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Basket: Serie A per 16 milioni appassionati

Basket: Serie A per 16 milioni appassionati

Il pubblico della pallacanestro italiana, lo 0 su 19 di Tortona, l'anno di Sacchetti e le ambizioni della A2

Stefano Olivari

02.10.2023 16:54

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La Serie A è cominciata senza grandi sorprese. In ogni caso niente di paragonabile al numero di suoi appassionati, rivelato da Umberto Gandini durante la presentazione del campionato: 16 milioni di persone. Il presidente della Lega ha citato i dati di una ricerca di StageUp e Ipsos: “Dal giugno 2019 al giugno 2023 gli interessati alla LBA sono cresciuti del 51%. Siamo passati da 10,8 milioni ad oltre 16 milioni”. In pratica avevamo la NBA in casa e non ce ne siamo accorti… Non ci sembra però che questi numeri strampalati abbiano generato perplessità, né derisione nei confronti di chi li ha diffusi, ed anche per questo sono indicativi di un movimento in cui si è convinti che bisogna spararle grosse per intortare sponsor nazionali e locali. Purtroppo l’Auditel dice che quasi nessuno di quei 16 milioni, più di un italiano si quattro neonati compresi, possiede un televisore.

Al di là delle facezie autopromozionali, bisogna ancora abituarsi alle rose, come al solito ribaltate così come la conduzione tecnica (8 allenatori su 16 nuovi), quindi potrebbe essere prematuro il processo a Tortona dopo le due imbarcate in Supercoppa contro Brescia e alla prima di campionato contro una Reyer sopravvissuta al pacco di Caboclo e con un ottimo Wiltjer, ennesimo figlio d’arte visto da queste parti, a ricordarci i genitori nei meravigliosi anni Ottanta. Lo 0 su 19 da tre punti per la squadra di Ramondino è incommentabile (seconda peggiore statistica di sempre in A, dietro ad uno 0 su 20 di Trento qualche anno fa), mentre più logico è il calo avendo perso l’anima di Christon e Macura ed ingaggiato lo spento Weems degli ultimi tempi. Il torneo per il terzo posto dietro a Olimpia e Virtus è ancora aperto e Tortona ha la cilindrata finanziaria per rimediare agli errori e vincerlo, ma vista così sembra una squadra a metà del guado anche come progetti.

In A2 il botto è arrivato fuori dal campo, una settimana prima dell’inizio, con l’esonero di Meo Sacchetti e la panchina affidata ad un Cagnardi che era già nel club e chiaramente era stato messo lì per aspettare il metaforico cadavere dell’ex commissario tecnico dell’Italia. Che così in poco più di un anno è passato da guida della Nazionale ad esonerato in A2, senza un vero perché: almeno per l’Italia c’era l’antipatia di Petrucci, che nell’estate 2021 aveva dovuto ‘subire’ la qualificazione olimpica della squadra creata da Sacchetti e che di fatto Pozzecco non ha toccato.

Comunque la nuova Cantù ha iniziato vincendo una delle A2 più interessanti della storia, visto che questa stagione con ben 6 retrocessioni ridurrà le partecipanti alla A2 2024-25 da 24 a 20 (dalla B saliranno in 2) e, cosa più importante, riporterà al girone unico. Non saranno i tempi in cui teoricamente una squadra di A2 poteva vincere lo scudetto, ma certo è una bella svolta che si associa all’accordo con la RAI (prima partita trasmessa una tiratissima Treviglio-Urania Milano) e ad una situazione paradossale: visto che la pallacanestro italiana non ha ha appssionati generici ma soltanto tifosi, una buona piazza di A2, non soltanto lo scontato esempio della Fortitudo Bologna, può essere più conveniente e interessante di una realtà in affanno in A.

stefano@indiscreto.net

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