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La lettera di Messina

La lettera di Messina

Il punto sulla pallacanestro italiana dopo la sesta giornata di Serie A: il campionato prigioniero del Covid, le società che scomparivano già prima, il sistema che manca, l'Eurolega che non ci sente, la scelta di Bulgheroni e l'orgoglio di Campogrande

Redazione

03.11.2020 17:13

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Sesta giornata in archivio, con Milano che battendo Trento continua la sua corsa solitaria a punteggio pieno, con la sola Brindisi che dopo aver battuto la Fortitudo, sembra in grado di tenere il passo, a due punti di distanza. Si muove il fondo della classifica, dove la Virtus Roma vince con Brescia e si porta nel gruppone dei 4 punti con (appunto) Brescia, Varese, letteralmente demolita da Sassari, Trento, Trieste e Cantù, la cui partita è stata rimandata e Cremona, sconfitta da Pesaro. A chiudere la classifica a due punti assieme alla Fortitudo, c'è Treviso che per Covid (altrui, prima di Cantù e poi di Reggio Emilia) ha finora saltato due partite.

Quello che si temeva si sta realizzando: il campionato non è assolutamente in grado di difendersi dal Covid. Al momento le partite saltate sono tre, con Cantù e Reggio Emilia in pieno contagio che devono recuperare con Treviso (entrambe) e con Trieste (solo Cantù). Ma non solo. Si moltiplicano le positività all'interno delle squadre, di singoli giocatori, o di membri dello staff. Due problemi distinti quindi. Rimandare le partite sarà possibile solo fino a quando sarà anche possibile recuperarle, calcolando anche che nove squadre di serie A sono impegnate negli innumerevoli campionati europei che, allo stesso modo, stanno annullando e spostando partite. Poi si dovrà fermare tutto, aspettando tempi migliori. A questo si aggiunge la roulette russa dei contagi in squadra. Una partita per essere rimandata per Covid deve registrare 7 positivi al tampone per almeno una delle due squadre che devono (dovrebbero) scendere in campo. C'è una certa elasticità, ma se ad esempio solo il top player di una squadra che da solo porta a casa 20 punti a partita, risulta positivo e non può giocare, la partita si giocherà comunque con buona pace di chi ha il giocatore in squadra.

Tutti i team sono d'accordo nel dire che non si può fare una bolla come quella organizzata dalla NBA. Non ci sono i soldi. Ma a nessuno è mai venuto il dubbio (con un campionato che al netto dei contagi, ha fatto enorme fatica ad arrivare a 16 iscritti a settembre) che si potessero chiedere contributi alle società per giocare in un comune ritiro per 4 mesi. Il Covid di fatto ha solo ingigantito problemi preesistenti e mai affrontati, accelerando una crisi con la quale il basket negli anni aveva imparato a convivere. 20 società di A1 sparite dalla scena del basket italiano negli ultimi 20 anni, raccontano la storia di un sistema che, perennemente in perdita, non gode di buona salute, e che vive di sponsorizzazioni e proprietari, amici, filantropi, che anno dopo anno ripianano debiti mal compensati da introiti televisivi (ridicoli), premi di partecipazione ai campionati, pubblico pagante.

In questa situazione, grigia, nel totale silenzio di Federazione e Lega, che sembrano più attente a smarcarsi che a impegnarsi in progetti e soluzioni, ha rimbombato come un tuono la lettera aperta che Messina ha inviato ai vertici di FIP, FIBA e ULEB per chiedere un tavolo comune per affrontare l’emergenza Covid. Non solo: l’attuale allenatore e manager dell’Olimpia di Milano ha proposto di sospendere i campionati europei per 4 mesi, prima che questi si debbano fermare per le troppe partite da recuperare. Per poi riprendere, in primavera, terminati i campionati nazionali, più facili da svolgere nel frattempo. Condivisibile (come per Casarin della Reyer Venezia) o meno (ad esempio per il presidente della Dinamo Sardara che in una recente intervista aveva elogiato l'organizzazione della Champions League che paga i partecipanti alle coppe) la proposta di Messina rompe gli schemi, invita all’azione e a cercare di prevenire un danno che tutti vedono all’orizzonte, ma che nessuno ritiene affrontabile. Una proposta che chiede al mondo del basket di fare sistema, coinvolgendo sponsor, federazioni, lega, broadcaster e di unire tutti gli operatori in un’unica filiera. Per un interesse che sicuramente parte da considerazioni individuali, ma che deve per forza essere comune, pena la sopravvivenza dell’intero settore.  

Servirà? Probabilmente no. L’Eurolega nelle parole del suo Chief Operating Officer Edward Scott, ha annunciato una riunione in videoconferenza per la settimana prossima con le federazioni coinvolte nel campionato, preannunciando che non saranno proposti format alternativi. Un modo per chiudere il discorso sul nascere, ma rischiando di trasformare i campionati di questo anno in una corsa a eliminazione, di cui non si sente davvero il bisogno. 

In casa nostra intanto Bulgheroni, dopo la figuraccia rimediata contro Sassari, difende la sua scelta di affidare la panchina a Bulleri esonerando Caja,  boccia Anderson e parla di problemi psicologici per Ruzzier e di ruggine da inattività per Douglas. I soldi sono (anche) i suoi e chi vivrà vedrà, ma al momento la scelta di tutelare in ogni modo Scola non sta pagando. 

Telenovela Virtus Roma. Dopo la prova della Virtus in casa di Brescia con Campogrande e un redivivo Hunt sugli scudi, i giocatori, che per protesta contro il mancato pagamento dello stipendio non hanno giocato il primo possesso della partita, minacciano di non allenarsi per tutta la settimana, fino alla prossima partita contro la Reyer Venezia. Il patron Toti dovrà finalmente chiarire il futuro societario e rispondere alle richieste dei suoi atleti (e non solo), che come il Soldatino di “Febbre da Cavallo”, che vinceva da quando non gli veniva più data la biada, hanno vinto pur senza ricevere lo stipendio. Nella speranza che gli americani visti al Palaeur due domeniche fa non fossero delle comparse, ma imprenditori pronti a rilevare la società. 

ULTIMO TURNO

Germani Brescia - Virtus Roma 64-70

Umana Reyer Venezia - Virtus Segafredo Bologna 68-83

A|X Armani Exchange Milano - Dolomiti Energia Trentino 82-75

Carpegna Prosciutto Pesaro - Vanoli Basket Cremona 95-83

Banco di Sardegna Sassari - Openjobmetis Varese 104-82

Happy Casa Brindisi - Fortitudo Lavoropiù Bologna 100-74

CLASSIFICA 

1. A|X Armani Exchange Milano 12

2. Happy Casa Brindisi 10

3. Virtus Segafredo Bologna 8

4. Umana Reyer Venezia 8

5. Banco di Sardegna Sassari 8

6. UNAHOTELS Reggio Emilia 6

7. Carpegna Prosciutto Pesaro 6

8. Acqua S.Bernardo Cantù 4

9. Allianz Pallacanestro Trieste 4

10. Dolomiti Energia Trentino 4

11. Virtus Roma 4

12. Vanoli Basket Cremona 4

13. Openjobmetis Varese 4

14. Germani Brescia 4

15. De'Longhi Treviso 2

16. Fortitudo Lavoropiù Bologna 2

(Reggio Emilia e Trieste una partita in meno, Cantù e Treviso due partite in meno)

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