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Eurobasket 2022, quanto vale l'Italia© LAPRESSE

Eurobasket 2022, quanto vale l'Italia

Comincia un torneo pieno di stelle NBA, da Doncic a Jokic ad Antetokounmpo, con un'Italia realisticamente da quarti di finale. Anche se Petrucci chiede a Pozzecco la vittoria...

Redazione

01.09.2022 ( Aggiornata il 01.09.2022 11:53 )

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Si apre, con un anno di ritardo, l’Europeo di Basket 2022, giocato in versione diffusa nella prima fase e a Berlino dagli ottavi in poi. Ventiquattro le squadre che si contenderanno (almeno sulla carta) il titolo di campione d’Europa, divise in quattro gironi eliminatori (Milano, Tbilisi, Colonia e Praga) da sei, con incontri di sola andata. quattro le promosse per ogni girone che poi si sposteranno a Berlino per gli ottavi a eliminazione diretta, fino alla finale del 18 settembre.

Un europeo ricco di stelle NBA come Antetokounmpo, Jokic e Doncic, per citare i più famosi, ma privo di Danilo Gallinari, cui un infortunio al ginocchio ha tolto la possibilità di partecipare non solo all’Europeo, ma anche al precampionato dei Boston Celtics, con i quali, fresco di firma, tenterà quest’anno di vincere il tanto desiderato anello, a chiudere una carriera NBA ricca di dollari, di infortuni, di fama, ma con poche soddisfazioni sportive. Nella bacheca di Gallinari non ci sono titoli di squadra ma solo riconoscimenti personali, come l’MVP della serie A del 2008, davvero poco per un giocatore considerato tra i più forti tra quelli prodotti nel nostro paese e il più forte in attività tra gli italiani.  

L’Italia giocherà nel girone di Milano, assieme a Grecia, Estonia, Ucraina, Gran Bretagna e Croazia, con la Grecia nettamente favorita per la vittoria del raggruppamento, e la Croazia a contendere il secondo posto agli azzurri. Non dovrebbero dare invece problemi Estonia, Gran Bretagna e Ucraina. La nazionale azzurra si presenta con una squadra sicuramente coesa ma che paga moltissimo in termini di centimetri e chili nel pitturato, con un solo pivot di ruolo, Tessitori, rientrato in gruppo dopo l’infortunio di Gallinari e che difficilmente vedrà il campo, sostituito nel ruolo di centro da Melli, Biligha e Ricci.

Una formazione, come si diceva una volta, a trazione posteriore, che punterà tutto su una difesa di squadra molto fisica, fatta di flottaggi, aiuti e recuperi per evitare gli isolamenti spalle a canestro cercati dagli avversari, e capace di correre in attacco per non far schierare le difese avversarie. Una squadra che, specchio del suo allenatore, punterà anche sulla propria imprevedibilità, cercando strappi e continue variazioni di ritmo nell’andamento della partita, ricorrendo spesso al tiro da fuori, si spera per virtù e non per necessità. Nelle amichevoli pre ampionato e nelle qualificazioni mondiali si sono dimostrati in crescita Mannion e Fontecchio, un po’ indietro forse Polonara e Pajola, con Baldasso che ha meritato la conferma e che si pone come elemento di rottura in cabina di regia, che condividerà con Pajola, Mannion e Spissu. Solidi come sempre il veterano Datome, così come Ricci e Melli.

Come detto su questo sito l’Italia può realisticamente puntare ai quarti di finale, dove si concentreranno le più forti squadre europee e dove figurerebbe, in un ranking tutto virtuale, tra il settimo e l’ottavo posto. Il resto sarebbe davvero oltre ogni aspettativa. Lo sa il CT esordiente Pozzecco, che ha posto tra gli obiettivi dell’Europeo quello di ridare entusiasmo e interesse attorno alla squadra, e al movimento in generale. Obiettivo che si può realizzare mettendo in campo una squadra molto aggressiva che sappia sempre andare almeno un po’ oltre i propri limiti per tutta la durata della partita.

Non sembra invece essere di questo avviso il presidente uscente Petrucci che alla presentazione della squadra ha dichiarato, tra le altre cose «A Pozzecco dico: noi ti paghiamo e tu devi vincere», dimenticando forse che il coach goriziano è stato scelto e voluto da lui alla vigilia degli europei per sostituire coach Sacchetti, nei confronti del quale il presidente non ha mai nascosto la propria antipatia. Da ricordare poi che questi Europei saranno visibili solo su piattaforma a pagamento e non in chiaro, riducendo molto la visibilità di un campionato che per scuola e caratura dei partecipanti sarà di buon livello e che avrebbe potuto intercettare  l’interesse del pubblico generalista. 

Per i bookmaker la vittoria finale dell’europeo sarà una questione a quattro tra Francia, Grecia, Slovenia e Serbia, con la Lituania come outsider e la Spagna in affanno. Chi puntasse 1 euro sull’Italia vincente, potrebbe arrivare a incassare 20 volte la posta: una buona idea per Petrucci, se ci crede. 

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