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55/64. Argentina-Svizzera 0-0, 1-0 dts

La legge delle prime classificate miete un'altra vittima. L'Argentina soffre ma alla fine prevale sulla Svizzera. Tabellino e commento del match di San Paolo.

Redazione

1 luglio 2014

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IL TABELLINO Ottavi di finale San Paolo, 1 luglio ARGENTINA-SVIZZERA 0-0, 1-0 dts 13’ sts Di Maria. ARGENTINA (4-2-3-1): Romero; Zabaleta, Fernandez, Garay, Rojo (16’ pts Basanta); Gago (1’ sts Biglia), Mascherano; Lavezzi (29’ st Palacio), Messi, Di Maria; Higuain. Ct: Sabella. SVIZZERA (4-2-3-1): Benaglio; Lichtsteiner, Schär, Djorou, Rodriguez; Inler, Behrami; Xhaka (21’ st Fernandes), Shaqiri, Mehmedi (8’ sts Dzemaili); Drmic (37’ st Seferovic). Ct: Hitzfeld. ARBITRO: Eriksson (Svezia). NOTE: ammoniti Xhaka, Fernandes, Rojo, Di Maria e Garay; recupero: 1’ pt, 3’ st, 1’ pts, 3’ sts. LA PARTITA In linea con gli altri ottavi di finale, passa la squadra più quotata, ma con il brivido. L’Argentina riesce a far fuori la Svizzera solamente negli ultimi minuti dei supplementari, grazie a una progressione di Messi, che ha seminato tutta la difesa, resistendo anche a una carica, e servendo Di Maria, il quale ha liberato il tiro del definitivo 1-0. Su quest’azione tutta sullo strano asse Barcellona-Madrid, l’Argentina si è ritagliata un posto tra le prime otto e continua a coltivare il sogno della finale, magari contro il Brasile. Per la quarta volta in quattro partite, l’Albiceleste ha vinto di misura, soffrendo fino  all’ultimo. Anche dopo il gol infatti, c’è stato il tempo per un palo colpito da Dzemaili. Ma a parte il risultato striminzito, Sabella (che nei giorni scorsi ha perso per infortunio Agüero) può essere soddisfatto per il gioco dei suoi, che in questa sfida contro gli elvetici, è migliorato ulteriormente rispetto agli inizi opachi. Per questo ottavo, Sabella è tornato sul classico, schierando la sua formazione con il 4-3-3, mai visto come modulo di partenza qua in Brasile, ma spesso usato nelle qualificazioni (al Mondiale è stato un modulo usato invece in corso d’opera). Al posto del Kün, il terzo attaccante è stato Lavezzi, partito quasi sulla linea dei centrocampisti per poi prendersi lo spazio per le sue scorribande. Insomma un 4-3-3 mascherato da 4-4-2. Hitzfeld, alla sua ultima panchina sulla nazionale rossocrociata, è rimasto invece fedele al 4-2-3-1: Lichtsteiner e Rodriguez terzini bloccati a limitare le sortite argentine, tanta sostanza in mezzo. Per poco, il tecnico tedesco non è arrivato a portare i suoi ragazzi ai rigori, e deve accontentarsi di aver dato del filo da torcere a una delle favorite. La sua Svizzera esce a testa alta e dopo la goleada subita con la Francia, questa volta ha proposto una linea di difesa attenta e organizzata, che solo al 118’ è capitolata sull’attacco centrale di Messi. Ma quel palo colpito da Dzemaili tormenterà l’ex tecnico di Borussia Dortmund e Bayern, ancora a lungo. I PIÙ E I MENO + Di Maria: trova il gol-vittoria con i calci di rigore che incombevano. Poco dopo sfiora il raddoppio. Dai suoi piedi sorgono sempre azioni pericolose. + Messi: nel momento topico si fa vedere in zona-gol, rubando palla a centrocampo e arrivando fino all’area svizzera. Questa volta non segna ma fa segnare Di Maria, servendolo con un delizioso assist rasoterra. + Romero: le parate su Xhaka e Drmic nel primo tempo permettono all’Argentina di rimanere sullo 0-0. In Brasile si sta riscattando, dopo gli errori nel campionato italiano e la panchina in quello francese. + Garay: in difesa non sbaglia un intervento e in attacco si rende pericoloso sui piazzati. + Rodriguez: esce di scena uno dei migliori terzini del Mondiale. Sulla sinistra non si è passati praticamente mai. + Shaqiri: come da copione, produce qualità a tutto il reparto avanzato della Svizzera. È un suo esterno a mandare in porta Drmic nel primo tempo. + Benaglio: salva su un tiro di Lavezzi, su un colpo di testa di Higuain e su un rasoterra di Messi nei 90’. Si ripete nei supplementari, fermando sul più bello Palacio e Garay. Il portiere svizzero si inserisce nella lista dei bravi portieri ammirati durante il torneo. + Djorou: controlla bene Higuain, lasciandogli una sola palla gol. - Drmic: ha una grossa chance nel primo tempo ma la sbaglia. Nella ripresa scompare e poco prima dell’intervallo Hitzfeld prosegue la staffetta che dura da inizio torneo, inserendo al suo posto Seferovic. - Higuain: non è certo stata la gara del Pipita, che tocca pochi palloni. La sua occasione se la crea, ma Benaglio gli si oppone. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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