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LeBron James a un passo dalla storia

LeBron James a un passo dalla storia

Redazione

17.06.2016 ( Aggiornata il 17.06.2016 07:51 )

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La stagione NBA terminerà nel modo migliore nella notte (italiana) fra domenica e lunedì, con la garasette fra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers e lo stra-atteso, ipermediatizzato duello finale all'OK Corral fra Steph Curry e LeBron James. I Cavs sono riusciti a riportare la serie in parità, grazie all'impresa in trasferta e a una partita di rara consistenza alla Quicken Loans Arena, un 115-101 che farà passare ai Warriors due e giorni e mezzo di dubbi, con tutta la pressione adesso su di loro. Spesso si ironizza sulla mania degli americani di personalizzare le contrapposizioni degli sport di squadra (forse perché hanno campioni riconoscibili, che non cambiano squadra ogni tre mesi...), ma è impossibile non dire che la rimonta dei Cavs è legata a un James in missione: in garasei 41 punti, 11 assist, 8 rimbalzi e soprattutto la capacità di leggere fin da subito le scelte della difesa di Kerr. Infatti il più 20 del primo quarto ha indirizzato la partita e minato le certezze di Curry e compagni, ben al di là dei numeri. E adesso, se i Cavs perfezioneranno la rimonta alla Oracle Arena diventeranno la prima squadra nella storia della NBA Finals a vincere il titolo dopo essere stata sotto 3 a 1. Curry e Thompson hanno sicuramente disputato una buona partita, ma il resto della squadra è andato sotto fisicamente e psicologicamente. Lo stesso Draymond Green, squalificato in garacinque, è sembrato avere dentro meno intensità del solito. La partita di Golden State è stata in ogni caso a due facce, come troppo spesso è avvenuto in questi playoff e non soltanto nelle Finals: dopo l'inizio disastroso si è iniziato a difendere meglio, recuperando un po' nel secondo quarto grazie al contributo della panchina (grande energia di Barbosa), poi calando ancora e di nuovo risalendo, fino ad arrivare ad un insperato meno 7. Ed è stato a quel punto che si è visto il miglior James, che ha preso in mano le redini di una squadra impaurita, facendo e disfacendo ma sempre sotto controllo. Con tanto di giocata da poster, una stoppata su Curry (poi uscito per falli) seguita da frasi poco simpatiche. Gli Warriors hanno dovuto fare a meno di Bogut, infortunatosi in garacinque e fuori anche domenica, quindi il quintetto leggero con Green centro e Iguodala ala forte da arma tattica letale è diventato l'unica opzione possibile. L'inizio disastroso è stato figlio dei mismatch sfruttati dai Cavs ma anche di buoni tiri sbagliati: lo 0 su 7 iniziale ha scavato subito la fossa, insieme alla solita fatica a rimbalzo dove il dominio di Cleveland è stato totale. E adesso? In casa la panchina degli Warriors ha tutt'altro impatto ed Harrison Barnes una mira migliore, ma l'assenza di Bogut di sicuro non consente a Kerr di trovare contromisure contro i quintetti pesanti. Va comunque detto che Lue (anzi, James), non ha abusato di questa strutturazione, anzi i Cavs sono stati senz'altro meglio con in campo Jefferson che con Love. Finale apertissima di una stagione massacrante, con molti protagonisti (Curry di sicuro, James forse) che salteranno i Giochi di Rio per rimettersi in sesto.

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