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Vita a Venezia (Guerin Basket)

Redazione

30.12.2014 ( Aggiornata il 30.12.2014 20:15 )

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Si chiude l’anno con squadre in cerca di conferma: Milano, Venezia e Sassari. Squadre in cerca di redenzione: Varese, Cantù e Roma. Squadre in cerca di luce: Pesaro e Caserta. Nessuno però è disposto a far da comparsa, nessuno vuol passare il capodanno col magone. Acqua Vitasnella Cantù -  Grissin Bon Reggio Emilia 64-63 Cantù festeggia la fine dell’anno con una vittoria di  misura su Reggio Emilia, voluta, meritata e tanto liberatoria. Finiscono così la striscia perdente di Cantù, le voci sul taglio di Sacripanti, le contestazioni a Gentile e perché no, anche a Jones. Proprio Gentile indossa la veste del condottiero e guida i suoi senza paura e senza nessuna sbavatura, 2 soli punti ma mai un calo di attenzione e tanto fosforo, per un giocatore che spesso mette da parte i neuroni e gioca di solo istinto. Jones risponde alla promozione in quintetto con 18 punti e 6 rimbalzi e finiscono in doppia cifra anche Williams e Feldeine (12 punti a testa). Sacripanti aspetterà l’anno nuovo con più tranquillità. Per diventare la squadra annunciata in precampionato, la strada da fare è ancora tanta, ma ogni viaggio comincia sempre un piccolo passo. Reggio Emilia Non si aspettava un finale di anno così. La partita di Cantù, pur insidiosa, non era di certo tra quelle proibitive, ma la squadra di Menetti ha fatto di tutto per complicarsi la vita e nel basket, per fortuna, questi errori si pagano e cari. Imbrigliato Cinciarini (9 punti)  tra le maglie della difesa di Cantù, Reggio Emilia non trova facili linee di passaggio e non riesce a girare la palla con fluidità. Al solito sono Cervi (8 punti) e Dinier (22) a portare la squadra sulle spalle, assieme a Polonara (10 punti per lui), ma cantù così compatta sarebbe servita un prova corale che è mancata. Stanchezza? Probabile, ma lo sapremo con il nuovo anno! Sidigas Avellino - Enel Brindisi 77-80 Avellino gioca a viso aperto contro Brindisi, senza timori reverenziali e senza tatticismi. La partita è molto bella, con un finale da trattenere il fiato, ma la vittoria va agli ospiti. Il primo quarto di Avellino è da applausi, con Anosike, (10 punti alla fine)  Gaines (15 punti)  e Hanga(13)  a condurre le danze. Dopo la prima frazione però regna un equilibrio che a tratti pende verso gli ospiti e i sette punti  di vantaggio vengono recuperati quarto dopo quarto. L’arrivo è al fotofinish con Avellino che con 22 secondi da giocare  ha la possibilità di servire (dalle mani di Gaines) Banks per il sorpasso, ma la palla viene persa malamente, e dopo due liberi, Cavaliero prova il tiro del pareggio, che finisce sul ferro. E si chiude il sipario. Brindisi torna in campo dopo l’allenamento sostenuto contro la Roma peggiore dell’anno ed espugna il campo di Avellino, assicurandosi le final eight di coppa Italia. La squadra di Bucchi perde malamente (e questa è davvero una notizia) il confronto a rimbalzo con Avellino, ma ritrova tutti i suoi artiglieri: James con 16 punti, Denmon e Mays con 15 e Pullen con 13. Unico Italiano a referto è Bulleri, 4 punti e soli 13 minuti di utilizzo. Di Brindisi sorprende la maturità, la consapevolezza nei propri mezzi e la solidità del gruppo, che riesce a portare a casa una partita punto a punto contro una squadra di pari livello. Domenica prossima arriva Milano, un bell’esame di maturità. Banco di Sardegna Sassar i- Pasta Reggia Caserta 95-84 Sassari vince di nuovo (e fanno tre di fila) dopo la maratona con Varese e  chiude definitivamente la crisi di risultati e gioco che aveva portato a sette partite senza risultati e molti malumori tra i tifosi e la dirigenza. Ancora senza Sanders, Brooks e Devecchi (a riprendersi dai rispettivi infortuni), coach Sacchetti ritrova il miglior Dyson (che chiude con 17 punti) e un Todic che segna 18 punti di cui 15 da 3 punti e cattura 5 rimbalzi. Sugli scudi anche Logan (22 punti per lui), il solito Sosa che segna “solo” 17 punti, e Lawal. L’impressione è che la Dinamo abbia ripreso a correre, le prime sono avvisate. Terzo allenatore per Caserta, un cavallo di ritorno e di razza come Esposito che ha prestato la sua faccia, per cercare di mettere l’ennesima pezza a su un vestito che proprio non sta insieme. Non cambia il risultato però, con l’ennesima sconfitta di una stagione che peggio di così proprio non poteva andare. Difficile sperare di salvare la stagione ormai. Esposito si trova a gestire una squadra fatta in estate da Molin, rivoluzionata poi da Markovski e che ancora non ha un capo e una coda. Difficile trovare qualcuno che porti la bandiera, tra nuovi innesti, giocatori della vecchia gestione e Young che ha marcato visita. L’ultimo treno è partito, ora si tratta di capire se è possibile lavorare per il futuro e soprattutto con chi. Umana Reyer Venezia - Vanoli Cremona 82-56 Venezia continua la sua marcia trionfale e rimane in vetta alla classifica dopo la vittoria con Cremona, in una partita combattuta solo nei primi due quarti. La squadra di Recalcati  può attingere a una panchina senza fondo con soluzioni diverse per ogni singolo ruolo. Così, se Ress si vuol riposare dopo il suo “career high” della giornata precedente ci pensano Peric  (11 punti) , Viggiano (12 punti)  e Ortnre (10 punti) , aiutati da Goss (10 punti per lui) a portare il risultato a casa. La corsa di Venezia continua e  non si vede chi possa fermare una tale corazzata che, tra l’altro, coppa Italia a parte, non ha altri obiettivi se non quello di vincere il campionato. Cremona, forse stanca dopo le fatiche di Cantù, illude i propri tifosi per i primi due  quarti, ma poi si scioglie letteralmente come neve al sole, perdendo di 26 punti. Solo Campani e Hayes  (10 e 11 punti) vanno in doppia cifra, appannato Vitali, sottotono anche Clarck, Cusin e Bell che chiude la partita con 0 su 2. Pancotto sa che le partite da vincere sono altre e che Venezia, al momento, è davvero fuori portata.  Meglio quindi riprendere fiato e provare in funzione delle partite che verranno,come  ad esempio, Avellino in casa. Giorgio Tesi Group Pistoia - Consultinvest Pesaro 84-53 Pistoia. Dopo averle prese a Reggio Emilia, disputa una partita di orgoglio e seppellisce Pesaro in casa, al termine di una partita condotta sin dalla palla a due e vinta anche sotto le plance.   Da segnalare: i primi punti (3) di Moretti (figlio) gettato nella mischia da Moretti (padre) già nel primo quarto, Magro che ritrova solidità a rimbalzo e condisce la sua prestazione con due potenti schiacciate, Williams che segna 20 punti e tutta la squadra che balla sotto la curva Pistoiese al termine della partita. Davvero un bel modo di chiudere l’anno. Pesaro torna brutto anatroccolo e scompare letteralmente sotto i colpi di Pistoia, non opponendo di fatto mai resistenza. Nella serata in cui neanche Ross va in doppia cifra, si segnalano i 14 punti di Judge e i 7 di Musso. Molto poco dagli altri e Dell’Agnello c non può che assistere a una disfatta completa. Forse la squadra paga la delusione della partita persa con Bologna all’ultimo secondo, ma in serie A servirebbe maggior continuità, se non di risultato, quantomeno di rendimento. Dell’Agnello deve ricompattare la truppa in vista della partita in casa con Cantù, che può rappresentare davvero una buona occasione per fare un ulteriore passo in avanti. Upea Capo d'Orlando - Openjobmetis Varese 84-71 Griccioli  incontra il  passato dell’Orlandina, che adesso siede sulla panchina di Varese e senza alcun timore, arma il suo fucile, spara e porta a casa il trofeo. L’Upea gioca una partita praticamente perfetta, dominando i primi tre periodi e cedendo agli avversari solo il quarto, quando però il risultato non poteva più essere discusso. Davvero sopra le righe la prestazione di Freeman, che segna 24 punti con il 60% da due e l’80% da tre, buonissima anche la serata di Archie (17 punti per lui) e di Soragna (12), mentre Henry realizza 14 punti. Si chiude bene l’anno per L’Upea: una vittoria e la classifica a quota 10, un po’ più su di quanto si sperava all’inizio. Che sia ora di iniziare a sognare? Varese non riesce a mettere  la sua impronta sulla partita, se non nell’ultimo periodo, quando però il divario tra le squadre è troppo grande. Nessun Impatto sulla partita per Rautins che chiude a soli 5 punti, Si salvano solo Robinson con 22 e Diawara con 16. Belle le parole di Pozzecco a fine gara, che ringrazia il pubblico di casa per la dimostrazione di affetto che viene assolutamente ricambiata dal coach. Propositi per l’anno nuovo: trovare un po’ di continuità. Granarolo Bologna - EA7 Emporio Armani Milano 58-81 Bologna trova una Milano troppo squadra, troppo compatta, troppo forte… troppo Milano e si arrende segnando solo 58 punti. Brutto l’approccio alla partita di Cuccarolo, gettato nella mischia nello starting five e che ripaga la fiducia del coach con 14 minuti davvero anonimi. Buona la prova in attacco di Allan Ray, che chiude a 17 punti e di White (13 punti). Poca spinta invece dalla panchina e per una volta dagli italiani. Bologna è una squadra che sta ben figurando in campionato, gioca molto bene con squadre del suo livello, ma contro questa Milano non ha saputo davvero trovare una chiave di lettura che le consentisse di non sfigurare. Gli obiettivi, per fortuna, rimangono altri (e più bassi). Milano chiude l’anno con l’ennesima vittoria e la testa della classifica (con Venezia). Impressionante la prova difensiva dei ragazzi di Banchi, che lasciano Bologna a 58 punti e che a tratti riescono a togliere idee e ossigeno agli attacchi avversari. Bene Brooks (24 punti) e Gentile (la metà) che spreme tutto quel che ha in 19 minuti. Sfortunato Ragland che si infortuna a inizio partita e non rivede il campo se non nei minuti finali. Anonimo Kleiza che a volte (forse troppe) pare non ricordare il proprio lignaggio e ordinato Meacham che sostituisce Ragland senza strafare. Da sottolineare la prova di Samuels, che pur segnando poco, lotta a rimbalzo e combatte senza paura con i lunghi avversari.  Buon anno a Milano e al suo bel campionato. Acea Roma - Dolomiti Energia Trento 68-75 Roma perde in casa dopo l’allegra (ma per gli avversari) scampagnata di Brindisi. La crisi di Roma ormai non ha più scuse e i limiti della squadra sono evidenti. Una crisi  di risultati e, ancor di più, di continuità di gioco, di leadership e probabilmente anche societaria: assordante il silenzio di Toti, così come quello di Alberani e di Dalmonte, che non riescono a scuotere una squadra a tratti imbarazzante. Triche non è che l’ombra del giocatore visto lo scorso anno, in precampionato e in Europa e a tratti sembra quasi irritante. Gibson non riesce mai a trovare il tiro dopo il blocco, si perde in palleggi che lo portano lontano da canestro e le sue medie sono buone, ma per un giocatore di promozione. De Zeeuw e Morgan non fanno un pivot in due e mentre il primo trova punti solo giocando dall’arco, il secondo non gioca mai in pic & roll, gioco che è stato il marchio di fabbrica dei capitolini negli ultimi due anni. Capitan d’Ercole ha un ottimo tiro ma guarda il canestro raramente e pare impegnato più a dare il cinque ai suoi compagni che tornano in panchina che a scuoterli (eufemismo) per svegliarli dal letargo. Ejim non ha trovato un proprio ruolo, mentre Stipcevic non può da solo trasformare un gruppo di ragazzi più o meno capaci in una squadra. L’unico della squadra che pare avere un po’ di grinta in più sembra essere Bobby Jones che, una spada e una bandiera, è sempre pronto a fare a sportellate con i giocatori avversari, ma proprio per questo appare ancora più fuori luogo in una squadra che non lo sa inquadrare in un gioco corale. C’è poco da salvare c’è molto da fare e, probabilmente, molto da cambiare. La scelta è tra lasciarsi andare e naufragare tra le onde o tappare le falle e riprendere a remare verso la riva, che a ben guardare, le onde non sono così alte. Trento passa anche a Roma (non un campo inviolabile a dire il vero) grazie alla prestazione super di MItchell, 32 punti, 35 di valutazione e unico in doppia cifra per i suoi e alla maggior freddezza nella gestione dei minuti finali, quando Roma porta gli ultimi disordinati attacchi. La squadra di Buscaglia sta facendo un gran campionato, da vera rivelazione del campionato e festeggia il nuovo anno da sesta in classifica e le final eight in vista. Complimenti! Luigi Ceccon, per Guerin Basket

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