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Il segno di Daye (Guerin Basket)

Il segno di Daye (Guerin Basket)

Redazione

02.02.2016 ( Aggiornata il 02.02.2016 16:59 )

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La terza di ritorno di serie A riserva più di una sorpresa e appiattisce la testa a la coda della classifica, con Reggio Emilia prima della classe che appaia Milano, Trento che risale, e i campioni d’Italia di Sassari che escono definitivamente dai giochi per le posizioni di vertice. Sul fondo è piena bagarre per la lotta per la salvezza, con Torino un gradino sotto a Pesaro, Bologna  e Capo d’Orlando. Intanto impazza il valzer dei giocatori, che la domenica fanno una partita con una squadra, il lunedì mattina riconsegnano borsa e completino e nel pomeriggio si allenano con gli ex avversari. Difficile affezionarsi a giocatori così. Ancora più difficile vendere magliette per il merchandising, magari con qualche nome scritto sopra. Fa rumore la vittoria di Avellino a Milano: interrotta una striscia vincente di 41 partite consecutive tra le mura amiche e perso il primo posto in solitaria dell’Olimpia che ora ha Reggio Emilia – unica delle prime quattro a non aver perso nell’ultimo turno – come compagna di pianerottolo. La vittoria di Avellino matura negli ultimi cinque minuti di partita, grazie a un parziale di 22 a 8. Ma è frutto, anche, della prestazione di Riccardo Cervi, trattato questa estate dall’Olimpia, ma poi scaricato per non ben definiti motivi fisici, che in 24 minuti realizza 16 punti – almeno 7 sopra la sua media – e cattura 2 rimbalzi, dimostrando di sentire particolarmente la gara e di voler ben figurare per ricompensare “chi lo ha veramente voluto”. In realtà Cervi ha dato ragione a chi non lo ha voluto all’Olimpia, dimostrando di essere un giocatore il cui rendimento è fortemente influenzato dalle “motivazioni” che, quando non ci sono, possono essere una scusa molto voluminosa dietro la quale nascondersi. Nella vittoria di Pesaro contro Varese brilla il rendimento di Austin Daye, che sembra avere un repertorio infinito di soluzioni offensive, oltre una gran presenza a rimbalzo. Facile pensare che la salvezza di Pesaro passerà dalle prestazioni del figlio d’arte americano. Altrettanto facile pensare che il giocatore avrà proposte da molte squadre italiane e non, per la prossima stagione, se non prima. Al di là delle ragioni del cuore (giocare nella squadra in cu il padre ha vinto tutto), Daye nel suo passato non ha mai dimostrato un grande attaccamento alle franchigie in cui ha giocato, cambiando casacca più volte in un anno e giocando addirittura in Russia in attesa della partenza del campionato, nell’anno del Lockout NBA. A Pesaro, quindi, devono decidere se godersi il gioiello fino al termine della stagione, oppure se coinvolgerlo in un progetto più ampio, costruendogli una squadra attorno e magari ricordando che in un campionato dove gli stranieri raramente lasciano il segno, aver trovato quello giusto non è davvero cosa da poco. A Varese, intanto, fioccano le polemiche ma soprattutto le ramanzine. Coppa parla di squadra e società solide e non allo sbando. Sarà così, ma la prestazione della squadra di Moretti in casa di un’avversaria diretta lascia quantomeno perplessi. Continua il pessimo campionato di Sassari, che perde contro l’Enel Brindisi dopo aver fatto imbestialire il proprio allenatore per 35 minuti e cercato, inutilmente, la redenzione negli ultimi cinque. Troppo poco l’agonismo dimostrato dai giocatori della Dinamo, cui coach Calvani ha rimproverato di nascondersi dietro l’alibi delle voci di mercato. Nella trasferta di Brindisi, la Dinamo non solo non ha confermato i progressi visti in settimana con la vittoria in Eurocup contro il Cai di Zaragoza, ma ha anche messo a rischio l’ottavo posto, che ora deve difendere da Caserta, che al contrario dei sardi sa gettare il cuore oltre l’ostacolo, da Cantù, un cantiere anche per voce del suo coach, ma di quelli ricchi, e anche da Brindisi, in cerca di un posto al sole per il finale di campionato. Per una squadra partita con l’obiettivo di vincere almeno un trofeo di quelli a disposizione potrebbe rivelarsi una situazione molto difficile da gestire. Sardara intanto ha rinnovato la sua fiducia a Calvani, dicendosi sicuro del matrimonio tra la Dinamo e il Coach, nel frattempo è tornato Kadji, segno che, forse, qualche scelta di mercato è stata a dir poco … affrettata. L’Aquila Trento espugna Pistoia e si rilancia nella parte alta della classifica, a 4 punti dalle prime. Solida la prova dei ragazzi di Coach Buscaglia, avanti nei primi due quarti e poi in piano controllo del match, con Pistoia sempre a inseguire. Mal digerita la sconfitta dai padroni di casa, con Esposito che dopo la partita ammette di aver mandato a quel paese uno degli arbitri. Caserta si presenta alla partita contro Cremona frastornata dalla tragedia sfiorata durante l’allenamento del sabato, quando Gaddefors, colto da malore, si è accasciato sul parquet senza dare segni di vita. Giunto in ospedale, il giocatore svedese si è per fortuna ripreso, e, in attesa di ulteriori accertamenti, è stato ricoverato. La squadra di Dell’Agnello ha dimostrato una gran capacità di reazione, prendendo le redini de gioco sin dal primo minuto e imponendo una difesa durissima agli avversari, capaci di segnare solo 24 punti nei primi due quarti. Nella seconda metà della gara la squadra di Pancotto tenta il recupero, ma è tardi. Male tra gli ospiti Cusin e Vitali, entrambi molto al di sotto dell’abituale rendimento. Venezia demolisce Torino, ma allunga la lista degli infortunati, con Ress che va a far compagnia a Green in infermeria, e per il quale si parla di almeno 15 giorni di stop. Sicuramente non un avversario di primo livello quello che la Reyer ha dovuto affrontare, ma la vittoria mostra una reazione, un’inversione di rotta che il condottiero Recalcati pare essere riuscito a dare. La squadra di Vitucci dal canto suo, non era sbarcata in laguna per fare risultato e neanche per fare una gita, ma così è stato. Serve un altro spirito per salvarsi, cercando di vendere cara la pelle e di raccogliere punti ogni volta che si scende in campo. Grande prova di Reggio Emilia in quel di Cantù: la squadra di coach Menetti piega i padroni di casa – ancora in cerca di una propria identità, e visto il via vai di giocatori non potrebbe essere diverso – e si porta al comando della classifica, approfittando dello scivolone di Milano contro Avellino. Con un’avversaria diretta – Sassari – in meno e una amalgama di squadra quasi perfetta, Reggio pone sul tavolo la sua candidatura per lo scudetto 2016, pronta a percorrere una strada che sembra portare verso Milano. Senza storia la partita tra l’Orlandina e la Virtus Bologna: la squadra di Valli viene letteralmente demolita dagli avversari, probabilmente motivati dalla possibilità di raggiungere Torino a quota dieci punti. Bologna non solo perde la partita, ma anche molte certezze, tra cui quella di essere una squadra dal carattere forte che può navigare in acque tranquille, e quella di poter fare a meno di capitan Ray, il cui rientro somiglia tanto a una telenovela. La classifica non è delle migliori, anche se la Virtus è la squadra più accreditata a salvarsi nel gruppo delle ultime quattro. Sulla carta, sul campo si vedrà. @luigi_ceccon 3° Giornata Enel Brindisi - Banco di Sardegna Sassari 88 - 82 EA7 Emporio Armani Milano - Sidigas Avellino 80 - 81 Giorgio Tesi Group Pistoia - Dolomiti Energia Trentino 64 - 69 Consultinvest Pesaro - Openjobmetis Varese 76 - 71 Pasta Reggia Caserta - Vanoli Cremona 73 - 64 Umana Reyer Venezia - Manital Torino 73 - 57 Acqua Vitasnella Cantù - Grissin Bon Reggio Emilia 70 - 74 Betaland Capo d'Orlando - Obiettivo Lavoro Bologna 89 - 62

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