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Il lungo addio della Virtus Roma

Il lungo addio della Virtus Roma

La pallacanestro italiana dopo la quarta giornata della Serie A 2020-2021: ormai si gioca soprattutto fuori dal campo, fra crisi annunciate e la minaccia di Pesaro di trasferirsi a Rimini...

Redazione

20.10.2020 ( Aggiornata il 20.10.2020 16:24 )

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La quarta giornata di campionato va in archivio lasciando l'Olimpia Milano sola al comando della classifica, a punteggio pieno, seguita a 6 punti da Brindisi, Venezia e Sassari di Coach Pozzecco. Sorprende un po' la partenza delle due bolognesi con la Fortitudo a 2 punti e la Virtus a 4, che stanno incontrando molte difficoltà in queste prime partite. A chiudere la classifica assieme alla Fortitudo, ci sono Trento, Treviso, Pesaro e Roma e proprio di queste due squadre si sta molto parlando in queste ore, non per la prossima partita che le vedrà una contro l'altra, ma causa di alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente di Pesaro Ario Costa e di alcune indiscrezioni pubblicate dal Corriere dello Sport sulla Virtus Roma.

Pesaro - A testimoniare le difficoltà di questo campionato le dichiarazioni fatte in conferenza stampa da Ario Costa, dopo aver diramato un comunicato in cui dichiarava che la VL è pronta a lasciare Pesaro per andare a giocare a Rimini. Il cambio di provincia permetterebbe alla società pesarese di poter contare su 1000 spettatori paganti, anziché sui 200 attuali, in virtù di una differente ordinanza della regione Emilia Romagna, rispetto a quella della regione Marche. Si tratta quindi di 800 spettatori in più, non grandi numeri, ma che a fine stagione (ammesso che 1000 tifosi di Pesaro siano poi disposti a fare i 42 chilometri che separano le due città, per andare a veder giocare la VL a Rimini, per tutte le gare casalinghe) porterebbero nelle casse della società pesarese (che, va ricordato, ha uno degli impianti più belli d'Italia), circa mezzo milione di incasso in più, rispetto a quanto si incasserebbe rimanendo nelle Marche. Una cifra importante per una società che ha un budget dichiarato di un milione e mezzo di euro, senza la quale, nonostante le parole spese da coach Repesa sulla solidità societaria, si rischierebbe di dover tagliare qualche giocatore del roster per non fallire. Si viaggia quindi sul filo della lama, in una situazione in cui bisogna sperare che non ci siano imprevisti, per portare a casa un altro campionato in attesa di tempi migliori.

Roma - A destare preoccupazione nei tifosi della Virtus la notizia, pubblicata dal Corriere dello Sport, che la società romana deve ancora pagare il primo stipendio ai propri giocatori, che quindi sarebbero pronti a scioperare se il presidente Toti non provvederà a saldare quanto dovuto. Sempre secondo indiscrezioni, Hunt avrebbe già fatto la valigia in attesa che il suo agente gli trovi una sistemazione migliore. Nel frattempo coach Bucchi ha concesso ai suoi giocatori due giorni di riposo per riprendere gli allenamenti quando la situazione sarà risolta o definitivamente compromessa. Il rischio è che Toti, visti cadere nel vuoto i suoi appelli per trovare uno sponsor, visti sparire i tanto promessi aiuti del comune e viste sparire le fantomatiche cordate di imprenditori romani, abruzzesi, umbri, avellinesi e addirittura americani, ritiri la squadra dal campionato già nelle prossime ore, chiudendo di fatto la storia della Virtus Roma.

Fine della storia? - Un epilogo triste ma non inaspettato, frutto anche dell'accanimento terapeutico della federazione su quelle che venivano definite come grandi piazze. Nobili decadute, che non avendo più disponibilità economica e probabilmente anche manageriale e progettuale, sono nel tempo scese nelle serie minori, se non fallite, lasciando la Serie A ad altri palcoscenici. Un ricambio che in un altro sport come il volley ha garantito la salute del movimento con l'immissione di investimenti, energie, e idee nuove. Ma che nel basket è sempre stato osteggiato, relegando nella LNP società sportive organizzate e in salute. Anche le garanzie per poter partecipare al campionato si sono rilevate insufficienti se Roma si è potuta inscrivere in una sorta di sub iudice, per dichiarazione del suo presidente, subordinato a una paventata futura cessione delle quote societarie, poi mai avvenuta.

Si giocherà? - Gli scenari possibili ora sono tre: Toti getta la spugna e ritira la squadra dal campionato. Si continua in 15 e si spera che la Virtus Roma non sia solo la prima. La seconda opzione è che la partita si giochi perchè la società ha pagato il primo stipendio, oppure che si giochi anche senza che gli stipendi siano arrivati. Questo permetterebbe ai giocatori americani di raggiungere la quinta partita giocata in campionato e di poter circolare tra le porte girevoli e sempre aperte delle squadre LBA, senza che queste brucino un visto per un giocatore extracomunitario. In questo caso sarà interessante vedere il livello di impegno dei giocatori romani in campo, alcuni dei quali apparsi già svogliati (a dir poco) nelle ultime due partite. La terza ipotesi, ma è più un sogno dei tifosi, è che la Virtus Roma passi celermente di mano e trovi una nuova proprietà più solida, e che quindi si giochi una partita reale tra due squadre che devono quanto prima raggiungere la salvezza. Il campionato sta vivendo il suo anno più difficile, frutto di poca programmazione e di una gestione federale anacronistica e stantia. D'altra parte la LBA pare non essere stata in grado di trovare un discorso di sintesi che permettesse alle sua affiliate non solo di sopravvivere ma di trovare una strada in un percorso di crescita comune. Ora è tardi, il rischio è che il gigante (o presunto tale) voluto dalla Federazione si ritrovi con i piedi di argilla a cada fragorosamente.

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