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Lo scudetto perduto da tutti© LAPRESSE

Lo scudetto perduto da tutti

La cancellazione del 2019-2020, una Serie A per pochi e un sorriso per Tokyo 2021

Stefano Olivari

30.03.2020 ( Aggiornata il 30.03.2020 14:03 )

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La pallacanestro italiana ha di fatto già chiuso la stagione, dalla Serie A in giù. Petrucci, ideologicamente pro-continuazione, ha preso atto della situazione e aspetta soltanto un assist di Malagò dopo le parole del ministro Spadafora (che ha escluso una ripresa dello sport italiano a maggio), per ufficializzare l’annullamento del 2019-2020. Rimangono vive le speranze di chiudere in qualche maniera le coppe europee, con formule a seconda della data di eventuale ripresa, ma sono soltanto speranze. Fra tutti gli sport italiani la pallacanestro è quello più danneggiato dal coronavirus perché al di là della fuga degli sponsor, pur gravissima, la maggior parte dei suoi introiti si basa sul pubblico nei palazzetti. E chissà come sarà il futuro, visto che anche con un’ipotesi di distanziamento soft le capienze sarebbero dimezzate. Dire che per la pallacanestro italiana è l’anno zero suona come una frase fatta, ma stavolta è fondata: senza pubblico la pallacanestro italiana è morta, diversamente dal calcio che ha i soldi delle televisioni e ad altri sport che importano a pochi ma costano anche meno. 

Il dibattito sullo scudetto da assegnare alla Segafredo Virtus Bologna pare già terminato, con la non assegnazione, per la prima volta dal 1945. Per la qualificazione alle coppe europee si terrà conto della classifica al termine del girone di andata, oltre che della eventuale fine dell’Eurocup in corso e delle wild card che per le italiane non mancano mai. Se una fra Virtus Bologna e Reyer Venezia, attualmente nei quarti e con possibile incrocio in semifinale, andasse in finale di Eurocup sarebbe anche qualificata per la prossima Eurolega, dove Milano sarà ancora di diritto. In ogni caso alla prossima Eurocup si qualificheranno due italiane, più wild card (nella stagione in corso sono state due), alla Champions League tre (Sassari di diritto), salvo cambi di formula, e quindi è verosimile che nelle prossime coppe europee vada un totale di 8 o 9 club italiani. Il cattivo pensiero è che questi club rischiano di essere in numero maggiore dei partecipanti alla prossima Serie A, visto che già almeno 3 richieste di autoretrocessione sono nell’aria. Di sicuro per la prima volta dopo tanti anni non si parlerà del numero delle squadre in Serie A ritenuto eccessivo. Impossibile che siano più di 16, anche regalando la promozione a due di A2, possibile che siano 14. Non sarebbe di per sé un dramma, se il sistema tenesse: senza andare alla preistoria, possiamo dire di aver visto con i nostri occhi la allora Serie A1 a 12 squadre,dal 1975 al 1978. Ma erano comunque anni in cui la pallacanestro aveva un grande futuro.

Lo spostamento al 2021 dei Giochi Olimpici di Tokyo significa anche spostamento all’anno prossimo dei tornei preolimpici e al 2022 degli Europei. In tutta questa situazione drammatica con un po’ di cinismo possiamo dire che Sacchetti avrà festeggiato. Nel 2021 i tanti giovani e giovanissimi che sono già nel giro azzurro (Moretti, Mannion, Spagnolo, Banchero, mettiamoci anche Woldetensae che mai è stato convocato) avranno un anno di maturazione in più e l’impresa impossibile da compiere a Belgrado diventerà un’impresa 'soltanto' difficilissima al di là del coniglio che estrarremo dal cilindro dei passaportati, DiVincenzo o altri. Possiamo sorridere almeno per qualche istante.

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