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Il primo giro di Mannion

Il primo giro di Mannion

L'incertezza da draft, il progetto Club Italia e la ripartenza nel 2021

Stefano Olivari

27.04.2020 19:34

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Nico Mannion entrerà nella NBA dalla porta principale? In altre parole, in quale posizione del primo giro del draft sarà chiamato? Non stiamo a sottilizzare sulla data del draft, tuttora fissata al 25 giugno… L’ottimistica dodicesima chiamata significherebbe un contratto superiore ai 3 milioni di dollari a stagione, secondo la coddetta rookie scale (in pratica per i primi tre, a volte quattro anni NBA, i nuovi entrati hanno un ingaggio predeterminato, in un range intorno a una certa cifra), ma anche finire in fondo al primo giro gli darebbe quel milione e 700.000 dollari che in questo momento nessuno in Europa e meno che mai in Italia tirerebbe fuori per lui. In positivo c’è da dire che quella del 2020 non sembra una classe di fenomeni, in negativo che almeno 4 point guard (LaMelo Ball, Cole Anthony, Killian Hayes e Tyrese Haliburton) sono considerate più di lui, e se a questo si somma la solita sopravvalutazione dei lunghi si capisce che Mannion potrebbe scivolare oltre la 20. Comunque bene, intendiamoci: un bell'anno per arrivare a Belgrado, dove sarebbe andato (l'ha rivelato Sacchetti) già quest'anno. 

Il Club Italia non è nello sport italiano un’idea nuova, per merito di Julio Velasco la pallavolo femminile ce l’ha dal 1998, ma nella pallacanestro la proposta di Gianmaria Vacirca capita al momento giusto. Perché la prossima stagione, non solo in Italia, vedrà in ogni caso un ritorno in qualche modo obbligato ai giocatori locali. Difficoltà di movimento per le note vicende e incertezza abbasseranno infatti ulteriormente la qualità degli stranieri sul mercato, o comunque di quelli disposti a viaggiare. Vacirca come Club Italia pensava alla sua Cremona, con Sacchetti che allenerebbe quindi sia questo ipotetico Club Italia (Con due stranieri, poi solo italiani) sia la Nazionale. La velocità con cui Petrucci ha apprezzato la proposta è sospetta, come se fosse nata dalla sua testa, così come il silenzio delle presunte danneggiate, Va detto che c’è chi firmerebbe per avere la certezza di una Serie A 2020-21 almeno a 14 squadre, quindi l’eventuale Club Italia non farebbe male a nessuno.

In tutto questo ci sono anche dirigenti che devono cercare sponsor in un momento tragico per lo sport ma anche per le aziende che lo possono sponsorizzare. La pallacanestro italiana si sta attrezzando per riprendere a gennaio 2021, anche se nessuno ha ancora il coraggio di dirlo: quale sponsor ambirebbe a legare il suo nome ad uno sport dimezzato come durata della stagione e come pubblico? Quando nei giorni scorsi Umberto Gandini ha sottolineato che l’85% dei ricavi della pallacanestro viene dal pubblico nei palazzetti l’intenzione era proprio quella di introdurre l’argomento. Tre mesi di posti distanziati, termoscanner e regole cervellotiche si possono anche evitare, visti gli incassi e i costi. Ed anche se il presidente della Lega riuscisse a rifondare il rapporto con le televisioni, non si andrebbe troppo più in là degli attuali 120.000 euro a squadra per stagione. Cioè niente, anche in una pallacanestro ridimensionata. 

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