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La vera partita fra Eurolega e Champions

La vera partita fra Eurolega e Champions

Redazione

18.03.2016 ( Aggiornata il 18.03.2016 09:02 )

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Nessun appassionato di pallacanestro sentiva il bisogno della nuova Champions League a 32 squadre inventata dalla FIBA, che verrà presentata settimana prossima ma che già ha reso note le sue caratteristiche principali. L'unica certezza è questa, il resto è una guerra di potere che vede l'Italia in prima linea e con molto da perdere, come è stato evidente anche nell'assemblea di Fiumicino, dove alla presenza ingombrante di Malagò e Petrucci la nostra Lega di A ha votato un documento che è un capolavoro di equilibrismo: in pratica la Lega aderirà alla nuova versione della Coppa dei Campioni FIBA (sepolta da 15 anni) ma lasciando ai singoli la libertà, anno per anno, di partecipare all'Eurolega o all'Eurocup se lo riterranno conveniente. Ricordando che l'Olimpia Milano ha per l'Eurolega una licenza decennale (insieme ad altre 10 squadre, sulle 16 partecipanti totali) e che in ogni caso lì rimarrà: quindi, in linea teorica, il club di Armani è diventato azionista di un torneo concorrente rispetto a quello a cui partecipa. Insomma, una decisione che non ha deciso ma che sposta più in là la vera resa dei conti. Petrucci non vuole scontri con la FIBA prima del preolimpico di Torino di inizio luglio: Grecia e Croazia sono del nostro livello tecnico, per far girare una partita bastano due fischi chirurgici e sulla partecipazione ai Giochi di Rio il presidente della FIP ha investito troppo. Malagò guarda più avanti, all'assegnazione dei Giochi Olimpici del 2024 dove Patrick Baumann, il numero uno della FIBA, non sarà soltanto votante ma anche catalizzatore di altri voti. In altre parole, un'Italia del basket che sposasse in pieno  un modello europeo simil NBA sarebbe una sciagura per la nostra politica sportiva per così dire tradizionale: infatti sia Petrucci che Malagò sono furiosi. Senza contare il fatto che la serie A attuale, che per una buona metà è di fatto una serie A2, diventerebbe più marginale di quanto già non sia: magari sarebbe l'occasione giusta per rifondarla su altre basi, che le diano un senso, ma stiamo sognando. Di certo la mossa di Reggio Emilia, Sassari e Trento di aderire all'Eurocup ha reso il resto della Lega quasi una scatola vuota, visto che la sola Cantù di Gerasimenko sembra avere ambizioni che vadano oltre la sopravvivenza.

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