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Redazione

26.11.2014 ( Aggiornata il 26.11.2014 10:31 )

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Michael Garcia di sicuro non migliorerà l'etica media del calcio mondiale, ma forse il suo lavoro eviterà che i prossimi due Mondiali si si disputino in paesi non democratici, per usare un eufemismo, come la Russia di Putin e il Qatar degli Al Thani. Di poche ore fa è infatti la notizia che il governo del Regno Unito abbia chiesto ufficialmente a Blatter di pubblicare in forma integrale il rapporto di Garcia, che per un anno ha lavorato per conto del comitato etico della FIFA, presieduto dal tedesco Hans-Joachim Eckert. Comitato etico che evidentemente pensava fosse impossibile trovare prove o perlomeno testimonianze di corruzione diretta di membri dell'esecutivo FIFA, anche se va detto che il dissidio fra Eckert e Garcia non verte sull'indagine ma sul suo colpire la FIFA invece dei suoi singoli ed eventualmente corrotti membri. Una vicenda tutta interna alla massima federazione mondiale, va osservato, perché se il comitato etico insabbia e Blatter prova a portare l'attenzione su altro, il segretario generale Jerome Valcke parlando di sponsorizzazioni in uscita (pare che la Sony non voglia rinnovare) ammette che la reputazione della FIFA è a livelli bassissimi e che qualcosa va cambiato. Fra l'altro la coppia Garcia-Eckert, che ha facoltà di indagare anche su casi del passato, aveva fatto a pezzi anche Havelange (sia pure quasi alla memoria) e gettato qualche ombra anche sull'operato del loro datore di lavoro (ma con separazione formale) Blatter. Non occorre essere degli storici per ricordare lo stresso schema (presidente bersagliato da più parti, dall'interno e dall'esterno, segretario che si presenta come manager efficiente e attira-sponsor) si vide sul finire dell'era Havelange. E non occorre essere indovini per prevedere che buona parte delle 430 pagine redatte da Garcia le leggeremo presto su qualche sito. Certo è che Russia e Qatar hanno fondi illimitati, creare un clima mediatico positivo costa senz'altro meno che corrompere dirigenti della FIFA. Come certo è che Garcia non è un pupazzo, ma un ex procuratore federale di New York (il suo più famoso predecessore è forse Rudolph Giuliani) scelto proprio perché esterno, che più esterno non si poteva, al mondo del calcio. Blatter pensava di avere fatto una splendida operazione di immagine, magari utile a sistemare i conti con qualche africano troppo pretenzioso, ma forse stavolta ha sbagliato i calcoli. Twitter @StefanoOlivari

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