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Wembanyama come Sampson

La Coppa Italia della NBA, la speranza degli Spurs, la scelta di Embiid e l'anno di Polonara.

Stefano Olivari

10.10.2023 15:02

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Quali sono le grandi novità del campionato NBA che sta ormai per iniziare? Si parte nella notte italiana fra il 24 ed il 25 ottobre… Al di là dei principali movimenti (Lillard ai Bucks su tutti) la principale novità è l’In-season Tournament, in pratica un minitorneo che si giocherà fra novembre e dicembre e che nelle Final Four di Las Vegas (finale il 9 dicembre), quindi in partite secche e senza le interminabili serie, assegnerà la NBA Cup. Insomma, anche gli americani avranno la Coppa Italia… Le partite della fase a gruppi contribuiranno al record della stagione regolare, quindi non è che ci saranno impegni in più per i giocatori ma soltanto maggiore confusione per gli spettatori occasionali. Al di là del dettaglio della NBA Cup, importante la logica dell’operazione: diminuire il numero di partite inutili della stagione regolare, motivare le squadre che non avrebbero chance nei playoff veri ma che in partite uniche se la possono giocare, sperimentare fasi finali più snelle perché è vero che la serie al meglio delle sette partite producono grandi incassi ma forse l’evento singolo si potrebbe vendere anche meglio: quanto varrebbe un Super Bowl NBA? Ogni anni sarebbe LA partita che consegnerebbe alla storia di questo sport.

E poi, chiaro, c’è Victor Wembanyama: la prima scelta assoluta al draft che sta generando un’attesa spasmodica, visto che per trovare qualcosa di analogo bisogna tornare al LeBron James del 2003. Un’attesa generata paradossalmente dall’attesa stessa, visto che il diciannovenne francese nell’ultima stagione si è gestito, evitando l’Eurolega e la nazionale, dedicandosi solo al campionato francese con i Metropolitans, poi sconfitti in finale dal Monaco: al di là degli highlights e dell’interesse destato da un 2.24 con la sua tecnica, si tratta di un giocatore tutto da scoprire, soprattutto come carattere, senza sfuggire allo scomodo paragone con Ralph Sampson, il giocatore NBA di nome che più gli assomiglia, e quello ancora più scomodo con Tim Duncan, visto che tutti parlano giù di nuovo ciclo degli Spurs. Non è un bluff, Wembanyama, e sta lavorando per non diventarlo (quasi 10 chili messi su in estate) ma essere una stella NBA presuppone qualità che prima di entrere nella lega non si possono conoscere. Sampson, che arrivò nel 1983 nella NBA dopo 4 anni da superstella da college a Virginia, ai Rockets dopo un ottimo inizio fu limitato dagli infortuni e da non carattere non facile, oltre che da equivoci sul ruolo: era l'era delle Twin Towers (l'altra di Houiston era Olajuwon), delle squadre costruite sui lunghi, ed uno di 2.24, pur con le doti di Sampson, non poteva giocare come gioca oggi Wembanyama. 

L’oro di Parigi non è un discorso che dovrebbe riguardare l’Italia, sempre che compia l’impresa di vincere uno dei tornei preolimpici, ma dopo la scelta di Joel Embiid non riguarderà più nessuno tranne gli Stati Uniti. Come è noto, l’MVP della scorsa stagione NBA ha scelto la squadra di Kerr, mai prendendo in considerazione il Camerun dove è nato e soprattutto la Francia che gli ha offerto di tutto per averlo in squadra, avendo lui anche il passaporto francese. Senza tirare fuori il solito Dream Team di Barcellona, con l’adesione alla causa di LeBron James e Steph Curry e la certezza di Embiid sotto i tabelloni le altre stelle NBA accorreranno e la grigia squadra del Mondiale 2023 rimarrà un bruttissimo ricordo.

La peggiore stagione della carriera di Achille Polonara ha avuto una coda ancora peggiore, con l’intervento chiurgico per un tumore. Non dovrebbe correre pericoli di vita, ma certo la Virtus Bologna non potrà contare su di lui, che era una delle grandi scommesse 2023-24, chissà per quanto tempo. Ovviamente ci sono cose più importanti della pallacanestro, quindi è inutile azzardare previsioni o forzare un rientro. Auguri ad un campione che all’Italia ha sempre dato il massimo di ciò che aveva in quel momento.

stefano@indiscreto.net

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