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La panchina di Brugnaro (Guerin Basket)

La panchina di Brugnaro (Guerin Basket)

Redazione

16.02.2016 ( Aggiornata il 16.02.2016 15:34 )

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La quinta di ritorno va in archivio con l’esonero di Recalcati, che lascia la panchina di Venezia al suo secondo Walter De Raffaele e al suo presidente. L’istrionico Brugnaro nei confronti del coach milanese avrebbe dovuto riservare più rispetto e una considerazione diversa, non per l’età o il palmares, ma più semplicemente per educazione e per ruolo, avendo lui in estate convinto il coach, già deciso a ritirarsi, a guidare per una nuova stagione la Reyer, salvo poi screditarlo davanti la squadra, prima, e platealmente in tribuna, poi. Si allunga, quindi, la lista degli allenatori esonerati – siamo a 5 su 16 – ma con la sensazione che non sia finita qui, viste le poche idee e la poca risolutezza di società e soprattutto di presidenti nel portarle avanti. Non “è stato”, ma “si è” licenziato il presidente della Virtus Bologna Francesco Bertolini: troppi impegni di lavoro non gli permettevano di assolvere a pieno il suo compito. Presidente dall’inizio del campionato, Bertolini lascia alla fondazione pochi ricordi e un’altra patata bollente da sbucciare. Venendo alle partite giocate nel week end: Pistoia arriva alla sfida con Milano, evento clou dell’anno (la partita non è neanche compresa negli abbonamenti sottoscritti dai tifosi, gli abbonati possono esercitare un diritto di prelazione sul proprio posto, scaduto il termine perdono pure quello) consapevole del fatto che lo scontro vale la definitiva consacrazione nella parte alta, e che conta, della classifica. Ne esce fuori una partita intensa, giocata a viso aperto da due squadre che si rispettano senza temersi e che provano a strappare più volte con parziali da KO gli avversari, ma senza mai riuscire a chiudere definitivamente l’incontro. Purtroppo per Pistoia, la partita con i primi della classe coincide con una prestazione ai liberi da minibasket e i 12 tiri sbagliati dalla linea della carità gridano davvero vendetta. Per Pistoia Czyz e Kirk da battaglia non bastano a contrastare Simon, autore di un 6 su 10 da tre punti e capace di 6 rimbalzi. Milano si riprende la vetta della classifica e mostra una buona condizione in vista della Coppa Italia, Pistoia fallisce il primo esame da grande ma il prossimo è dietro l’angolo. La Reyer perde all’overtime contro Sassari nell’anticipo del sabato e la sconfitta costa la panchina a Carlo Recalcati, il decano degli allenatori italiani. Probabilmente l’esonero era nell’aria da tempo, Brugnaro e Recalcati erano ai ferri corti se non cortissimi dai tempi della partita contro lo Zenit, quando il presidente della squadra durante l’intervallo corse negli spogliatoi per protestare contro la gestione del match da parte del Coach. In quell’occasione Recalcati decise di buttare acqua sul fuoco, dicendo di aver gettato alle spalle l’accaduto per il bene della Reyer. Ma i rapporti tra i due si erano fatti tesissimi e a risentirne sono state anche persone vicine all’allenatore. Tanti gli episodi che testimoniano il clima teso tra i due, non ultimo quello della partita con Sassari quando, secondo molti dei tifosi presenti, sarebbe scoppiato un violento litigio tra Brugnaro e la moglie di Recalcati, che molto probabilmente non condivideva la urla che il presidente stava indirizzando al marito. Sicuramente il coach non è riuscito quest’anno a ricreare lo stesso clima della passata stagione, con l’aggravante di Peric fuori squadra per infortunio e un Goss che pare più disposto a esternare sui social che a fare il condottiero in campo. Anche contro Sassari la squadra è apparsa poco motivata, con palloni persi in maniera imbarazzante, media tiro a dir poco scadente, amnesie difensive da torneo over 50. Una situazione brutta, dalla quale escono tutti male: il coach perché esonerato, il presidente perché incapace di gestire la squadra senza sembrare un padre padrone, e la squadra stessa, ormai totalmente allo sbando. Dall’altra parte sorride Sassari che, con Stipcevic in versione killer, coglie due punti importantissimi per il morale, la classifica e il proseguo del campionato. Un vero e proprio spareggio, quello tra Avellino e Trento: la prima in crescita, la seconda in crisi, non di gioco, ma di risorse (per Baldi Rossi si parla di rientro non prima di ottobre) e con molta fatica nelle gambe. Entrambe, alla vigilia, al quinto posto. Un gradino sotto al piano nobile dei playoff, le prime quattro posizioni che garantiscono al minimo la prima serie col vantaggio del fattore campo. Il risultato sorride ad Avellino, che viola il campo di Trento grazie anche a una prestazione mostruosa di James Nunnally, letteralmente immarcabile per l’occasione, e alla fine autore di 29 punti. Pessima la prova di Trento nell’ultimo periodo: la squadra di Buscaglia ha buttato al vento il vantaggio (arrivato a 14 punti) accumulato nel terzo quarto, e non è riuscita in alcuno modo ad attaccare la difesa ritrovata da Avellino che invece ha segnato ben 34 punti. Pesaro, dopo aver battuto la Virtus, incrocia Reggio Emilia e fa di nuovo bottino pieno, a significare che l’Emilia Romagna da quelle parti pare proprio portare bene. Impensabile sulla carta, la vittoria sul campo della Libertas poggia quasi per intero sulle spalle del quintetto base, che firma 84 dei 90 punti (Ceron unico marcatore proveniente dalla panchina) e 29 dei 33 rimbalzi messi a referto. Sopra la media la prestazione di Daye, aiutato questa volta da Lydeka, elogiato anche in sala stampa da Paolini, che contribuisce alla causa con una doppia doppia (14 + 10) e 26 di valutazione personale. Reggio Emilia sicuramente ha molto del suo talento in infermeria ma, anche al netto degli infortuni (Aradori, Lavrinovic, Veremeenko e Gentile!), sul campo, oltre alle rotazioni molto corte, hanno pesato le diverse motivazioni delle due squadre. Cantù scende a Brindisi con un nuovo acquisto in arrivo: alla squadra, dopo Ignerski, sta per aggiungersi Domen Lorbek (ex Treviso qualche stagione fa) in un rimpasto generale che si spera torni buono anche per il prossimo anno. Il presente, nonostante gli investimenti, è fatto di tante ombre e poche luci, e i risultati portati dalla rivoluzione messa in campo dal presidente padre e padrone Gerasimenko parlano ora di un deludente undicesimo posto, con la zona playoff a 4 punti (esattamente come la A2) e Bazarevich che in dieci partite ha portato 8 punti, come il suo predecessore Corbani in undici. Abass dopo la partita ha chiesto scusa ai tifosi: ha sbagliato l’approccio alla partita, e al termine dei 40 minuti di gioco c’era poco se non niente da salvare. Brindisi dopo le vittorie su Sassari e Trento, mette in cascina altri due punti che, assieme alla sconfitta di Venezia, assicurano al momento l’ottavo posto in classifica. Il prossimo turno vede lo spareggio proprio con i lagunari, a cercare punti e una posizione con vista sui playoff. Non è stata un’ultima spiaggia – ma poco ci manca – la partita tra Caserta e Bologna: entrambe le squadre sapevano che è bene levarsi e in fretta dalla zona calda della classifica, dove i valori in campo spesso contano meno delle motivazioni. Alla fine l’ha spuntata Caserta, che ha fatto valere il fattore campo nei confronti degli avversari, che, pur dominando sotto le plance (49 a 25 il conto dei rimbalzi a favore di Bologna) non sono riusciti a far loro la posta in gioco. Bologna paga la poca forma di Ray, ancora fuori dal quintetto ma anche dal gioco della squadra, e una media complessiva davvero bassa. Per Caserta ennesima prova di carattere, nel segno di una squadra che quando deve vincere porta sempre i due punti a casa. Capo d’Orlando sale a Varese per l’altro spareggio di giornata. Tanta la posta in palio: due punti che significano l’inferno o il purgatorio (per il paradiso è presto) per entrambe le squadre. La partita è molto tirata, nessuna delle due squadre riesce a prendere il controllo o a proporre l’allungo decisivo, tanto che è Varese a guidare la gara negli ultimi minuti, ma proprio quando sembra che stia per far sua la posta, un guizzo di Boatright (16 punti per lui alla fine) porta la vittoria in Sicilia. Ora Varese è in piena zona retrocessione, 2 punti sopra a Torino, a quota 14 assieme a Bologna, Pesaro e proprio Capo d’Orlando. Una situazione difficile, in cui contano i valori tecnici, ma soprattutto capacità di lottare, compattezza di squadra e solidità societaria. Moretti deve mantenere la calma pensando a motivare i suoi, ma soprattutto deve riguadagnare la fiducia del gruppo. Altro testacoda (o quasi) quello tra Cremona e Torino. Proprio la Vanoli, pur se rimaneggiata, misura la pochezza del roster della Manital, che non riesce a segnare più di 50 punti. Difficile pensare di vincere, ma anche solo di ben figurare, con un punteggio del genere, con il tanto atteso e rientrante Dyson autore di soli 4 punti. Vitucci è allenatore molto esperto, la panchina di Torino, accettata con entusiasmo, si sta rivelando particolarmente scomoda, per non dire spinosa. La salvezza, se ci sarà, passa dal bisogno di ricompattare un gruppo che al momento non c’è, sei pretoriani cui affidare tutto. Sperando che l’esempio possa essere contagioso. Twitter @luigi_ceccon Quinta giornata di ritorno Umana Reyer Venezia - Banco di Sardegna Sassari 70-74 Dolomiti Energia Trentino - Sidigas Avellino 68-80 Consultinvest Pesaro - Grissin Bon Reggio Emilia 90-80 Enel Brindisi - Acqua Vitasnella Cantù 86-68 Pasta Reggia Caserta - Obiettivo Lavoro Bologna 69-65 Openjobmetis Varese - Betaland Capo d'Orlando 81-82 Vanoli Cremona - Manital Torino 66-50 Giorgio Tesi Group Pistoia - EA7 Emporio Armani Milano 80-85   [poll id="33"]

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