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Le Olimpiadi di Pozzecco© LAPRESSE

Le Olimpiadi di Pozzecco

Dopo le partite con Ucraina e Spagna gli azzurri guardano al Mondiale con qualche speranza. In ogni caso vincere un altro preolimpico come quello di Belgrado sarebbe un'impresa enorme, con o senza Banchero...

Stefano Olivari

01.03.2023 ( Aggiornata il 01.03.2023 10:55 )

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Battendo Ucraina e Spagna l’Italia B di Pozzecco ha chiuso in maniera brillante le sue qualificazioni mondiali e si chiede quali siano le sue possibilità realistiche nel torneo che fra il 25 agosto e il 10 settembre si disputerà fra Giappone, Filippine e Indonesia, anche se formalmente i paesi ospitanti sono soltanto Giappone e Filippine. 32 qualificate e storie clamorose, dall’eliminazione dell’Argentina (ma anche Croazia e Turchia sono assenze pesanti) alla partecipazione del Sud Sudan degli espatriati messo insieme da Luol Deng.

Ma partiamo dalla fine e dalla vera posta in palio, cioè la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024: 12 partecipanti con Francia qualificata di diritto e 7 nazionali che usciranno proprio dal Mondiale. Le migliori piazzate al Mondiale di Asia, Africa e Oceania, più le due migliori piazzate di America ed Europa. Traduzione: per andare a Parigi direttamente dal Mondiale la squadra di Pozzecco dovrà arrivare davanti a nazionali come Spagna, Lituania, Grecia, Slovenia e Serbia, per citare le più forti. Difficilissimo. Ma non è che vincere uno dei 4 tornei preolimpici (ognuno a 6 squadre) sia più facile: nel 2021 l’Italia di Sacchetti fece l’impresa a Belgrado, ma fu appunto un’impresa.

Meglio concentrarsi sul Piano A, il Mondiale, con la formula che potrebbe regalare spazi insperati. Il 29 aprile saranno sorteggiati gli 8 gironi da 4 squadre: andranno avanti le prime 2 mentre le altre giocheranno per i piazzamenti dal diciassettesimo al trentaduesimo posto. Le 16 elette saranno divise in ulteriori 4 gironi da 4, con le prime 2 che andranno ai quarti di finale e le altre che si giocheranno i piazzamenti dal nono al sedicesimo. Difficile pensare che ai quarti non ci siano la Francia ed almeno altre due europee, quindi il vero muro da superare per l’Italia sarà questo.

È chiaro che con Paolo Banchero faremmo ragionamenti ambiziosi, ma i giocatori NBA li hanno quasi tutti e l’Italia arriva da un preolimpico e da un Europeo in cui ha buttato fuori la Serbia dell’MVP Jokic: assurdo quindi mitizzare un giocatore che ad ogni partita super che fa sembra sempre meno caldo nei confronti dell’azzurro. Giustamente, visto che è statunitense e che magari nel 2024 avrà la cilindrata per far parte di Team USA.

La grande scelta di Pozzecco sarà quella fra una squadra da battaglia, più nelle sue corde, ed una in cui convocare tutti i grandi vecchi disponibili: da un Gallinari guarito a un Belinelli ancora decisivo con la Virtus, fino a Datome o addirittura ad Hackett (il meno probabile di tutti, siamo in zona 0%). Senza dimenticare che Melli e Polonara hanno 32 anni e che fra i nostri trascinatori soltanto Fontecchio è sotto la trentina. Inutile inseguire il mito del lungo, con tutto il rispetto per Diouf, Severini, Tessitori o Caruso che in Spagna è stato eccellente, quando i punti di forza li abbiamo in altri settori, con la crescita di Flaccadori, Spagnolo e Mannion, magari anche di Bortolani, mentre Pajola sembra involuto al di là dei soliti problemi in attacco. Non sarebbe male dare un’altra chance azzurra al Della Valle visto in Coppa Italia. In prospettiva olimpica siamo quindi onestamente messi male, bisogna dirlo prima del linciaggio di Pozzecco, ma non proprio malissimo.

stefano@indiscreto.net

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