnici, cioè la maggiore attitudine difensiva di Davis (al di là del ruolo diversissimo), mentre la razionalità direbbe che avevano seri dubbi sulle condizioni fisiche di Doncic a pochi mesi dalla probabile estensione del contratto per cifre stellari, fino a 69 milioni di dollari l’anno.

Ecco, il fisico di Doncic: uno che la scorsa stagione è stato capocannoniere della NBA a 33.9 punti a partita e che ha guidato la squadra alle Finals poi perse con i Celtics. Uno che nelle sue prime 6 stagioni NBA ha avuto qualche infortunio, mai però scendendo sotto le 61 partite a stagione. Mentre quest’anno, alla settima, sta andando decisamente peggio: 22 partite, l’ultima giocata quella di Natale: niente di drammatico, stiramento al polpaccio sinistro, ma quel tipo di infortunio che è fino troppo facile attribuire alla sua struttura fisica più pesante del dovuto, peraltro la stessa struttura che gli consente di dominare in attacco anche e soprattutto quando va al rallentatore.

Dal punto di vista di Dallas la partenza di Doncic, da lui non sollecitata (almeno pubblicamente), significa un’altra picconata al concetto di giocatore-franchigia su cui era fondata la NBA, visto che nella sua prima stagione ai Mavs Doncic aveva giocato con Nowitzki e poi raccolto il suo testimone, e anche la fine di una certa storia della squadra, di cui da due anni Mark Cuban è azionista di minoranza. Interessante in ogni caso di l’impatto di Davis sulla squadra allenata da Jason Kidd: se scattasse subito un certo tipo di chimica con Irving e Klay Thompson allora i Mavs potrebbero diventare una mina vagante. Ma è chiaro che la copertina, oggi e per i prossimi dieci anni è per Luka Doncic stella dei Lakers. Oggi con LeBron, fra cinque mesi magari anche no. Il pallone per giocare rimane uno.

stefano@indiscreto.net

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