Strana retrocessione a Varese

La squadra diretta da Luis Scola è stata penalizzata di 16 punti per non aver segnalato il contenzioso con Tepic e se le cose rimangono così la retrocessione in A2 è certa...

Strana retrocessione a Varese
©  pallacanestrovarese.it

Stefano OlivariStefano Olivari

Pubblicato il 14 aprile 2023, 14:15 (Aggiornato il 14 aprile 2023, 14:22)

Il tribunale federale ha inflitto a Varese 16 punti di penalizzazione e ha quindi riscritto, a 5 giornate dalla fine della stagione regolare, il campionato italiano di Serie A 2022-23. La motivazione è di quelle pesanti: frode sportiva. Che consisterebbe non nell’avere truccato bilanci o corrotto arbitrio e avversari, ma nel non avere segnalato, al momento dell’iscrizione a questo campionato, il contenzioso in essere con Milenko Tepic, che in seguito si è visto dare ragione dal Lodo della FIBA con Varese che poi gli ha liquidato i 90.000 euro dovuti. Tutto qui? Sì, nella sostanza tutto qui.

A questo punto la domanda è la seguente: quella della società diretta da Luis Scola è stata una svista o un comportamento doloso? Dalla risposta dipenderà l’eventuale riduzione della pena da parte della Corte di Appello Federale. Al momento la classifica dice che Varese passa dal quinto posto, quindi da playoff tranquilli, all’ultimo, a 3 vittorie da una salvezza che a questo punto passerà più dai tribunali che dal campo, dove la squadra allenata da Matt Brase aveva fatto grandissime cose in proporzione al budget. Sullo sfondo l’ingresso come azionista di minoranza di Ross Pelligra, il proprietario del Catania nel calcio: tutto bloccato?

Detto che è stato inibito per 3 anni il presidente Marco Vittorelli, se il quadro della situazione è questo siamo in presenza di una sanzione assurda sia in punta di diritto sia rapportata agli usi e costumi della Serie A, che spesso ha accettato l’iscrizione di club in stato prefallimentare, che hanno falsato la competizione sportiva ben più del contenzioso di Varese con Tepic, uno che lì si è visto 4 anni fa e per 3 partite in totale. Senza andare alla preistoria, basti pensare alla Virtus Roma di due stagioni fa, che si ritirò dopo 9 partite, o alla Torino 2018-19.

E adesso? Gli ottimisti prevedono il verdetto di secondo grado entro fine aprile, in ogni caso l’eventuale ricorso al CONI sarà valutato, se va bene, con i playoff in corso: e se desse ragione a Varese, azzerando la penalizzazione? Perché al di là di tutto stiamo parlando di presunti illeciti commessi 6 mesi fa e quindi sanzionabili molto prima che a metà aprile. Le sottigliezze da giuristi di Google non devono far dimenticare che l’iscrizione al campionato sarebbe stata possibile anche con il contenzioso aperto, era sufficiente segnalarlo, diverso sarebbe stato non rispettare la decisione della FIBA ma poi Varese l’ha fatto. Stando a quanto si sa in questo momento decisione davvero senza logica politica (salvare Napoli, Scafati e Reggio Emilia?) né sportiva, con giudizi comunque da asteriscare in attesa delle motivazioni. E lo spettro di una stagione 2023-24 con squadre dispari. 

stefano@indiscreto.net

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