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Al Mondiale con Pozzecco© LAPRESSE

Al Mondiale con Pozzecco

L'Italia contro Spagna e Georgia, Scariolo senza azzurro, 700.000 telespettatori e la carriera di Severini.

Stefano Olivari

14.11.2022 ( Aggiornata il 14.11.2022 20:45 )

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Battendo la Georgia in una partita di grandissima intensità l’Italia di Gianmarco Pozzecco si è qualificata al Mondiale asiatico, quindi nel 2023 dal 25 agosto al 10 settembre gli azzurri saranno presenti in un’altra grande manifestazione. Che distribuisce anche posti per le Olimpiadi di Parigi: l’Europa ne avrà 2, oltre a quello della Francia qualificata di diritto. Traduzione: ci vorrà un’Italia almeno da quarti di finale, se no bisognerà vincere uno dei quattro tornei preolimpici. Tornando al presente, l’Italia B (per motivi diversi senza Fontecchio, Polonara, Melli, Datome, Gallinari, Tonut, Procida…) ha dato tutto ciò che aveva venerdì a Pesaro contro la Spagna di Scariolo ugualmente in versione B, con 4 soli reduci dal vittorioso Europeo, e contro la Georgia sotto gli occhi di Kvaratskhelia, con un Pozzecco per i suoi standard abbastanza controllato anche se la parte dell’allenatore-influencer non può essere recitata, al di là del fatto che lui non reciti, ancora a lungo. A Tbilisi non a caso ancora decisivo il suo Spissu, come già era stato agli Europei. E a Pesaro finalmente un Mannion protagonista, dopo un anno di involuzione.

A proposito di Spagna, un marziano potrebbe chiedersi perché un allenatore italiano che ha vinto un Mondiale, 4 Europei, 2 medaglie olimpiche e mille altre cose, più giovane ad avere mai vinto uno scudetto, con una carriera quarantennale (la facciamo partire dal ruolo di assistente di Riccardo Sales nel meraviglioso Cidneo Brescia 1981-82), non sia mai stato nei decenni preso in considerazione per la panchina azzurra. Forse Sergio Scariolo sarebbe stato l'allenatore ideale per la generazione dei presunti fenomeni, la squadra che allenata da Messina si schiantò nel 2016 al preolimpico di Torino. Forse lo sarebbe nella ipotetica Italia di Banchero e Fontecchio. 

Dopo tanto invocare l’Italia sui canali Rai, possibilmente in prima serata, com’è andata Italia-Spagna venerdì alle 21? 594.000 spettatori, il 3,2% di share: davvero poco, per gli standard della rete. A questi vanno aggiunti i 93.000 spettatori medi su Sky Sport, senza dimenticare Eleven. Insomma, una partita dell’Italia contro un avversario di prestigio, sia pure senza grande tensione per il risultato (entrambe di fatto erano già qualificate) e senza i migliori, vale 700.000 spettatori. È tanto? È poco? In rapporto al volley, sempre citato e spesso a sproposito (l’Italia ha le nazionali al vertice del mondo ed uno dei migliori campionati del pianeta sia al maschile sia al femminile) di sicuro è poco. Ma è significativo che sulla Rai la stessa partita abbia avuto più di 6 volte gli spettatori che su Sky, come è ovvio visto che a Sky bisogna abbonarsi. Meno ovvio è che la FIP negli ultimi anni la Nazionale l’abbia nascosta su Sky.

Convocato da Pozzecco ma soltanto spettatore dalla panchina è stato Guglielmo Caruso, una delle più belle sorprese della Serie A 2022-23, in una Varese che in rapporto al budget sta facendo miracoli. Giocatore molto costruito, anche con tre anni di college a Santa Clara (lo stesso di Steve Nash), già interessante nella Varese dell’anno scorso e ancora di più in quella attuale con Brase. Ma soprattutto un 2,08 di 23 anni, in anticipo di qualche stagione sul classico giovane di 26 anni scoperto dalla pallacanestro italiana, come ad esempio Luca Severini, il cui approccio all’azzurro è stato peraltro ottimo. Ecco, con Severini non stiamo parlando di un LeBron James incompreso ma di un lungo che in Serie A ci sta benissimo: buon per lui che da tre stagioni sia a Tortona e che in un certo senso sia cresciuto insieme alla squadra. Ma è chiaro che in A2 ci sono tanti italiani ‘medi’ che perdono il treno, non perché i dirigenti di A siano 'cattivi' ma per colpa di regole che li rendono costosissimi panda invece che giocatori che se la possono vedere alla pari con più economici americani di giro.  

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