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L’Amsterdam vintage del Jos Watergraafsmeer

Redazione

24.09.2014 ( Aggiornata il 24.09.2014 12:57 )

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Un fascino romantico di calcio vintage permea il derby di Amsterdam tra i dilettanti del Jos Watergraafsmeer e l’Ajax, sedicesimo di coppa d’Olanda in programma questa sera alle 18:30. Non solo per il luogo, l’Olympisch Stadion, il vecchio teatro delle partite europee casalinghe del grande Ajax, ma anche per l’avversario stesso degli ajacidi, che rimanda agli albori dell’epoca d’oro del calcio totale. Tra le migliaia di persone che negli anni Trenta si recavano ogni sabato nel vecchio comune di Watergraafsmeer per ritrovarsi al De Meer a tifare Ajax, c’era un paffuto ragazzino che aveva ereditato dal padre l’insana passione per il calcio. La fede era una sola, e portava i colori bianco e rosso. Per il suo ottavo compleanno il ragazzino aveva ricevuto in regalo una divisa dell’Ajax e un paio di scarpe da calcio, due cadeau che gli permettevano di scendere in strada ogni pomeriggio a testa alta, fiero di emulare le gesta del suo idolo assoluto, l’attaccante dei lancieri Piet van Reenen, un gigante che ancora oggi detiene il record di gol segnati (273, e in sole 237 partite) con la maglia dell’Ajax. Quel ragazzo si chiamava Rinus Michels e anni dopo, mentre insegnava ginnastica alla J.C. Ammanschool di Amsterdam, aveva deciso di iniziare ad allenare per hobby una piccola squadra locale, il Jos. Del resto, amava ripetere, se i suoi alunni a scuola lo ascoltavano e gli obbedivano, perché i giocatori non avrebbero dovuto fare altrettanto? Era l’inizio di un cammino straordinario. Watergraafsmeer è anche il quartiere a un tiro di schioppo da Betondorp, il sobborgo popolare che ha dato i natali a Johan Cruijff. Nel 1995 Jos e Watergraafsmeer si sono fusi, dando vita all’omonimo club calcistico che oggi affronterà la madre di tutte le squadre di Amsterdam. A guidarli ci sarà capitan Maurice Renger, 32enne di professione impiegato, con un passato di sette anni nelle giovanili dell’Ajax accanto a futuri talenti quali Rafael van der Vaart, Maarten Stekelenburg e Johnny Heitinga. In rosa anche Davey van’t Schip, figlio d’arte (il padre John transitò anche in Italia, nel Genoa). La dimensione del Jos Watergraafsmeer è puramente amatoriale. Giocano nella Zondag Hoofdklasse A, il quarto livello del campionato olandese, e solitamente disputano i propri incontri casalinghi allo Sportpark Dreiburg. Ma in questo caso l’occasione era troppo ghiotta , e l’evento assolutamente eccezionale, per provare a disputare la loro partita del secolo in uno stadio storico. L’unico problema era il costo: la tariffa di 80mila euro per utilizzare l’Olympisch Stadion, che secondo quanto previsto dal regolamento della Coppa d’Olanda è a carico esclusivo della squadra che gioca in casa, rappresentava un salasso per le casse di questa piccola società nata nel 1920. Ecco quindi l’intervento dell’Ajax a coprire parte delle spese. Perché un derby evocativo come quello di stasera non ha prezzo.

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