Un passaporto per Arcidiacono

Un passaporto per Arcidiacono

Pubblicato il 6 aprile 2016, 10:12

La più bella finale NCAA della storia moderna ha avuto fra i protagonisti un ragazzo che potrebbe essere utilissimo a Ettore Messina nel torneo preolimpico di Torino a inizio luglio e poi, si spera, ai Giochi di Rio. Potrebbe, al condizionale, perché nonostante sia in possesso di tutti i requisiti per avere un passaporto italiano (nonni italiani, peraltro basterebbero i bisnonni) il documento ancora non c'è e probabilmente non ci sarà, senza un perché diverso dalle lungaggini burocratiche e dall'essersi svegliati troppo tardi. E dire che Ryan Arcidiacono non è stato scoperto quest'anno, ma è già da due anni nel giro azzurro, tenuto in considerazione da Pianigiani e poi schierato da Caja e Dalmonte nell'Italia sperimentale. La sensazione è che la FIP non abbia attivato per tempo tutti i suoi canali per accelerare un percorso che nel caso del ventiduenne trionfatore con Villanova dovrebbe essere senza ostacoli, soprattutto pensando alla modalità 'cani e porci' con cui vengono naturalizzati americani in mezza Europa, dalla Russia alla Macedonia. Una brutta notizia per Messina, al quale il giocatore piace davvero molto: di certo Petrucci e i suoi dirigenti non hanno brillato per tempismo e sollecitudine. Non stiamo dicendo che con Arcidiacono la qualificazione ai Giochi sarebbe sicura, ma soltanto che nel ruolo di playmaker l'Italia non ha grandi certezze. Con i migliori, da Hackett a Cinciarini a Poeta, che gli avversari di alto livello come Croazia e Grecia possono tranquillamente 'battezzare'. Non stiamo tessendo le lodi di un fenomeno, tanto è vero che Arcidiacono nonostante sia stato votato come il migliore della finale non sarà, quasi certamente, scelto al prossimo draft NBA (traduzione: non è considerato dagli addetti ai lavori fra i migliori sessanta usciti dal college, clamoroso che in questa elìte non ci sarà probabilmente alcun giocatore di Villanova) per motivi meramente fisici: si tratta pur sempre di un bianco di 1,90, per quanto molto tosto... Ma si tratta del classico giocatore che può costruirsi una solida carriera europea, a meno che non trovi negli Stati Uniti il contesto giusto in cui fare da complemento (non è certo peggiore di Dellavedova, per dire), quindi uno che può stare tranquillamente dieci anni con la maglia azzurra. A meno che Messina non abbia in testa un'idea meravigliosa per Della Valle, aspettando la maturazione di Mussini. Di certo Arcidiacono è stato nel 2013 a un passo dall'essere convocato da Billy Donovan nella nazionale americana Under 19 che poi avrebbe vinto i Mondiali di Praga, la squadra di Jahlil Okafor, Aaron Gordon, Elfrid Payton, eccetera, segno che potrebbe essere davvero utile anche da questa parte dell'oceano.

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