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Kadji in piedi (Guerin Basket)

Kadji in piedi (Guerin Basket)

Redazione

11.02.2016 ( Aggiornata il 11.02.2016 17:02 )

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Quarta giornata di campionato quasi in archivio (manca ancora la sfida tra Milano e Caserta, che una volta poteva valere uno scudetto, ora non più) con poche sorprese e ancora meno conferme. Il campionato è sicuramente il più combattuto degli ultimi anni, con la testa della classifica che non ha un padrone e dove tra la prima e l’ottava ci sono solo otto punti di differenza. Ancora più complicata la situazione in fondo alla classifica, con cinque squadre raccolte tra l’ultimo e il penultimo posto a cercare di evitare l’unica retrocessione. Indecisione e incertezza quindi, figlie di un tasso tecnico che non pare eccelso. Triste la notizia che viene da Udine dove a causa di un ictus è morto a 71 anni Giulio Melilla, ex giocatore e allenatore, ma più di tutto insegnante entusiasta di basket. Originario di San Severo, playmaker di talento, dotato di buon tiro e arcigno difensore, aveva iniziato a giocare nelle squadre salesiane, passando poi alla polisportiva Lazio e quindi all’Ignis Varese da dove, nel 1969, andò alla Snaidero di Udine rimanendo per 7 anni e portando entusiasmo, grinta e una leadership subito riconosciuta. Appese le scarpe al chiodo, iniziò a insegnare nelle scuole, e poi la carriera di allenatore: uno scudetto nel basket femminile e poi (in serie A) Rieti, Sassari e Udine. Proprio a Udine il suo capolavoro, salvando una squadra data per spacciata, trasformando il Pala Carnera – all’epoca un signor impianto e che oggi meriterebbe più rispetto – in un vero e proprio fortino. Pochi schemi e poca tattica, un basket fatto di difesa e giochi semplici, ma giocato alla morte, partita dopo partita. Una vita vissuta per il basket, con coraggio, altruismo e generosità, fino all’ultimo giorno. Un uomo, prima che un giocatore o un allenatore, che ora molti piangono e tantissimi ricordano, in un mondo talmente cambiato, dove la maggior parte dei giocatori non riesce a lasciare neanche un segno. Le figlie Barbara e Cristina ne hanno disposto la donazione degli organi. Generoso. Appunto. Il primo spareggio retrocessione dell’anno premia la Virtus Bologna che supera in una partita non bella Pesaro, contratta come non mai e con il suo faro, Daye, in ombra. Pessima la prestazione al tiro da tre della Libertas, poco più che da promozione quella dalla linea della carità. Paolini da buon pompiere butta acqua sul fuoco, riconosce il valore degli avversari, sottolinea qualche errore arbitrale ed evidenzia come la sua squadra abbia avuto la possibilità di vincere la partita, ma l’abbia gettata al vento. È bravo nel ruolo di pompiere Paolini, ma deve stare attento che la panchina che più scotta al momento è proprio la sua. Coach Valli rifiata, ma non respira. La palude è a un passo e il sentiero lungo e stretto: a guardare in alto si rischia di mettere un piede in fallo. Da qui alla fine del campionato l’obiettivo sarà di mettersi al sicuro, per i playoff ci sarà tempo. Nel campionato delle sorprese, la Scandone del duo SacripantiAlberani ferma Pistoia in casa e si candida a un posto al sole in vista dei playoff. Bella la vista dal quinto posto in classifica, avendo messo sotto le più accreditate della vigilia, Trento, Sassari e Venezia. Il morale è alle stelle e la squadra gira con un’ottima distribuzione tra quintetto e panchina. Il vero salto di qualità passa per la definitiva consacrazione di Cervi e per la crescita di Joe Ragland, il play ex Milano che deve dettare ritmi e respiri della squadra assieme a Green. Pistoia si ferma al quarto posto, un gradino sopra proprio ad Avellino. La squadra sta riprendendo fiato dopo la faticosa cavalcata che l’ha vista stabilmente in vetta per tutta la prima parte del campionato. Ci può stare, come anche le due sconfitte di seguito, che fanno notizia (ed è un bene), ma che preoccupano un po’ se messe assieme alla faticosissima vittoria contro Pesaro. Brindisi, dopo aver battuto Sassari, vince sul difficile campo di Trento, grazie a una solida prova di Adrian Banks e Scottie Reynolds, e mantiene la nona posizione alle spalle della Dinamo. La sensazione è che la squadra di Bucchi – trecentocinquantesima vittoria in serie A per lui – abbia obiettivi più alti di una tranquilla salvezza e che le quattro sconfitte di gennaio siano alle spalle. Assorbita la partenza di Kadji, la società cerca un’ala da inserire nelle rotazioni e per dare profondità al reparto lunghi, il tassello che manca per la volata finale. Trento, fresca di qualificazione agi ottavi di Eurocup dove dovrà vedersela – andata e ritorno – contro il Zaragoza, paga sicuramente i numerosi impegni e un roster che all’improvviso si è fatto molto corto a causa degli infortuni più o meno gravi che hanno colpito diversi giocatori. Trainotti ha dichiarato che la società sta cercando, e in fretta, un giocatore da inserire nel reparto lunghi, non per lo scarso rendimento dei giocatori in rosa, ma per sopperire all’infortunio di Baldi Rossi, che pare ne avrà per più di un mese. È tempo di gare senza appello per Trento (Eurocup e Coppa Italia), sarebbe un peccato non farsi trovare pronti. Settimana difficile – in casa Auxilium – quella che ha preceduto la partita di Torino contro Cantù: l’ultimo posto in classifica ha scosso gli animi di dirigenti e allenatore, che hanno tentato di trasferire le loro sensazioni alla squadra, in vista di una partita a dir poco spinosa, eliminando alibi e distribuendo responsabilità ma anche fiducia al gruppo, rinforzato dall’arrivo di Eyenga, proveniente da Sassari. E la squadra ha risposto bene: proprio Eyenga assieme a White è stato determinante per la vittoria con suoi 16 punti e 6 rimbalzi. L’Auxilium, al di là dei singoli, ha fornito una prova maiuscola. Ora si tratta i vedere se la squadra di Vitucci – che in settimana riavrà a disposizione anche Dyson – saprà dare continuità alla prestazione. Sulla panchina opposta Bazarevich capisce bene le indicazioni di Gerasimenko, ma pare far fatica a farsi capire dai suoi. Gli ultimi arrivati – Fesenko e Ukic – ancora non son pienamente inseriti nel gruppo, con il primo che partendo dalla panchina ha comunque dato un buon contributo, mentre Ukic pare fatichi a lasciare il segno. Non bellissima la classifica, con Caserta, al momento a pari punti, con ancora una partita da giocare. Coach Calvani nel prepartita contro Varese aveva chiamato a raccolta i suoi, ricordando a ciascuno le proprie responsabilità. Stesso discorso aveva fatto il presidente Sardara, che aveva anche dato piena fiducia al suo coach. L’effetto è stato una partita dominata dall’inizio alla fine, contro un avversario non certo irresistibile, ma sempre alle corde e mai in grado di impensierire i giocatori della Dinamo. La striscia di partite perse si ferma a 4. Fin qui le buone notizie, le cattive invece vengono da Istanbul, dove la Dinamo è stata eliminata dal Galatasaray in Eurocup e non accederà agli ottavi di finale. Squadra concentrata su Campionato e le final Eight di Coppa Italia quindi, confidando di ritrovare se non la magia dello scorso anno, almeno l’entusiasmo di un gruppo che giocando a viso aperto, sembrava non dar peso ai pronostici che spesso lo vedevano sfavorito. Varese si schianta contro la Dinamo più motivata della stagione e ne esce con le ossa rotte. Moretti si appella ad un canestro fortuito di Mitchell, ma riconosce la poca continuità dei suoi in attacco, che costano la terza sconfitta consecutiva, addirittura la settima su otto in trasferta: difficile trovare spunti da cui ripartire. Intanto ha iniziato ad allenarsi con la squadra Chris Wright, playmaker dal gran carisma e già visto in quel di Pesaro, abile e arruolato per la caldissima partita contro Capo d’Orlando. Cremona dimentica in fretta la sconfitta in quel di Caserta e riparte contro Venezia, dopo 45 minuti di partita non bellissima ma sicuramente dura. La vittoria arriva grazie a un predominio (ben distribuito tra tutti i giocatori) a rimbalzo, in particolar modo in attacco, che permette alla squadra di Pancotto di giocare molti secondi tiri. La vittoria porta la Vanoli al terzo posto in classifica, insperato all’inizio dell’anno, ma assolutamente coerente con quanto sta producendo la squadra al momento. Venezia incassa la sconfitta all’overtime e dopo tre giorni l’uscita dall’Eurocup, dove la squadra di Recalcati offe una prestazione a dir poco opaca. Il coach dei lagunari definisce gli obiettivi di questo finale di stagione, lanciando un messaggio per i tifosi e non solo: arrivare nella miglior forma possibile ai playoff. Sicuramente deluso chi si aspettava un massacro nel testacoda di Reggio Emilia: gli emiliani vincono, ma solo grazie a una reazione che si concretizza nel terzo e nel quarto periodo, dopo essere stati sotto per la prima metà della gara. Sicuramente è pesata e peserà in futuro l’assenza di Darius Lavrinovic, operato e fermo ai box per almeno un mese, per rimpiazzare il quale la società si sta muovendo sul mercato, alla ricerca di un sostituto; ma forse c’è stato anche qualche problema iniziale di concentrazione. Capo d’Orlando dimostra di essere tutt’altro che rassegnata: ottima prestazione a rimbalzo, perfetto 100% ai liberi, alla ricerca ancora del miglior Stojanovic. Di Carlo è atteso a Varese e a Cremona, aspettando tra le due Caserta in casa. Un trittico di partite da cui devono uscire almeno 2 punti. twitter: @luigi_ceccon 4° Giornata Sidigas Avellino - Giorgio Tesi Group Pistoia 84-76 Dolomiti Energia Trentino - Enel Brindisi 89-92 Manital Torino - Acqua Vitasnella Cantù 79-72 Banco di Sardegna Sassari - Openjobmetis Varese 91-69 Grissin Bon Reggio Emilia - Betaland Capo d'Orlando 75-66 Vanoli Cremona - Umana Reyer Venezia 74-73 Obiettivo Lavoro Bologna - Consultinvest Pesaro 79-75 EA7 Emporio Armani Milano - Pasta Reggia Caserta - posticipata al 10/03 20:30

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