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Redazione

24.12.2014 ( Aggiornata il 24.12.2014 12:36 )

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Ultima giornata prima di Natale con due match clou: Roma contro Milano e Sassari contro Reggio Emilia, mentre Caserta è quasi con le spalle al muro contro Varese. Insidiosa la partita di Venezia, che affronta Cantù in crisi di risultati.  Si chiude questo week end l’iniziativa “Teddy bear Toss”  che ha portato i giocatori di tutte le squadre italiane di serie A negli ospedali a consegnare gli orsetti lanciati dal pubblico al primo canestro segnato. Un bambino, un orso, un sorriso. Buon Natale. Pasta Reggia Caserta - Openjobmetis Varese 78-82 Neanche l’aria natalizia aiuta Caserta a uscire dal tunnel e contro Varese trova la sconfitta numero 11. La situazione si fa pesante per l’ex  squadra di Markovski che per l’ennesima volta non riesce a dare il colpo di reni finale dopo essere stata in partita per tutto il match e aver anche condotto nel punteggio. La svolta della partita arriva dopo la minacciata invasione di campo dei tifosi che poco digeriscono l’espulsione di Ivanov per un doppio tecnico sul metà gara. Alla ripresa del gioco Capin (15 punti ma molti errori per lui) guida l’arrembaggio dei suoi segnando ma soprattutto armando la mano di un incontenibile Young (27 punti e, per pareggiare, anche 27 di valutazione). Purtroppo per Caserta però i suoi uomini pagano lo sforzo di una battaglia furiosa proprio negli ultimi 5 minuti, quando la mira si fa imprecisa e il controllo di palla difficile (Young perderà due preziosissimi palloni proprio nei secondi finali) e Varese riesce ad avere 4 punti di vantaggio fondamentali. Caserta ha tentato l’ennesimo rimpasto in una stagione in cui per primo ha pagato Molin e poi s’è deciso di rifare la squadra. Ultimi arrivi sono Avramov e Capin, voluti da Markovski e forse dalla dirigenza ma i due innesti sono davvero in grado di fare la differenza? Con Varese no. E quindi cosa rimane? La stagione sta per scivolare via, si è cambiato  e molto, mantenendo però una ineluttabile costanza di risultati. A Santo Stefano c’è il derby, in panchina arriva Enzo Esposito al posto di Markovski (e fanno due!): ultimissima chiamata, poi il treno se ne va. La vittoria di Varese passa dalle mani di Willie Deane, play americano di passaporto bulgaro (!!!) che tira con 8 su 10 da 2 e recupera 5 rimbalzi. La prova della squadra comunque è corale, con Rautins che segna 10 punti, Daniel 13, Robinson 12 e “il solito” Diawara 14.  Ottima la reazione nel quarto periodo, quando Caserta si prepara al rush finale e in particolar modo stupisce la gestione degli ultimi minuti di gioco, quando Deane e Rautins mettono in ghiaccio il risultato. Varese pare uscita dal tunnel, finalmente arrivano i risultati e si parla delle partite e non di altro. Diawara può permettersi di rifiatare e di tirare con meno pressione, mentre da rivedere la gestione di alcuni attacchi che portano contro Caserta a 20 palle perse complessive. Fa riflettere che nella partita di domenica, l’unico italiano a scendere in campo è stato Andrea Casella per ben 1 minuto di gioco. Un po’ pochino. Granarolo Bologna - Vanoli Cremona 70-83 Cade Bologna in case e il tonfo è rovinoso. La partita inizia alle 20.30 ma i ragazzi di Coach Valli si svegliano una buona mezz’ora dopo: troppo tardi. La riscossa inizia al ventitreesimo minuto, quando la squadra si trova sotto di 22 punti e, forse spaventata dal divario, ma con la complicità di Cremona che pensava di viaggiare sul velluto e sfruttare l’abbrivio, arriva sino a -4. È il trentacinquesimo, ma la squadra è stanca, imprecisa in attacco e non riesce a stringere le maglie in difesa. E Bologna quindi si arrende. Si salva il solito Allan Ray che chiuderà la partita con 22 punti e 6 rimbalzi. Bene anche Fontecchio con 11 punti e una media di 3 su 4  da 3 punti e Hazell, che scrive 13 punti a referto, ma non riesce a essere preciso al tiro. Un passo indietro per Bologna che preoccupa per il blackout iniziale e per la poca lucidità dimostrata nel rush finale.  Voltare pagina! La bruttissima Cremona vista in trasferta a Roma e poi in casa contro Pesaro, pare solo uno sbiadito ricordo. Un leggero predominio a rimbalzo (34-30), una media tiro non ottima ma discreta e tanta intensità valgono alla squadra di Pancotto un importantissimo successo in trasferta. Alla chiamata rispondono presente: Hayes con 20 punti e 8 su 9 da due, Vitali, con 16 punti e 7 rimbalzi e 7 assist, Clarck, con 17 punti e 7 rimbalzi e Bell che segna 10 punti in 29 minuti di gioco. Bene il gruppo nel suo insieme, che ha saputo, dopo le due sconfitte, reagire di squadra. Acqua Vitasnella Cantù - Umana Reyer Venezia 73-77 Cantù gioca una partita equilibrata, contro la prima della classe, riuscendo a tenere il comando delle operazioni per i primi tre quarti. Quando i canestri sono più importanti però, le mani iniziano a tremare e la squadra di Sacripanti si perde tra attacchi frettolosi e difesa poco attenta e concede a Venezia quel tanto che basta per portarsi a casa la partita. Bene il solito Johnson-Odon con 23 punti e 4 rimbalzi e Jones con 17 punti e 4 rimbalzi. Chiude la pattuglia dei più prolifici Williams, che segna 11 punti. Stecca invece Gentile che segna solo due punti e a dirla intera sono gli unici due punti italiani della squadra. La situazione di Cantù si fa problematica: 8 punti equivalgono a una classifica rischiosa, occorre riquadrare la squadra che aveva ben altre ambizioni e che invece vedrà le “Final 8” in TV. Venezia dimostra di essere squadra che non si disunisce facilmente, quadrata e in grado di assorbire e metabolizzare le sconfitte, anche quelle pesanti come quella di Reggio Emilia. Stavolta portabandiera della squadra è il capitano Phil Goss, miglior realizzatore con 20 punti, senza segnare da 3, ma con una media da 2 pari all’80%. Accanto a lui Peric che chiude a 19 punti e che ormai nel suo ruolo pare avere poco da imparare nel bel paese, nessun altro ha superato la doppia cifra. Anche in questo caso un solo “italiano” a referto: Viggiano con 8 punti. Venezia merita il primo posto in classifica: forte, determinata e con un roster completo ed equilibrato (anche se magari non giovanissimo) e un coach che sa fiutare il vento (e che in questa partita ha imbrigliato gi avversari con una spinosissima difesa a zona), e in laguna un comandante così può tornare molto utile. Enel Brindisi -  Upea Capo d'Orlando 78-73 L’ENEL Brindisi replica la vittoria contro Pistoia piegando l’Orlandina basket al termine di una partita tirata e non facile. Se Simmons ha lasciato un vuoto, i ragazzi di Bucchi sono stati bravissimi a riempirlo e proprio il conteggio dei rimbalzi è abbondantemente a favore dei Brindisini (42 a 30 il totale). Vero “polipo” dei tabelloni è James che realizza 11 punti e arpiona 13 rimbalzi, di cui 3 in attacco mentre il ruolo di miglior realizzatore è di Mays che alla fine produce 22 punti con un 9 su 14, seguono Pullen e Denmon con 10 punti.  Brindisi è squadra ambiziosa, mira a un posto al sole, a ridosso dalle prime. Accanto a giocatori stranieri di spessore, ci sono cambi di buon livello. Poi con un po’ di fortuna in più… Capo d’Orlando si dimostra coriacea e ben messa in campo, i primi due parziali sono a suo favore e anche sul finale, cede di poco agli avversari. Vero trascinatore della squadra è Archie, ala di due metri, molto dinamico e dalle mani benedette che prima della doccia ne mette dentro 27, con un doppio 4 su 6 (da 2 e da 3), porta giù dieci rimbalzi e si merita un 34 di valutazione. Negli ultimi minuti è Soragna a provare il tutto per tutto infilando un canestro dalla lunga distanza, ma il +4 dei padroni di casa non permette di sognare. Alla squadra di Griccioli manca il killer Instinct, la capacità di ammazzare la partita e paga questa sua caratteristica lasciando sul campo due punti che a tratti sembravano alla sua portata. La prossima partita, sempre in trasferta è a Milano: pronti? Consultinvest Pesaro - Dolomiti Energia Trento 57-76 Pesaro non conferma i progressi visti durante la gara di Cremona e dopo un primo quarto dove ha ben tenuto il campo, portandosi sul +5, sparisce letteralmente dalla partita, mancando principalmente in attaccoe arrivando a produrre solo 57 punti. Dell’Agnello ottiene la supremazia a rimbalzo ma con un 20% da 3 e 37% da due è difficilissimo trovare qualcuno che faccia peggio. Ross si conferma il principale terminale offensivo della squadra con 19 punti (e 13 rimbalzi), accanto a lui Reddic con 11 e Musso con 10. Poco o molto poco dagli altri. Un deciso passo indietro rispetto alle ultime prestazioni Trento ha smesso di essere una sorpresa (e anche una matricola) e adesso si è portata a ridosso del gruppone delle prime senza dimostrare di essere appagata. La squadra di Buscaglia impiega dieci minuti per trovare il filo e cominciare a dipanare una matassa che appare da subito poco resistente. Top scorer dei trentini è Pascolo, con 19 punti e 8 rimbalzi, seguito da Baldi Rossi che si dimostra letteralmente onfire, mettendo a referto 14 punti in soli 17 minuti. Segue Spanghero con 13 punti e 4 rimbalzi. Buscaglia ha il merito di avere una squadra ben amalgamata. I ruoli da protagonista sono spesso ricoperti da giocatori italiani e le rotazioni sono incredibilmente lunghe. Difficile capire fin dove arriverà Trento, certo  è che fa bene a godersi il momento! Giorgio Tesi Group Pistoia - Sidigas Avellino 61-68 Pistoia è un fuoco che non brucia e quindi non scalda neanche il pubblico che, con molto poco rispetto, fischia e contesta, in particolar modo un coach che, resistendo alle sirene estive, ha abbracciato una città e una società che in cambio gli ha smantellato pezzo a pezzo la squadra delle meraviglie dello scorso anno. I pistoiesi appaiono sempre poco reattivi e a tratti anche nervosi, con coach Moretti che ha il suo da fare a girare e gestire quintetti che non riescono a far gioco, mai. Sotto dal primo all’ultimo minuto Pistoia subisce la difesa avversaria minuto dopo minuto. Magro, inserito nel quintetto iniziale rivede la panchina dopo appena tre minuti, e la prestazione complessiva al tiro è da brividi con un 10.5% da tre. Unico a salvarsi il solito Brown con 15 punti, aiutato da Williams che ne segna 16. Seguono Johnson con 12 e Milbourne con 9.  La classifica non spaventa, è in linea con le prospettive di salvezza della società, perché tanto nervosismo? Prova d’esame per Avellino: tutti promossi! La trasferta è stata preparata con maestria da Vitucci e la sua squadra sfodera una prestazione da incorniciare, partendo da una difesa ben chiusa e mai distratta contro cui finiscono per infrangersi gli attacchi di casa. Bene (anche se un po’ impreciso al tiro) Banks che chiude con 17 punti e Anosike che se poco partecipa agli attacchi della squadra cattura 14 rimbalzi.  Il resto dei punti è equamente diviso tra tutta la squadra che va in lunetta solo 4 volte. Vitucci può festeggiare un Natale tranquillo, se non era insperata la vittoria sul campo di Pistoia, di sicuro neanche lui si aspettava di vincere così facilmente, trovandosi dopo 11 partite ben agganciato a ridosso delle prime. Acea Roma - EA7 Emporio Armani Milano 68-79 Roma dure tre quarti e un po’, poi si scioglie ed esce in un attimo dalla partita. Contro la rivale storica sfoderano la peggior prestazione dell’anno Jones e De Zeeuw (5 punti in due) mentre Gibson chiude con 19 punti ma prende tiri spesso fuori dal gioco. Dalmonte cerca più volte di rimescolare le carte e di avere più impatto sulla partita, ma di fatto, nei momenti più importanti non riesce a marcare Kleiza e Brooks e soprattutto a dettare il ritmo di gioco mettendo in difficoltà Milano, magari con il contropiede. Morgan pur avendo delle ottime mani non gioca post basso ed è efficace se riceve palla in movimento. Nell’arco della partita riesce a arginare molto bene Samuels e James (15 punti in due), ma non è mai un terminale di gioco quando la squadra ha difficoltà al tiro, mentre Triche a tratti infastidisce per come riesce a estraniarsi dal gioco. Troppa Milano per questa Roma, stanca dalla coppa e forse non del tutto convinta con il solo Stipcevic a cercare di portare punti e pericolosità offensiva (ma non sempre ordine). Dalmonte deve ricompattare il gruppo e cominciare a preoccuparsi di una classifica che dice 8 punti all’undicesima giornata e dietro l’angolo ci sono Brindisi e poi Trento. Milano non gioca una gran partita, appare molto nervosa, forse troppo e Banchi ha il suo bel da fare nel tenere a bada il gruppo. Gentile si auto elimina dalla partita (mal di schiena dirà poi) andando ad accomodarsi in fondo alla panchina dopo aver giocato un buon primo quarto; Moss tiene a lungo il campo, è un fattore in difesa, segna 11 punti e polemizza a lungo un po’ con tutti: arbitri, avversari, pubblico, addetti alle pulizie, tecnici delle luci e alla fine, a partita di fatto finita, ma soprattutto vinta, si fa espellere per doppio tecnico. La vittoria dell’Olimpia passa per le mani di Kleiza che punisce la fatica difensiva di Roma sempre allo scadere dei 24’ secondi e di Brooks che segna 17 punti con 4 su 4 da 2, venendo dalla panchina. Non incide Melli che alla fine trova 10 minuti di gioco conditi da qualche tiro sbagliato e un rimbalzo. Milano è apparsa solida, con una varietà infinita di armi a disposizione. Ha vinto il duello con Roma giocando una pallacanestro concreta e con una difesa assolutamente asfissiante negli ultimi 8 minuti di gara. Le altre prime della classe sono avvisate. Banco di Sardegna Sassari - Grissin Bon Reggio Emilia 87-74 Sassari interrompe la striscia perdente (7 partite, tra coppe e campionato, senza punti) contro la prima della classe Reggio Emilila. La partita è molto bella e la banda Sacchetti parte subito a pancia bassa con Dyson (25 punti) sugli scudi, capace di portare Sassari avanti e poi di ricacciare indietro gli avversari quando questi provano a rifarsi sotto. Bene anche Logan che chiude con 19 punti e Lawal (18). Sosa e Formenti chiudono la pattuglia dei migliori marcatori con 9 punti. Le altre sono avvisate: Sassari c’è. Reggio Emilia perde la partita e la vetta della classifica dove restano Milano e Venezia. Al di là delle prestazioni personali, i reggiani subiscono per tutto l’incontro l’aggressività degli avversari, non sanno imporre un gioco concreto e pagano caramente gli sforzi fatti per recuperare con dei brevi blackout in attacco e difesa che contro Sassari costano davvero cari. Bene Taylor con 17 punti, Silins con 11 e l’ex Diener con 11, mentre Polonara chiude con 10. Menetti in settimana dovrà lavorare duro per registrare di nuovo i meccanismi della sua squadra e poi affrontare Pistoia in casa. Luigi Ceccon, per Guerin Basket

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