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56/64. Belgio-Stati Uniti 0-0, 2-1 dts

Si completa il quadro dei quarti di finale, dove si affronteranno solo prime classificate dei gironi. Belgio-Usa è la terza sfida consecutiva a terminare 0-0 nei 90' e a venir decisa ai supplementari. Tabellino, commento e pagelle della gara di Salvador.

Redazione

2 luglio 2014

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IL TABELLINO Ottavi di finale Salvador, 1 luglio BELGIO-STATI UNITI 0-0, 2-1 dts 3’ pts De Bruyne, 15’ pts Lukaku; 2’ sts Green. BELGIO (4-2-3-1): Curtois; Alderweireld, Van Buyten, Kompany, Vertonghen; Fellaini, Witsel; Mertens (15’ st Mirallas), De Bruyne, Hazard (6’ sts Chadli); Origi (1’ pts Lukaku). Ct: Wilmots. STATI UNITI (4-2-3-1): Howard; Johnson (32’ pt Yedlin), Gonzalez, Besler, Beasley; Jones, Cameron; Zusi (27’ st Wondolowski), Bradley, Bedoya (17’ pts Green); Dempsey. Ct: Klinsmann. ARBITRO: Haimoudi (Algeria). NOTE: ammoniti Cameron e Kompany; recupero: 3’ pt, 3’ st, 2’ pts, 1’ sts. LA PARTITA Per la terza gara consecutiva si deve ricorrere ai tempi supplementari dopo lo 0-0 dei novanta minuti e ancora una volta a spuntarla è una prima classificata della fase a gironi. Con il successo del Belgio, è un en plein delle prime ai danni delle seconde. Quella di Salvador è l’ennesima partita ricca di colpi di scena e di emozioni, nonostante i gol arrivino solo dopo il 90’. Ritmo frenetico, occasioni a grappoli. Il Belgio ha meritato la vittoria e non è riuscito a vincere prima dell'overtime solo per le grandi parate di Tim Howard, in serata di grazia: dove non è arrivato il barbuto portierone americano, migliore in campo per distacco, sono arrivati la traversa (su un tiro di Origi) e un salvataggio di Beasley quasi sulla riga di porta (in anticipo su Fellaini). Insomma, il Belgio avrebbe potuto (e meritato) di chiuderla prima, ma è anche vero che per poco non ha subito la beffa delle beffe: proprio al 93’ Wondolowski ha infatti sfiorato il clamoroso 1-0 per gli Usa. I supplementari hanno ricalcato un po’ l’esito di quelli di Germania-Algeria: vantaggio lampo di una squadra, raddoppio della stessa e gol della bandiera della compagine in svantaggio: il Belgio ha trovato subito il gol con De Bruyne, bravo a chiudere un’azione rabbiosa del neoentrato Lukaku, partito sulla destra e immediatamente letale. Poi, al 105', lo scambio di favori: De Bruyne in versione assistman e Lukaku in rete di potenza, proprio negli sgoccioli del primo tempo supplementare: è il gol del 2-0, che sembra anticipare la fine della tenzone. L’ingresso in campo del giovane attaccante del Chelsea si è rivelato decisivo confermando ancora una volta l’abilità di Wilmots di leggere la partita in corsa e saper pescare dalla panchina gli uomini decisivi, una costante di questo Mondiale. Klinsmann ha provato a fare altrettanto, gettando nella mischia Green (classe 1995): proprio il giovane attaccante del Bayern Monaco ha riportato gli Stati Uniti in gara con un gol di prima intenzione su lancio morbido di Bradley. Una rete che rivitalizza il finale di gara e dà nuova linfa alla nazionale di Klinsmann, che da giocatore aveva segnato al Belgio agli ottavi di Usa '94. Le occasioni finali di Jones (fuori) e Dempsey (schema su punizione che lo ha portato al tiro, respinto da Courtois) aumentano i rimpianti degli americani, svegliatisi troppo tardi e partiti con un atteggiamento rinunciatario. Gli Stati Uniti non raggiungono dunque  la Costa Rica tra le squadre Concacaf ai quarti, il Belgio raggiunge invece la "final 8", dove l'attende l’Argentina. Una possibilità per scrivere la storia e raggiungere quelle semifinali che mancano dal 1986, dove guardacaso, furono proprio gli argentini a rimandare a casa i Diavoli Rossi. I PIÙ E I MENO + Lukaku: entra all’inizio dei supplementari e cambia la partita. Il suo ingresso è devastante. In pochi minuti propizia il gol di De Bruyne e segna il 2-0: è il suo primo gol nel Mondiale. + Kompany: legge bene tutte le azioni d’attacco degli Stati Uniti. Autorevole, si candida come miglior difensore del torneo. Poco prima del 90’ va anche vicino al gol. + De Bruyne: il bomber delle qualificazioni è tra i migliori in campo. Si intende bene sia con Origi sia con Lukaku, ma è solo con quest’ultimo che trova la via del gol. Sblocca la gara, facendosi perdonare una conclusione a lato durante i 90’, e serve l’assist a Lukaku. + Origi: il diciottenne, alla prima da titolare, gioca bene. Si muove parecchio e sfiora il gol tre volte: in un paio di circostanze è stoppato da Howard, nell’altra dalla parte superiore della traversa. + Wilmots: il suo Belgio domina la partita e crea palle-gol a ripetizione. Gioco offensivo e stato di forma impeccabile; l’Argentina è avvertita. Come sempre indovina i cambi: non solo quello di Lukaku, ma anche quello di Mirallas. + Howard: non può nulla sui gol e compie 18 parate, di cui almento sei molto complicate (su Origi, Mirallas, Hazard, ancora Origi, Kompany e Lukaku). Il migliore in campo. Se gli Usa arrivano a giocarsi i supplementari è grazie al portiere dell’Everton. + Bradley: è il faro del centrocampo statunitense. Svaria molto, lo vediamo sia a recuperare palla davanti alla difesa sia ad alimentare l’attacco. Suo l’assist per Green. + Yedlin: il giovane terzino subentra a Johnson nel primo tempo e si fa valere, sia avanzando lungo la destra, sia per i cross. + Green: entra come mossa della disperazione, con la squadra sotto di due reti. Al primo pallone toccato, accorcia le distanze con un gran gol al volo. - Hazard: potrebbe fare molto di più, il talento del Chelsea. Gli attacchi belgi non portano il suo marchio. - Besler: Lukaku lo asfalta nel primo gol e gli scappa via nel secondo. Serata difficile, ma d’altronde con Origi prima e Lukaku poi il lavoro era complicato. - Gonzalez: sbaglia il disimpegno sul tiro-cross di Lukaku, e De Bruyne ne approfitta per prendere la sfera e depositarla in rete. - Zusi: corre tanto ma a vuoto. Si era fatto preferire nelle altre partite. - Wondolowski: entra per Zusi, ma si fa notare solo per la palla gol sprecata al 93’. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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