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Ossessione Banchero

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Guerin Basket sui tre Magi a Orlando, i 150 anni della Reyer e la Cina di Djordjevic

Redazione

16.11.2022 ( Aggiornata il 16.11.2022 21:50 )

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I Re Magi della FIP 

Nelle interviste che sono seguite alla partita Georgia-Italia, Pozzecco si è detto felice della vittoria ottenuta, anche perché così a dicembre, quando assieme a Petrucci e a Trainotti andrà in America, potrà portare a Banchero qualcosa di “già raggiunto”. La frequenza con cui Banchero diviene argomento delle interviste a Pozzecco e Petrucci, che vengano poste domande al riguardo o meno, è ormai impressionante, quasi non si possa rilasciare una dichiarazione senza nominare il giocatore che tutti sperano di vedere con la maglia azzurra. Pozzecco ha riferito che “non vedo l’ora di conoscere Paolo”, e che è certo che sia una persona intelligente, cui verrà offerta la ribalta della partecipazione ai Mondiali, con possibilità di qualificarsi per le Olimpiadi e anche di divertirsi un sacco. È ormai evidente che la Federazione punti più sullo scouting internazionale che sulla crescita dei vivai per trovare giocatori da inserire in Nazionale, c’è quindi da aspettarsi che altri nomi, magari meno altisonanti, possano aggiungersi alla lista degli azzurri a disposizione di Pozzecco, con qualche escamotage per farli passare come italiani di formazione e non giocartsi quindi il dodicesimo posto dello 'straniero'. È altrettanto vero che Banchero, che comunque insieme a suo padre la cittadinanza italiana l’ha scelta, al di là delle indubbie capacità atletiche e tecniche, è un giocatore in grado di dare enorme visibilità alla Nazionale, non solo nel nostro Paese, ma anche al di là dell’oceano. Sperando poi che arrivino anche risultati sportivi di rilievo, per aprire un ciclo che possa durare nel tempo. Dal canto suo però il giocatore, dopo essersi dichiarato entusiasta di vestire la maglia azzurra, nella sua ultima intervista ha iniziato a prendere tempo, dicendo che sulla cosa bisognerà riflettere. Un campanello d’allarme per la delegazione dei tre Magi italiani, anche perché il dono che porteranno, la possibilità di giocare i Mondiali, Banchero, l’avrebbe anche in maglia USA con, probabilmente, anche la possibilità di giocare le Olimpiadi (oltre che di vincerle). A parità di offerta sembra si voglia puntare sulla capacità di comunicazione di Pozzecco (un po’ meno su quella di Petrucci), che ha detto che non studierà il personaggio e improvviserà, anche se probabilmente, alla fine a decidere saranno gli sponsor di Banchero, decisi a monetizzare al massimo la presenza del giocatore a questi mondiali, con buona pace della delegazione italiana.

Auguri Reyer Venezia

Compie 150 anni la Reyer Venezia, all’epoca “Società Veneziana di Ginnastica Costantino Reyer”, una polisportiva che dal 1925 avrebbe poi ospitato la sezione pallacanestro, e si sarebbe trasferita presso la grande palestra (recentemente restaurata e ristrutturata) nel palazzo storico della Scuola Grande della Misericordia, nel sestiere di Cannaregio. Un campo da gioco storico, ricavato al primo piano dell’istituto, circondato da pochi spalti, sempre gremiti, e da pareti affrescate, utilizzato fino agli anni ‘70, prima che la squadra si trasferisse, al Pala Arsenale, sempre a Venezia e poi, dagli anni ’90 al pala Taliercio di Mestre in terraferma. Una società con una storia lunghissima e con due scudetti maschili e uno femminile negli ultimi 5 anni, che rappresenta al meglio il nostro campionato, con un proprietario padrone, un grande potenziale ma un limite enorme nell’impianto, costruito nel 1978, capace di 3.500 posti che non consentono di richiedere una licenza di Eurolega e neanche di coinvolgere l'enorme bacino di utenza dato da Venezia e la sua provincia. Gli auguri per questo compleanno sono dovuti, sperando che la Reyer continui la sua attività ad alti livelli. Ma l’augurio è anche quello, finalmente, di vederla giocare in casa in un impianto moderno e con una capacità che rifletta la passione dei tifosi per la squadra e per il basket.

Sasha Djordjevic in Cina

Sasha Djordjevic, ex allenatore della Serbia e poi della Virtus Bologna e del Fenerbahce, è il nuovo CT della nazionale cinese, incarico del quale si dice molto orgoglioso. Un segnale importante: l’ennesimo tentativo della Cina, che ha la base giocatori più ampia del mondo, di crescere anche a livello di vertice. E di uscire dal folklore di una lega che sembra più amatoriale che professionistica. Per Djordjevic una sfida importantissima, accettata sicuramente a fronte di un cospicuo ingaggio, in un paese con una cultura enormemente diversa dalla sua, dove il suo carattere irruento in panchina potrebbe risultare un limite. Un paese dove in passato hanno già fallito allenatori stranieri, come Yannakis, l’americano Bob Donewald e il lituano Jonas Kazlauskas.

 

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