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Il punto sulla diciannovesima giornata

Redazione

19 gennaio 2015

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1) La Juve scappa via. L’ultima di andata ha visto i bianconeri umiliare il Verona per la seconda volta in pochi giorni. Un 4-0 che consegna alla squadra di Allegri il massimo vantaggio stagionale sulle inseguitrici: cinque punti di distacco. La Roma infatti ha rallentato per la quarta volta nelle ultime sei gare, lasciando terreno alla Signora. Con molte partite da giocare è vietato sparare sentenze, certo è che il prossimo turno è sulla carta favorevole ai bianconeri, che potrebbero allungare ulteriormente (la Juve ospiterà il Chievo, la Roma andrà a Firenze).  Per Rudi Garcia, il difficile arriva ora. Allegri invece gongola: al primo anno sta facendo meglio di Conte e di Lippi (da notare però, come né Conte né Lippi ereditarono la squadra campione d’Italia, anzi, furono loro a vincere subito uno scudetto dopo un lungo digiuno). 2) Un punto in tre partite, zero in due gare casalinghe: le prime uscite del 2015 svelano tutti i limiti del Milan, che passa al giro di boa in ottava posizione, in compagnia dell’Inter, a sua volta fermata a Empoli in un match, vinto ai punti proprio dai toscani, più vispi rispetto alla formazione di Mancini. L’andamento delle due milanesi (in due fanno dodici vittorie complessive, due in meno della sola Juventus, le stesse della sola Roma) rappresenta il maggiore flop del girone d’andata. Per ritrovarle entrambe a metà classifica a questo punto della stagione, dobbiamo risalire al 1983-84. Tra le due, la squadra messa peggio in questo momento è il Milan, che a fine 2014 si era illuso di aver trovato la chiave di volta, dopo il 2-0 al Napoli e lo 0-0 con la Roma. Dopo la sosta, il disastro: sconfitta interna col Sassuolo, pari quasi miracoloso in casa del Torino e nuovo k.o. tra le mura amiche contro l’Atalanta (autrice dell’impresa più bella della domenica: il gol di Denis, ispirato da un ottimo Maxi Moralez, fa respirare gli orobici, che ritrovano il successo dopo quattro turni e tornano a festeggiare una vittoria esterna che mancava dal 14 settembre, 2-1 in casa del Cagliari). E domenica prossima, per Inzaghi c’è la Lazio all’Olimpico. I motivi per cui l’Inter può avere fiducia sono il mercato di gennaio che ha rafforzato la rosa, il fatto di essere ancora in corsa in una coppa continentale per salvare la stagione, e di avere come manico un tecnico navigato. Fattori che in questo momento il Milan non ha. 3) La corsa per il terzo posto rischia di essere più avvincente della lotta scudetto e di quella per la salvezza. Il successo del Napoli in casa della Lazio ha ricompattato tutto, ponendo quattro squadre (Napoli, Sampdoria, Lazio e Fiorentina) nel giro di tre punti. La Fiorentina, andando a vincere a tempo scaduto in casa del Chievo, si è portata a ridosso della grande Europa: complimenti a Vincenzo Montella, che sta facendo il massimo con una squadra perennemente priva degli attaccanti. E complimenti anche a Sinisa Mihajlovic: mai la Sampdoria aveva svoltato così bene al girone d’andata. I trentatré punti conquistati sono un record assoluto per la storia del club.  Il successo a Parma, campo storicamente ostico per i blucerchiati, matura grazie ai primi gol in campionato di Soriano e soprattutto Bergessio: con Okaka non al meglio, Gabbiadini ceduto al Napoli, Muriel e Eto’o non ancora tesserati, l’attacco della Samp era temporaneamente spuntato, tanto che il tecnico serbo è stato costretto nelle ultime uscite a passare dal 4-3-3 al 4-3-1-2. Il gol dell’ex attaccante del Catania - applaudito da Mihajlovic per aver sempre atteso la sua occasione in silenzio - è una liberazione per i tifosi doriani, che non vedono l’ora di vedere Eto’o dialogare là davanti con Eder. 4) Il gol parla argentino. Dopo il girone d’andata la classifica marcatori vede quattro argentini nelle prime quattro posizioni. A Carlos Tevez, saldamente primo con tredici reti segnate, seguono a dieci il napoletano Gonzalo Higuain, il palermitano Paulo Dybala e l’interista Mauro Icardi, unico del lotto a non aver segnato in quest’ultimo turno di campionato. Proseguendo la lista dei marcatori poi, troviamo altri due stranieri: Menez e Callejon. E poi, Di Natale: il primo italiano è dunque nella settima casella della classifica dei bomber. E purtroppo per Conte si tratta di un giocatore che a Euro 2016 andrà per le trentanove primavere. Giovanni Del Bianco

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